Inviare un messaggio

In risposta a:
POLITICA, CONFLITTO D’INTERESSE, E ... "UNDERSTANDING MEDIA" ("GLI STRUMENTI DEL COMUNICARE"). I nuovi media non sono giocattoli e non dovrebbero essere messi nelle mani di Mamma Oca o di Peter Pan.

LA "PROFEZIA" DI MARSHALL MCLUHAN: NARCISO E LA MORTE DELL’ITALIA. Il "rimorso di incoscienza" di Marshall McLuhan - a cura di Federico La Sala

LA CONCESSIONE PIU’ GRANDE. Cedere occhi, orecchie e nervi a interessi commerciali è come consegnare il linguaggio comune a un’azienda privata o dare in monopolio a una società l’atmosfera terrestre.
lunedì 8 ottobre 2018
[...] Fin quando resteremo legati a un atteggiamento narcisistico e considereremo le estensioni dei nostri corpi qualcosa di veramente esterno e indipendente da noi, non riusciremo ad affrontare le sfide della tecnologia se non con le piroette e gli afflosciamenti di una buccia di banana.
Archimede disse una volta: "Datemi un punto di appoggio e solleverò il mondo". Oggi ci avrebbe indicato i nostri media elettrici dicendo:
"M’appoggerò ai vostri occhi, ai vostri orecchi, ai vostri nervi e (...)

In risposta a:

> LA "PROFEZIA" DI MARSHALL MCLUHAN: NARCISO E LA MORTE DELL’ITALIA. ---- Sms, blog, social e network. Così ho fatto vincere Obama. Parla Joe Rospars, artefice della campagna elettorale telematica.

martedì 19 maggio 2009


-  Parla Joe Rospars, artefice della campagna elettorale telematica
-  "Volevamo creare un nuovo movimento. E ci siamo riusciti"

-  "Sms, blog, social e network
-  così ho fatto vincere Obama"

di ERNESTO ASSANTE *

Joe Rospars ha trentacinque anni e l’aria di un ragazzo tutto casa e computer, uno di quelli che non noti nemmeno se è tuo compagno di classe. Eppure questo signore con gli occhiali, tranquillo e calmo, che affabilmente saluta tutti nella grande sala della Verkehrshaus di Lucerna, dove ha appena finito di parlare ai partecipanti all’Eurovision Tv Summit organizzato dall’Ebu, è uno degli uomini del momento, colui che ha messo in moto la campagna elettorale online di Barack Obama, è il deus ex machina di un movimento nato sfruttando email, blog, social community, sms e cellulari, tutto l’armamentario dei nuovi media di cui lui era responsabile. Il primo "new media director" di una campagna elettorale americana, conclusasi con un successo.

"Sì, era la prima volta che esisteva un simile incarico", dice sorridendo. Rospars, a capo della sua Blue State Digital, aveva già firmato delle iniziative di successo, ma a credere nelle sue doti è stato soprattutto David Plouffe, il responsabile della campagna elettorale di Obama, che prima di altri ha capito che il web poteva essere utilizzato in maniera nuova. "Mi ha chiamato lui - ricorda Rospars - mi ha detto che se la gente voleva delle voci nuove, se voleva che qualcosa accadesse, la sfida era quella di farla accadere davvero, costruire un movimento nuovo in un insieme di istituzioni arcaiche".

E Barack Obama? "L’ho incontrato subito dopo e abbiamo parlato dell’America, di quello che voleva fare. Gli ho chiesto cosa sarebbe accaduto se avessimo perso, e lui mi ha risposto che l’importante era la campagna elettorale, che l’obiettivo era quello di migliorare il processo politico nel Paese, di coinvolgere la gente. Mi spiegò che voleva costruire una relazione con i suoi sostenitori e che anche tra di loro nascesse una relazione. Mi disse che se ci fossimo riusciti tutto questo non si sarebbe fermato alle elezioni, che quello che saremmo stati in grado di costruire avrebbe resistito anche dopo. E aveva ragione".

Qual è stato il vostro punto di partenza? "Il 1989, quando la gente, specialmente nell’est europeo, si è messa in movimento per cambiare. La gente non andava solo a comprare i giornali illegali ma ne faceva fotocopie per farli leggere ad altri, non si limitava a leggere i volantini, li riproduceva per convincere i vicini di casa. Si metteva insieme per essere parte di un processo politico che fino a quel momento li aveva esclusi, costruiva una società civile nuova, creava la partecipazione democratica. Oggi tutto questo continua, invece delle pubblicazioni illegali ci sono i giornali sul web, i volantini sostituiti dai cd".

Molti pensano che gli strumenti del web siano freddi, impersonali, che Internet isoli la gente invece di unirla. "Potrebbe essere se si pensasse agli strumenti dei nuovi media come a una sostituzione dei rapporti umani diretti. Ma non è stato così. Il web ci ha dato modo di avere più gente nelle strade, più sostenitori che hanno fisicamente bussato a un numero molto maggiore di porte e parlato davvero a un numero molto più grande di persone. Il nostro obiettivo non era quello di trasmettere un messaggio dal vertice alla base in modo nuovo, ma quello di creare, come voleva Obama, una relazione con i supporter e dei supporter tra loro, mettere le persone al lavoro, non con gli ordini, ma con gli stimoli, dando ad ognuno tutto il materiale necessario online affinché ognuno si sentisse libero di fare quello che sapeva fare meglio. Nei nostri video, nei nostri messaggi, Barack Obama appariva poco, il nostro messaggio non era "votate Obama" ma "fate sentire la vostra voce"".

Il web sta cambiando la politica in America? "Non si può dire ancora, diciamo che si è messo in moto un cambiamento. Si è chiarito soprattutto un equivoco riguardo ai nuovi media. Non sono il messaggio, sono lo strumento per agevolare l’accesso alla politica. E se ne dovranno rendere conto anche i repubblicani, magari perdendo un altro paio di elezioni. Loro hanno ragionato alla vecchia maniera, con una campagna elettorale dal basso verso l’alto. Noi abbiamo rovesciato questo meccanismo, senza la collaborazione della gente non avremmo potuto vincere".

Quello della vostra campagna elettorale è un modello che può essere esportato altrove? "Non penso che possa essere esportato così com’è. Ma penso che sarà difficile non tenere conto di quello che è successo in questa campagna elettorale. Anche perché chi ha partecipato a questa campagna sta continuando a partecipare alla vita della propria comunità e non è disposto a tornare indietro".

* la repubblica, 19 maggio 2009


Questo forum è moderato a priori: il tuo contributo apparirà solo dopo essere stato approvato da un amministratore del sito.

Titolo:

Testo del messaggio:
(Per creare dei paragrafi separati, lascia semplicemente delle linee vuote)

Link ipertestuale (opzionale)
(Se il tuo messaggio si riferisce ad un articolo pubblicato sul Web o ad una pagina contenente maggiori informazioni, indica di seguito il titolo della pagina ed il suo indirizzo URL.)
Titolo:

URL:

Chi sei? (opzionale)
Nome (o pseudonimo):

Indirizzo email: