Caro Emiliano, caro Saverio insieme a voi ho condiviso scelte che hanno prodotto "scosse" e che hanno fatto traballare i poteri forti del paese. Sopratutto come è mia abitudine fare, ho messo la faccia, la mia faccia, per un progetto di "rivoluzione" politico, culturrale e di progresso sociale quale la campagna elettorale dlle comunali con Vattimo per la Città. Insieme ad Emiliano per altro, ho tentato pur tra mille ostacoli di fare una buona campagna elettorale per l’elezione di Gianni Vattimo al Parlamento Europeo.
Il ballottaggio delle provinciali della provincia di Cosenza però, in questo contesto di egemonia culturale berlusconiana, assume un carattere politico non indifferente. L’alterego di destra come lo definisce saverio, rappresenta la sintesi dei disvalori che il capo di Arcore vorrebbe ormai inculcare per decreto nella testa di ognuno diu noi. Lo stesso gasparri ( quello che ha definito Peppino Inglaro un assassino ) ha definito Pino gentile il miglior candidato che il centro destra cosentino poteva esprimere.
Oliverio nonostante tutte le contraddizioni che si porta dietro, anche se passassero le proposte di De Magistris e Di Grillo, potrebbe candidarsi, perchè ad oggi non risulta indagato ( e questo non mi sembra poco ).
Durante la mia vita di militante di sinistra ho combattuto la degenerazione della sinistra calabrese e ne ho pagato anche le conseguenze sul piano politico e personale. Non sono disposto ad accettare però il discorso del "tanto peggio tanto meglio", troppe volte utilizzato per portare ancora di più allo sfascio un paese, un territorio una nazione. Es. prodi non andava bene...tanto peggio tanto meglio= Berlusconi con i tagli alle scuole, ai maestri elementari, le ronde verdi e nere, le leggi vergogna, il lodo Alfano, la deleggitimazione del 25 aprile, il razzismo di stato....
Cosenza può essere "una immagianaria linea del Piave", dove Berlusconi potrebbe arrestare la sua offensiva di pensiero unico ( offensiva non soltanto in senso logistico-militare ). Resistere, resistere, resitere...come diceva Caselli. Non è un fatto personale il mio. Nonostante tutto mi sforzo di declinare politicamnte l’intera vicenda . Consegnare Cosenza a Gentle ed alla sua famiglia, consegnare cosenza al berlusconismo, significherebbe negare alla sinistra moralmente a posto, la possibilità di far ripartire un progetto nuovo per la Calabria: formazione di una nuova classe dirigente, emancipazione della società. Potrebbe sembrare utopico tutto questo ma la mia formazione mi porta a tentare di ottenere obiettivi raggiungibili a medio termine, sullo sfondo di progetti utopici a lungo termine. Io non voterò come la maggior parte dei cosentini contro Gentile o Contro Mario Oliverio. Io voterò per l’ìaffermazione di principi differenti da quelli grandefratelliani... Del resto quello che mi lega e mi avvicina molto a Gianni Vattimo, è un viscerale antiberlusconismo e un voler riportare alla sinistra valori che sembrano ormai dimenticati dallla stessa sinistra: lavoro, scuola, questione morale.
Forse anche Vattimo potrebbe affermae oggi: "Io non voto a Cosenza, ma se votassi li voterei per Oliverio!"