Quattro anni di immobilismo e insipienza amministrativa! Chi li risarcirà a San Giovanni? Questa amministrazione che volge al termine lascerà segni indelebili nella storia di San Giovanni: tutti negativi.
Nessun programma di rilancio economico del centro storico, anzi un’Abbazia sotto sequestro e cassonetti della spazzatura che deturpano scorci di indubbio valore archittettonico.
Nessuna programmazione seria per integrare la città col territorio dove insiste un parco nazionale, anzi una ferrovia dismessa i cui caselli sono stati riconvertiti in pubs e ristoranti per sparuti avventori.
Nessun piano di risanamento ambientale per un territorio, dove la tutela del paesaggio dovrebbe essere tra le priorità di un’amministrazione illuminata, anzi una discarica che adeguatamente potenziata servirà da sfogo alla monnezza della provincia.
Nessun coinvolgimento della società civile e delle forze di minoranza alle decisioni che riguardano la collettività.
Frotte di giovani, ormai disgustati di politica e antipolitica che girovagano per la città senza meta, alla disperata ricerca di un futuro che mai potrà esserci in questa San Giovanni in Fiore. Per loro la notte bianca! Occasione per redimere i politici del potere dalla futile attività di costruttori di futuro.
Per i pochi privilegiati Sant’Anas da Salerno-Reggio Calabria, unica santa a cui votarsi. A San Giovanni anche la posta non viene più consegnata perché qui, Eboli della Calabria del terzo millennio, anche la corrispondenza deve essere una conquista da sudarsi con i ricorsi.
Fra un po’ si darà forse un nuovo consiglio comunale dove si parlerà, si discuterà e ci si azzufferà pure, ma tutto rimarrà come prima per proseguire nel degrado di una realtà che sprofonda sempre più nelle paludi del sottosviluppo e con essa una regione che ormai è sempre più preda di politici criminalmente votati alla distruzione della Calabria e della loro: si perché l’aria, l’acqua e la terra che sono riusciti a contaminare è la stessa che vivono loro con i propri figli.
Non credo che le speranze di riscatto di questa terra possano ritrovarsi nella incensurata, ma clientelistica condotta dei notabili politici locali, ma occorre fare di tutto perchè si crei una nuova classe politica, giovane e capace di amare ancora la propria terra per uscire da un tunnel di oscurantismo che sembra interminabile, infinito come il mandato di alcuni bramini nostrani.
Marco Militerno, consigliere comunale del Movimento Vattimo per la Città
So a cosa si riferisce lo scritto. So della metastasi socio-politico-economico-antropologico-comportamentale etc. etc. in atto nel nostro Paesello-Comprensorio. So delle procedure subdole (nei limiti, ai limiti e oltre i limiti del lecito) che portano a casi/cancrene come quelle della vexata quaestio inerente la nostra amata Abbazia. So di tutto e di più. E immagino anche che se 2+2 fa 4, anche 1+3 dà lo stesso risultato. So. Sappiamo. Pasolini, in altro contesto, direbbe: ma non ho le prove. So perché sono un intellettuale, diceva Pier Paolo.
Ma. Sì, c’è un "ma" grande quanto un pino secolare. Tanti "ma".
Non voglio scomodare Menti e loro invettive per altri e in altre epoche scritte ma, se mi si passa la citazione, un Tizio di nome Leibniz moltissimi anni fa s’elucubrava ponendo in essere il seguente assunto: "Di conseguenza, quando sorgeranno controversie fra due filosofi, non sarà più necessaria una discussione, come [non lo `e] fra due calcolatori. Sarà sufficiente, infatti, che essi prendano in mano le penne, si siedano di fronte agli abachi e (se così piace, su invito di un amico) si dicano l’un l’altro: Calculemus!
Ognuno può parafrasare come meglio crede. Resta quel masso pesante che è l’invito a "calcolare": calculemus!
Ecco, fuor di ogni sterile metafora, cosa vorrei dire: certe prese di posizione forti, destabilizzanti, che riguardano la metastasi di cui sopra hanno la valenza della merda vaccina disidratata al sole se non sostenuta da uno straccio di prova. Ahimè, ahinoi. E certe verità, di cui non si hanno le prove, vengono recepite dalla popolazione sotto perenne doma, come inutili illazioni fino a prendere consistenza giuridica di diffamazione, con dispendio e abuso di querele: ormai mezzo per pulirsi la coscienza verminosa.
Non è polemica, né retorica. E’ una presa d’atto immobilizzante sulla capacità frustrata d’incidere sullo status quo attuale del nostro Paesello-Comprensorio.
Tutto qua, Militerno.
Buon Lavoro.
