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PASQUA DI RESURREZIONE, 2009: "AMORE E’ PIU’ FORTE DI MORTE" (Cantico dei cantici). DIO E’ AMORE (Charitas) - non "MAMMONA" (Benedetto XVI, "Deus caritas est")!!!

L’ULTIMO PAPA CEDE IL PASSO A ZARATHUSTRA: "CHI AMA, AMA AL DI LÀ DEL PREMIO E DELLA RIVALSA". Una pagina di Nietzsche - a cura di Federico La Sala

lunedì 13 aprile 2009 di Federico La Sala
[...] Detto a tre occhi - disse argutamente il vecchio papa (perché era cieco da un occhio) - nelle cose di Dio ne so più io dello stesso Zarathustra; e può ben essere così. Il mio amore ha servito a lui per tanti anni, la mia volontà ha fatto sempre quanto lui voleva. Un buon servitore sa tutto, e sa anche le cose che il suo padrone spesso nasconde a se stesso.
Era un Dio nascosto, pieno di segreti. Per dir la verità, ad avere un figlio ci arrivò per vie traverse. Alla soglia del suo (...)

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> L’ULTIMO PAPA CEDE IL PASSO A ZARATHUSTRA: "CHI AMA, AMA AL DI LA’ DEL PREMIO E DELLA RIVALSA". Una pagina di Nietzsche - a cura di Federico La Sala

domenica 26 aprile 2009

Nietzsche ritiene che è un errore considerare cristiano colui che ha fede nella redenzione ad opera di Cristo; non é la fede ma "la pratica cristiana" non un "credere" ma un "fare", un "diverso essere" a rendere l’uomo un cristiano. Sarebbe pertanto Paolo l’inizo della fine della cristianità autentica, colui il quale "incarna il tipo opposto del buon nunzio, il genio in fatto di odio, di inesorabile logica dell’odio".

La dottrina della resurrezione, Gesù offerto come vittima per la remissione dei peccati, laddove Gesù aveva abolito il concetto di colpa, aveva smentito ogni abisso tra Dio e uomo. Gesù realizzò una prassi di vita laddove i primi cristiani predicarono una fede che divenne dottrina. Un rituale senza partecipazione autentica. La logica di Paolo sarebbe nel suo cinismo, non solo causa del tramonto della figura di Gesù, ma anche affermazione di una immagine dei sacerdoti che, utilizzando idee, simboli, riti, "tiranneggiano masse, formano greggi". In questo modo collocando il peso della vita non nella vita stessa ma nell’al di là, nel nulla, veniva tolto alla vita in generale il suo peso.

Per Nietzsche Gesù non muore per redimere gli uomini, ma per insegnare loro un modo autentico di esistere ed è questo un modo nuovo di essere cristiani. Tuttavia a Gesù egli sembra preferire Dioniso. La morte sulla croce e infatti per Nietzsche espressione di un fallimento della vita laddove in Dioniso mutilato egli scorge la vita che continuamente si riproduce e cresce nell’esaltazione tragica. Dioniso è anche espressione di un politeismo degli dei affermato al posto dell’unico Dio...


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