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CON LA NASCITA DEL PARTITO "FORZA ITALIA" (1994), NON UNO, MA "DUE" SONO I PRESIDENTI DELLA REPUBBLICA (IN "COABITAZIONE") A GRIDARE: FORZA ITALIA!!! IL SONNO DELLA RAGIONE COSTITUZIONALE ..... E LA GUERRA DI "FORZA ITALIA" CONTRO L’ITALIA (1994-2009) CONTINUA!!!

LA DEMOCRAZIA A RISCHIO. L’ANM IN STATO DI AGITAZIONE, MA NON ANCORA SVEGLIA. Una mail del 27 gennaio 2002 a "Magistratura Associata" - di Federico La Sala

IL SONNO DELLA RAGIONE COSTITUZIONALE E L’OCCUPAZIONE DELLA LINGUA DA PARTE DEL "GRANDE FRATELLO" GENERA MOSTRI, ATEI E DEVOTI.
giovedì 15 ottobre 2009 di Federico La Sala
[...] Bene avete fatto, con la Vs. Lettera aperta ai cittadini, a rendere pubbliche le vostre preoccupazioni e a dire e a ridire che la giustizia non è materia esclusiva dei magistrati e degli addetti ai lavori, ma un bene di tutti e di tutte, e che tutti i cittadini e tutte le cittadine sono uguali davanti alla legge [...]
ABUSO ISTITUZIONALE DEL NOME "ITALIA" DA PARTE DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO: DIMISSIONI SUBITO.
"APRITE, APRITE": IL GOLPISMO DEL LUPO, LA PAROLA "ITALIA" CONSEGNATA A (...)

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> LA DEMOCRAZIA A RISCHIO. --- Allarme Csm: "Il premier denigra la magistratura, è a rischio l’equilibrio fra i poteri dello Stato".

martedì 9 marzo 2010


-  Lo afferma un documento, votato all’unanimità, della Prima Commissione
-  del Consiglio Superiore della Magistratura che dovrà essere ratificato dal plenum

-  Il Csm: "Il premier denigra la magistratura
-  è a rischio l’equilibrio fra i poteri dello Stato"
*

ROMA - Il Csm reagisce ai ripeturi pronunciamenti di discredito, da parte di Silvio Berlusconi, nei confronti dei giudici e dice: "Episodi di denigrazione e di condizionamento della magistratura e di singoli magistrati" sono "del tutto inaccettabili" perchè cosi si mette "a rischio l’equilibrio stesso tra poteri e ordini dello Stato, sul quale è fondato l’ordinamento democratico di questo Paese". E’ quanto scrive la Prima Commissione del Csm nella pratica a tutela di diversi magistrati accusati da Silvio Berlusconi di agire per finalità politiche.

Il giudizio unanime. Il documento, approvato all’unanimità e che sarà discusso domani pomeriggio dal plenum, contiene anche un "un pressante appello a tutte le Istituzioni perché, sia ristabilito un clima di rispetto dei singoli magistrati e dell’intera magistratura, che è condizione imprescindibile di un’ordinata vita democratica". La pratica aperta in Commissione si è arricchita di mese in mese dei vari attacchi del premier alle varie toghe, da quelle del processo Mills a quelle di Napoli e Milano.

Delegittimati. "L’assunto di una magistratura requirente e giudicante che persegue finalità diverse da quelle sue proprie e, per di più, volte a sovvertire l’assetto istituzionale democraticamente voluto dai cittadini costituisce la più grave delle accuse - scrive la Commissione - ed integra, anche per il livello istituzionale da cui tali affermazioni provengono, una obiettiva e incisiva delegittimazione della funzione giudiziaria nel suo complesso e dei singoli magistrati".

Rispetto tra organi istituzionali. E il "discredito" gettato "sulla funzione giudiziaria nel suo complesso e sui singoli magistrati", può produrre, "oggettivamente, nell’opinione pubblica la convinzione che la magistratura non svolga la funzione di garanzia che le è propria, così determinando una grave lesione del prestigio e dell’indipendente esercizio della giurisdizione". Facendo proprie le preoccupazioni espresse in più occasioni dal Capo dello Stato, da ultimo nella sua lettera al vice presidente del Csm, i consiglieri affermano che per affrontare "serenamente le auspicate riforme in tema di giustizia è necessario il rispetto tra gli organi Istituzionali, che devono contribuire a garantire un clima sereno e costruttivo".

Episodi che non devono ripetersi. "Non è ammissibile una delegittimazione di una Istituzione nei confronti dell’altra, pena - avverte la Commissione - la caduta di credibilità dell’intero assetto costituzionale". Ed "è indispensabile che non si ripetano episodi di denigrazione e di condizionamento della magistratura e di singoli magistrati", perché "lo spirito di leale collaborazione Istituzionale - implica necessariamente che nessun organo Istituzionale denigri liberamente altra funzione di rilevanza costituzionale".

Il silenzio dei "Pm comunisti". Le toghe accusate da Berlusconi hanno dimostrato "la compostezza del corpo giudiziario, in generale, e dei singoli magistrati. Giudici che hanno continuato a svolgere in silenzio il proprio dovere, senza replicare alle generiche ed ingiuste accuse", nei loro confronti. In particolare, i consiglieri si riferiscono ad accuse precise: quella di "pm comunisti" fatta dal premier durante la trasmissione Ballarò o quella di "Pm talebani" fatta all’indomani della pronuncia della Cassazione sul caso Mills. E tra le altre, le accuse formulate in occasione del congresso del Partito Popolare europeo di Bonn, quando il premier parlò di un partito dei giudici nella sinistra, attaccando la Corte costituzionale. E ancora la definizione di "plotone di esecuzione" destinata ai giudici di Milano.

* la Repubbblica, 09 marzo 2010


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