G. Marasco.
Egregio Sig. G. Marasco,
anzitutto ci farebbe piacere conoscere anche il suo nome. Marco Militerno sappiamo chi è: il consigliere che rappresenta il nostro movimento in consiglio comunale. Quanto a lei, non la conosciamo: Giovanni, Giuseppe, Giannetto? Vorremmo sapere con quale grande pensatore ci stiamo confrontando. Dopodichè sono fermamente convinto che non c’è più cieco di chi non vuole vedere. Di quale prova ha bisogno? E’ forse il legale cibernetico dell’attuale amministrazione comunale? Se poi alla cecità aggiungiamo la filosofia, di cui da’ grande ma inutile sfoggio, ne viene fuori una miscela di ottusità altamente dannosa per l’ambiente. Noi incidiamo e come sullo status quo (vedi caso Abbazia florense passato nelle mani della Procura della Repubblica). Lei, piuttosto, continui a fare citazioni e intellettualismi. Noi, più modestamente, sappiamo di non sapere.
Vincenzo Tiano
Mi scuso per avere omesso il nome: G. sta pe Giovanni. Ho scritto qualcosa in passato qui sopra, la mail è in chiaro. Sono un lettore assiduo de La Voce e nella stragrande maggioranza delle volte mi trovo in totale accordo con quanto vi si scrive. Forse, nel caso specifico, preso dai miei "deliri" citazionistici e intellettualoidi, non mi sono spiegato un granché bene, prova ne è la risposta mal fondata (mal fondata per quel che mi riguarda) di Tiano. Dalla rilettura di ciò che ho scritto mi rendo conto che certe affermazioni possano dare adito a fraintendimenti e/o qui pro quo di fondo. Non ho niente nei confronti di Militerno; non era un atto d’accusa verso quello che ritengo una sua disamina pulita e lucida sullo stato attuale delle cose; tutt’altro. Volevo solo rendervi partecipi dello stato frustrante di chi, come me, si ritrova impossibilitato a porre in essere atti o fatti pensieriparoleopereomissioni (e mi si perdoni l’ennesima citazione) che possano dare una qualche miglioria alla "cancrena" di cui sopra e della quale, questo vostro organo informativo, ha da tempo preso atto, denunciandone lo schifoso sottobosco. L’assunto "io non ho le prove (...)" etc. era riferito a me e a chi come me si trovano/sentono nello stato di impossibilita che ho poc’anzi accennato. Nessuna recriminazione, quindi; nessuna lagnanza. Mi scuso se in qualche modo il mio scritto ha urtato, come sembra, l’animo "sensibile" di qualcuno e fatto venire la nausea per il citazionismo intellettualoide (bisogna prendere atto, volenti o nolenti, che certe citazioni sono di sostegno all’argomentare e non criminalizzare sine se e sine ma chi le usa come tali e non nella sterilità che in molti vogliono rinchiuderle, giusto per puntualizzare ...). Vedrò, appena posso, di riscrive in modo "intelligibile" il mio primo commento ... nella speranza che oltre alla lettera si possa percepire anche lo spirito di certi scritti; inutile citarvi Sant’Agostino nella famosa polemica conro i pelagiani: "Lo spirito e la lettera" .
Buone Cose
G. Marasco
Non mi risulta che alcun G. Marasco abbia mai scritto sul nostro giornale o forum. Nè questo risulta dalla ricerca effettuata. L’indirizzo di posta ritengo sia anch’esso fasullo. Salvo prova contraria.
Vincenzo Tiano
Vede, Tiano, il crescente “morbo” generalizzato di incredulità alla San Tommaso, un po’ mi preoccupa, un po’ mi lascia totalmente indifferente e un po’ - come nel suo caso - mi fa tenerezza per le superficiali sue sortite e/o per i diktat senza fondamento alcuno. Tralascio di controbattere al suo sarcasmo di maniera e molto da “frase fatta”, come nei modelli prestampati scaricabili on line dal sito dell’Adiconsum: sì, perché quando mi accusa di fare grande e inutile sfoggio di filosofia commista a cecità, lei si rende oltre che miope (rilegga il mio intervento, s’il vous plait!) anche un po’ ridicolo nell’accusarmi di ottusità; ormai siamo alla farsa, generalizzata, di chi anche ad ogni minima scurreggia - o pìritu, se più le aggrada - se ne esce fuori, come lei, opponendo come unico argomento il fatto di fare sfoggio di aria intestinale. Ma si sia un po’ seri, per piacere. E si guardi oltre la coltre di sproporzionata “autodifesa” sempre e comunque, anche in mancanza evidente di proporzionata “offesa” (mi si passi la metafora giurisprudenziale, lei capirà ...).
Ma tralasciamo ché mi crea oltre modo imbarazzo, se non altro, il fatto di dovere off-topicizzare ancora una volta rispetto all’articolo in esame; però, considerati i suoi rispettabilissimi dubbi sulla mia persona, mi vedo costretto a produrre le prove contrarie che tanto le stanno a cuore affinché ogni suo assillante dubbio venga spazzato via.
http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=294
http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=285
http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=288
http://lasocietasparente.blogspot.com/2007/10/la-prefazione-di-la-societ-sparente-di.html
Mi scuso se non ho tempo e voglia e favorevoli condizioni tecniche - sono momentaneamente al paesello e ho una connessione a 56 Kbps - per andarle a cercare anche i link alle “rubriche aperte sui peli del Papa”. Si accorgerà che mail, nominativo, modo di argomentare/scrivere sono sempre gli stessi, ergo ...
