Mi scuso per avere omesso il nome: G. sta pe Giovanni. Ho scritto qualcosa in passato qui sopra, la mail è in chiaro. Sono un lettore assiduo de La Voce e nella stragrande maggioranza delle volte mi trovo in totale accordo con quanto vi si scrive. Forse, nel caso specifico, preso dai miei "deliri" citazionistici e intellettualoidi, non mi sono spiegato un granché bene, prova ne è la risposta mal fondata (mal fondata per quel che mi riguarda) di Tiano. Dalla rilettura di ciò che ho scritto mi rendo conto che certe affermazioni possano dare adito a fraintendimenti e/o qui pro quo di fondo. Non ho niente nei confronti di Militerno; non era un atto d’accusa verso quello che ritengo una sua disamina pulita e lucida sullo stato attuale delle cose; tutt’altro. Volevo solo rendervi partecipi dello stato frustrante di chi, come me, si ritrova impossibilitato a porre in essere atti o fatti pensieriparoleopereomissioni (e mi si perdoni l’ennesima citazione) che possano dare una qualche miglioria alla "cancrena" di cui sopra e della quale, questo vostro organo informativo, ha da tempo preso atto, denunciandone lo schifoso sottobosco. L’assunto "io non ho le prove (...)" etc. era riferito a me e a chi come me si trovano/sentono nello stato di impossibilita che ho poc’anzi accennato. Nessuna recriminazione, quindi; nessuna lagnanza. Mi scuso se in qualche modo il mio scritto ha urtato, come sembra, l’animo "sensibile" di qualcuno e fatto venire la nausea per il citazionismo intellettualoide (bisogna prendere atto, volenti o nolenti, che certe citazioni sono di sostegno all’argomentare e non criminalizzare sine se e sine ma chi le usa come tali e non nella sterilità che in molti vogliono rinchiuderle, giusto per puntualizzare ...). Vedrò, appena posso, di riscrive in modo "intelligibile" il mio primo commento ... nella speranza che oltre alla lettera si possa percepire anche lo spirito di certi scritti; inutile citarvi Sant’Agostino nella famosa polemica conro i pelagiani: "Lo spirito e la lettera" .
Buone Cose
G. Marasco