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CRISI COSTITUZIONALE DI LUNGA DURATA. DUE PRESIDENTI GRIDANO: FORZA ITALIA!!! .... E IL LUNGO SONNO DELLA RAGIONE COSTITUZIONALE DELLE ISTITUZIONI E DEGLI INTELLETTUALI.

BERLUSCONI E LA "MEZZA" DIAGNOSI DEL PROF. CANCRINI. Il Narcisismo e l’uso lucidissimo come arma politica dell’"antinomia del mentitore" - "L’Italia è il mio Partito": "Forza Italia"!!! - a cura di Federico La Sala

IN ITALIA L’UNICO LEGITTIMO PRESIDENTE DEGNO DI GRIDARE "FORZA ITALIA" E’ IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, GIORGIO NAPOLITANO. Chi lo ha fatto e continua a farlo "ISTITUZIONALMENTE" è solo un (narcisista) mentitore e un (narcisista) golpista!!! E l’attentato alla Costituzione è già stato fatto!!!
domenica 1 agosto 2010 di Federico La Sala
IN ITALIA, NATO IL PARTITO "FORZA ITALIA" (1994), "IL PRESIDENTE DELL’ ITALIA" E’ DIVENTATO UNO SOLO - QUELLO FALSO E MENZOGNERO?! BERLUSCONI ("L’Italia è il mio Partito"): "Forza Italia"!!!
L’ITALIA, IL VECCHIO E NUOVO FASCISMO, E "LA FRECCIA FERMA". La lezione sorprendente e preveggente di Elvio Fachinelli
Non basta dire come fanno i francesi che la loro nazione è stata colta alla sprovvista. Non si perdona a una nazione, come non si perdona a una donna, il momento di debolezza in cui (...)

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> BERLUSCONI E LA "MEZZA" DIAGNOSI DEL PROF. CANCRINI. --- La psiche dei dittatori spiegata agli Usa. Da Hitler a Stalin: i profili psicologici firmati da Carl G. Jung (di Franco Zantonelli).

lunedì 20 dicembre 2010

Da Hitler a Stalin: ecco i profili psicologici Firmati dall’allievo di Freud e ora in un libro La psiche dei dittatori spiegata agli Usa Venne assoldato dall’Oss, l’Office of Strategic Service Nome in codice "agente 488"

di Franco Zantonelli (la Repubblica, 20.12.2010)

ZURIGO. Per sconfiggere Hitler ed il nazismo il controspionaggio statunitense arrivò a reclutare, come agente segreto, anche uno dei padri della psicanalisi, lo svizzero Carl Gustav Jung, prima discepolo poi antagonista di Sigmund Freud. Fu l’Oss, l’Office of Strategic Service, come si chiamava all’epoca la Cia, ad ingaggiare Jung, attribuendogli il codice di agente 488. Lo psicanalista, all’epoca settantenne, incontrava, nella sua esclusiva residenza di Küsnacht, sul lago di Zurigo, Allen Dulles, il numero uno dell’Oss in Europa. «Insieme, i due - ha rivelato ieri il settimanale svizzero Le Matin Dimanche - hanno dato vita al primo serio tentativo di utilizzare i profili psicologici nelle operazioni di spionaggio».

Giunto in Svizzera nel 1943, Allen Dulles iniziò, ben presto, a frequentare il celebre medico svizzero. Dei suoi incontri sul lago di Zurigo dava poi conto a Washington tramite l’ambasciata americana a Berna. «Le analisi del Dottor Jung sul comportamento dei leader nazisti, soprattutto delle tendenze psicotiche di Hitler, vanno prese molto sul serio», scriveva tra l’altro il capo dell’Oss. Del Führer Carl Gustav Jung, in effetti, si era fatto un’idea molto chiara. «Sono persuaso che Hitler farà ricorso, fino alla fine, a tutti i metodi, anche a quelli più disperati», spiegava lo psicanalista a Dulles. Una previsione azzeccata, se si pensa all’ultima battaglia che il dittatore condusse nella cancelleria del Reich, circondata dai Sovietici. Come pure azzeccata fu quella secondo cui «Hitler, in un momento di crisi, potrebbe ricorrere al suicidio».

Carl Gustav Jung elaborò per il controspionaggio americano un profilo accurato della tipologia dei dittatori europei dell’epoca. Mussolini e Stalin erano «due capi clan, fisicamente più forti e più solidi dei loro avversari». Più sottile, invece, il ritratto di Adolf Hitler. «Una sorta di medico-taumaturgo, non forte in quanto tale, ma per il potere che gli altri proiettavano su di lui», affermava convinto l’agente 488 dell’Oss, e ancora: «Hitler è uno specchio dell’incoscienza tedesca. Più un mago che un politico, è in grado di captare quello che i suoi compatrioti, inconsciamente, pensano del destino della loro nazione». «Nessuno - dirà più avanti ad un amico Allen Dulles - saprà mai quale grande contributo abbia dato alla causa della vittoria alleata il dottor Jung».

Con l’apertura degli archivi e in contemporanea con l’uscita, a Zurigo, del Libro Rosso, sorta di sofferta autobiografia di Carl Gustav Jung oggi si sa tutto dell’importanza dell’attività dell’agente 488. Come ha scritto l’americano Deirdre Blair, autore di una biografia di Jung, lo stesso comandante in capo delle truppe alleate in Europa, il generale Dwight Eisenhower, si basò sulle analisi dello psicanalista svizzero per individuare la strategia migliore da impiegare per convincere i cittadini tedeschi della sconfitta. La sua conoscenza dei metodi della propaganda nazista ci è stata preziosa ha, successivamente, riconosciuto Eisenhower in persona.


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