La saluto cordialmente, Mr. Tiano.
Ps.: Ringrazio e saluto Emiliano per la sua disponibilità al confronto e per aver cercato di comprendere il sentimento che mi ha mosso nello scrivere il primo intervento, tra i detti e i non detti del mio “fare inutile sfoggio di filosofia” e intellettualismo “à la carte”.
Egregio lettore G. Marasco,
ne prendo atto ma essendo stato in totale buona fede - non ricordo di aver mai letto un suo commento nè il suo nome risulta dal motore di ricerca interno, come lei stesso potrà verificare -, non ho altro da aggiungere in merito a quanto scritto precedentemente, nè a quest’ultimo suo intervento. D’altrode per rispondere compiutamente ai suoi interventi, ci vorrebbe un analista (del testo), visto e considerato che siamo stati in molti a male interpretare le sue parole.
Distinti saluti
Vincenzo Tiano
Tano Badalamenti usava parole molto più semplici, riguardo a Cinisi. Ma i concetti che esprimeva erano molto simili ai suoi in questo post. Eccole una prova cinematografica, molto più leggera della realtà.
Cordiali saluti, em
"Cialtroneria mentale"?
Alessio, argomenti e legga con attenzione ciò che ho scritto ... Ma lo si capisce o, chiusi e corazzati sulla difensiva, ci si sente sempre sotto il fuoco nemico? Ma che diamine!
Mi spieghi la mia cialtroneria mentale e io passo sopra la sua mancanza di argomenti per confutare ciò che lei, credo, non ha minimamente capito, o per un rispetto di fondo, ciò che io ho malamante cercato di spiegare.
Sul suo non volere passare sul forum certe prese di posizione (che lei ha ritenuto in disaccordo col topic e cialtronerie mentali, e che invece io le assicuro erano a sostegno dello scritto del Militerno), stendo un velo pietoso. Da quando in qua Alessio, che ha tutta la mia stima, pone in essere censure preventive?
Il problema non è la cialtroneria, mentale o meno. Il problema sono certe miopie (mentali).
Con rinnovata stima. G. Marasco
Sei, siete, fuori strada ... Mi dispiace Morrone. Speravo in una risposta più "alla Morrone" e non due paroline, fuori luogo - ma te lo passo il fuori luogo: mal spiegate le premesse (mie), errate le conclusioni (tue).
Calculemus!
(Mi sarò fatto capire ...?)
Caro Giovanni,
io ho inteso ribadire un concetto di Paolo Borsellino: servono le prove, davanti all’evidenza?
Per il resto, ho compreso i tuoi sentimenti.
Molto cordialmente,
emiliano
Se! lo vogliamo capire o no...Noi, nel parlare gli uni con gli altri; ci troviamo a fare guerre con le stesse nostre"parole" e aime’ quanto sbagliato e brutto diventa; quando "noi vorremmo che le nostre "parole" possono essere le ultime e quelle piu’ ricordate da tutti e perfino passate alle generazioni future!!! Si e’ vero che 2+2=4; come anche 3+1=4 MA! e’ anche vero che nel parlare, o scrivere ci dovrebbe essere...una presentazione, e introduzione...poi passando al nocciolo dell’argomento che; in Inglese si usa dire; Alla "carne" del pasto...mentre forse la presentazione e l’indroduzione "erano" L’antipasto...per una bella cena con i fiocchi.
Nel parlare della "carne" che; potrebbe essere anche una (confutazione o contraddizione) Anche qui ci serve la guerra delle parole che; Vogliamo che siano le ultime ad essere ricordate...VERO? Be! ecco la mia personale "carne" dell’argomento...Nel contraddire ci serve piu’ che la necessaria attenzione di quello che diciamo e come lo diciamo.... allo scopo di che’ cosa? Insegnare!!! al fatto che davanti a noi ci troviamo gia’ un argomento pre-stabilito e avviato e per confutarlo e contraddirlo ci vuole davvero tanta "CARNE" da sbanare...altrimenti e’ vero come dicono Saverio e Emiliano che verremmo considerati come ;ciarlatani...ecco una prova....a scuola da bambino ho’ recitato questa parte...Il mago e il suo assistente erano sul palco e facevano i trucchi...ed io da l’uditorio dovevo intervenire per contraddire con queste parole...Heeeiii mago cascala’; codesto e’ un vero inganno; vuoi proprio regalarci oltre la beffa anche il danno... (il Mago) Chi e’ quel CIARLATANO e male-educato; salga da me sul palco e dia le sue ragioni.
Scusate devo andare la moglie mi sta’ a chiamare per delle compere che dovremmo fare!!! Ciao (CON TUTTO IL BENE DEL MONDO) Mazzei Giovanni John emigrato integrato, dal 1963... classe 45.