PROVIAMO A CAMBIARE LE PAROLE
di ELEONORA BELLINI *
Proviamo a cambiare le parole
e anziche’ clandestino, immigrato
e straniero ed extracomunitario
diciamo Mohamed e Alina e Ivan
e Irina e Omar e Igiaba.
Poi facciamo scorrere
dinanzi agli occhi luoghi e storie
e fughe e speranze ed amori
e risa e pianto e dolori. La storia
di un uomo che nel buio incerto
del mattino pedala e va al cantiere,
il sorriso della donna che consuma
il suo veloce pasto nell’attesa
dell’autobus. Fatti di gente
e gente fatta di voce e
di occhi e di carne e di pensieri.
Poi torniamo
indietro negli anni quando erano
grigie e rare le foto e li’ incontreremo Rocco e Rosa e Luigi e Maria col fardello dei figli,
stretti al baule per il viaggio, commossi e assai tremanti al pensiero dell’incontro con lingue
sconosciute, con ignote geografie. Paure da poveri e coraggio.
Poi guardiamo
nello specchio di casa il nostro volto,
figura d’altri volti antichi e nuovi,
volti sconosciuti - chi sa i nomi ed i luoghi di qualcuno che risalga oltre i bisnonni? - e lo
vedremo figlio di gente ignota e venuta da lontano:
antenati
a ciascuno comuni e clandestini
ci scorrono nel corpo, dentro il sangue.
* NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO Numero 824 del 18 maggio 2009