Caro Francesco,
sei tu che fai l’elenco delle meraviglie di Oliverio, e per questo lo sostieni. Diversamente da te, che solo adesso, sembra, ti sei accorto di Gentile, noi abbiamo scritto e parlato del politico berlusconiano già nel 2007, lontani da campagne elettorali. E’ gratuito, quindi, il tuo discorso su una nostra mancanza di coerenza. Essere politicamente contro Oliverio, e io lo sono con fierezza, non significa votare per il suo avversario, ammesso che possa considerarsi tale.
Vai pure a dare il tuo contributo a "U lupu", sulla base delle motivazioni esposte, legittime, rispettabili ma non condivisibili.
Io, per coerenza, me ne starò dove sono, a sognare una Calabria libera e unita per il proprio bene. Nessuno potrà accusarmi d’aver confermato chi, col suo operato politico, ha paralizzato San Giovanni in Fiore né d’aver optato per il suo dirimpettaio, rinviato a giudizio.
T’ho già scritto, ricordando Paolo Borsellino, che non conta soltanto, nella lotta per l’emancipazione culturale, la logica dell’accertamento in sede giudiziaria. Nessuno, sino a sentenza passata in giudicato, è colpevole. Ma esistono altre colpe, che non riguardano la sfera penale. Leggendoti, Oliverio non può né deve scontarle, perché s’è già redento con la buona amministrazione che tu, come suoi amici di partito, gli attribuisci convintamente.
La sconfitta di Oliverio avrebbe conseguenze dirette a San Giovanni in Fiore (Cosenza), capitale della cementificazione, della subordinazione, della disoccupazione e dell’emigrazione. Finirebbe un’egemonia politica di due decenni. Ma questo, mi pare di intendere da vari segnali, sarebbe troppo, per la nostra amata cittadina; incapace, senza "U lupu", di creare un assetto politico.
Con stima ed affetto immutati, emiliano