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MIGRANTI, REATO DI CLANDESTINITA’, E COSTITUZIONE ....

"DDL SICUREZZA": DISOBBEDISCO!!! UN APPELLO ALLA DISOBBEDIENZA CIVILE - di Carlo Olivieri

io, cittadino della Repubblica Italiana, dichiaro, a chiare lettere e sin da ora, di non riconoscere questi provvedimenti approvati dal Parlamento italiano e la mia intenzione di disobbedire a tali norme ogni qualvolta si presenterà l’occasione
venerdì 15 maggio 2009 di Federico La Sala
[...] Disobbedisco e disobbedirò perché credo nella Costituzione italiana, la quale, nell’articolo 2, "riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo" - e quindi non solo dei cittadini di nazionalità italiana - e dichiara, nell’articolo 3, che "tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinione politica, di condizioni personali e sociali".
Disobbedisco e disobbedirò perché il (...)

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> "DDL SICUREZZA": DISOBBEDISCO!!! --- Migranti respinti, l’Onu all’Italia: "Infrange il diritto internazionale sancito con la convenzione di Ginevra del 1951", "Ne sarete responsabili",

venerdì 15 maggio 2009


-  In un incontro con il ministro Maroni l’Unhcr torna a bocciare i respingimenti dei clandestini
-  "Infrange il diritto internazionale sancito con la convenzione di Ginevra del 1951"

-  Migranti respinti, l’Onu all’Italia
-  "Ne sarete responsabili"

ROMA - L’Onu insiste. L’Italia deve fermare i respingimenti degli immigrati in Libia. L’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) torna a bocciare la linea del Viminale nei confronti dei clandestini che si avvicinano via mare perché infrange il diritto internazionale. E’ l’esito dell’incontro di oggi tra il rappresentante per l’Italia, Laurens Jolles, e il ministro dell’Interno Roberto Maroni.

L’incontro al Viminale. Nel corso dell’incontro, che per l’Unhcr è stato "caratterizzato da uno spirito costruttivo", l’alto commissariato "ha ribadito che la nuova politica inaugurata dal governo si pone in contrasto con il principio del non respingimento sancito dalla convenzione di Ginevra del 1951, che - si legge in una nota - trova applicazione anche in acque internazionali: questo fondamentale principio, che non conosce limitazione geografica, è contenuto anche nella normativa europea e nell’ordinamento giuridico italiano".

"Sospendere i respingimenti". Confermando che fra coloro che sono stati rinviati in Libia vi sono persone bisognose di protezione, l’Unhcr ha reiterato la richiesta al governo affinché "riammetta queste persone sul proprio territorio" sottolineando che, dal punto di vista del diritto internazionale, "l’Italia è responsabile per le conseguenze del respingimento: il rappresentante dell’Unhcr ha rivolto quindi un appello al governo affinché i respingimenti siano sospesi".

Fare le verifiche in Libia. In merito alla possibilità di vagliare in Libia le domande di asilo, l’Unhcr ha sottolineato che "non vi sono al momento le condizioni necessarie per svolgere tale attività". Nel corso dell’incontro si è anche discusso della possibilità di costituire un tavolo tecnico con le parti coinvolte e la partecipazione dell’Unione europea, per elaborare una strategia che miri a rafforzare lo spazio di protezione in Libia, compresa la ratifica da parte di questo Paese della convenzione di Ginevra del 1951.

Le cifre dell’Unhcr. Secondo i dati dell’Agenzia dell’Onu più del 70 per cento delle 31.200 domande d’asilo presentate nel 2008 in Italia provengono da persone sbarcate sulle coste meridionali del paese. Il 75 per cento circa dei 36.000 migranti sbarcati sulle coste italiane nel 2008 - due su tre - ha presentato domanda d’asilo, sul posto o successivamente, mentre il tasso di riconoscimento di una qualche forma di protezione (status di rifugiato o protezione sussidiaria oppure umanitaria) delle persone arrivate via mare è stato di circa il 50 per cento. Sempre l’anno scorso, infine, la maggior parte delle persone arrivate via mare che ha ottenuto protezione internazionale proviene da Somalia, Eritrea, Iraq, Afghanistan e Costa d’Avorio.

Frattini, "L’Italia non è isolata". Sul riaccompagnamento dei migranti che tentano di raggiungere le coste italiane è intervenuto anche il ministro degli Esteri, Franco Frattini. In un’intervista a Maurizio Belpietro per Panorama del giorno, su Canale 5 Frattini ha detto che il governo di Roma "non è isolato" e tutti "i respingimenti avvengono nell’interesse dell’intera Unione Europea" che "ha fatto meno del dovuto". "L’Italia non è affatto isolata. E quando l’Unione Europea parlerà dirà ciò che ha detto sempre, cioè che un paese come l’Italia opera attraverso i respingimenti nell’interesse dell’Ue", ha detto Frattini. "L’Unione Europea ha abolito le frontiere interne e l’80% dei migranti non rimane a Lampedusa ma migra verso nord". E’ per tutte queste ragioni che l’Italia "conta che ci sia un’azione decisa delle istituzione europee", tenendo presente che "il diritto dei rifugiati non sarà in alcun modo messo in discussione".

Bossi: con legge Maroni non c’è rischio razzismo. Riguardo alle preoccupazioni manifestate ieri dal presidente Giorgio Napolitano, il leader del Carroccio Umberto Bossi ha detto di non temere una deriva razzista dopo la legge Maroni sulla sicurezza. Parlando a un comizio elettorale a Scorzè (Venezia) Bossi ha sottolineato: "Napolitano che non deve temere chissà cosa dalla legge Maroni. Se non fosse passata allora sì poteva succedere qualsiasi cosa, anche il razzismo. Ma oggi la gente sa che lo Stato c’è, e quindi non c’è alcun rischio di razzismo, perché c’è un governo, ci sono forze politiche che fanno le leggi volute dal popolo". Il leader della Lega Nord ha ribadito con forza quindi che "non si faccia confusione: se non fosse passata la legge Maroni ci sarebbe stata una situazione più critica. Ma il mondo cambia usando criteri di legalità. E’ questa la vita che abbiamo seguito e che continueremo a seguire", ha concluso.

* la Repubblica, 15 maggio 2009


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