Il vertice di questa mattina abolisce la presentazione del permesso di soggiorno
per iscriversi alla scuola dell’obbligo. Torna invece la misura antiracket
Ddl sicurezza, via la norma "presidi-spia"
E la maggioranza trova l’accordo
Maroni definisce "fondati" i rilievi di Fini: "Prevale il diritto di frenquentare le lezioni"
ROMA - Sparisce dal ddl sicurezza la norma cosiddetta dei presidi-spia. "Per iscriversi alla scuola dell’obbligo non sarà necessario presentare il permesso di soggiorno. Pertanto i presidi non potranno sapere se la famiglia dello studente è clandestina e non potranno fare la spia", annuncia il ministro della Difesa Ignazio La Russa al termine di una riunione fiume di maggioranza dedicata proprio al disegno di legge ora all’esame dell’aula della Camera. "E’ stata accolta la richiesta di Fini", aggiunge il vicepresidente del gruppo del Pdl alla Camera Italo Bocchino.
Dunque una vittoria della linea del presidente di Montecitorio, che in una lettera al ministro dell’Interno Roberto Maroni aveva espresso dubbi sulla costituzionalità della norma sui presidi. E proprio il responsabile del Viminale, rispondendo oggi alle domande dei cronisti, definisce "fondati" i rilievi di Fini e afferma: "Prevale per i minori il diritto a partecipare alle lezioni scolastiche".
Maroni spiega inoltre che per ora non si è parlato di fiducia sul ddl sicurezza: "Sono stato rassicurato dai colleghi della maggioranza e sono pienamente soddisfatto del chiarimento che c’è stato: c’è una piena condivisione del testo e nella maggioranza c’è unità totale".
Due sono stati i temi affrontati nel vertice di questa mattina, e su cui si è trovato l’accordo. Uno riguarda, appunto, i presidi-spia. L’altro le norme antiracket: l’intesa raggiunta prevede che si torni al testo del Senato (tre anni di sospensione dell’attività negli appalti pubblici per gli imprenditori che non denuncino le richieste di "pizzo"). Anche se - precisa Maroni - il testo di Palazzo Madama "viene sì reintrodotto, ma con la precisazione che in ogni caso c’è la possibilità dell’esclusione di punibilità per stato di necessità".
Sempre oggi, l’aula della Camera ha respinto le pregiudiziali di costituzionalità presentate da Pd e Idv sul disegno di legge: 263 i voti contrari, 212 i favorevoli e sei gli astenuti. Le votazioni sul provvedimento, inizialmente previste per oggi pomeriggio, sono slittate a domani.
* la Repubblica, 5 maggio 2009