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Dossier

UNA SCONVOLGENTE VERITA’ DIETRO L’URANIO IMPOVERITO. E’ in atto una contaminazione planetaria prodotta da nanoparticelle inquinate. La relazione (2006) della dr.ssa Antonietta Gatti - selezione a cura del prof. Federico La Sala

martedì 16 ottobre 2007 di Emiliano Morrone
Le nanopolveri prodotte dalla guerra e dai poligoni di tiro entrano nei tessuti di soldati e i civili coinvolti, senza più uscirne
E’ in atto una contaminazione planetaria prodotta da nanoparticelle inquinate. Ingerite anche mangiando un alimento contenente nanopolveri, passano irreversibilmente nei tessuti. Entrano nel sangue e nello sperma. Vengono trasmesse al partner tramite l’atto sessuale. Analizzati casi di sperma con bismuto, calcio, titanio, ferro, titanio, cobalto, cromo, (...)

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> UNA SCONVOLGENTE VERITA’ DIETRO L’URANIO IMPOVERITO. ..... EX-JUGOSLAVIA: 189 CASI TUMORE TRA MILITARI ITALIANI DAL ’96

giovedì 2 agosto 2007

EX-JUGOSLAVIA: 189 CASI TUMORE TRA MILITARI ITALIANI DAL ’96*

(AGI) - Roma, 27 lug. - Sono 189 i casi di neoplasia registrati dal ’96 all’anno scorso tra i militari italiani che hanno preso parte alle missioni in Bosnia-Erzegovina e Kosovo. Il dato e’ contenuto nell’ultima relazione presentata al Parlamento dall’apposito Comitato scientifico interministeriale (Difesa-Salute), che sottolinea come il numero di casi di cancro segnalati al ministero della Difesa sia "molto inferiore" a quello riferito dalle associazioni cointeressate alla tematica dei rischi dell’esposizione all’uranio impoverito, che ne avrebbero censiti - nello stesso periodo - oltre 500. I casi accertati, sempre secondo la relazione, sono 3 nel ’96, nessuno nel ’97, 8 nel ’98, 9 nel ’99, 25 nel 2000, 18 nel 2001, 30 nel 2002, 22 nel 2003, 41 nel 2004 (l’anno con il picco piu’ elevato), 18 nel 2005 e 14 nel 2006.

Le diagnosi piu’ frequenti sono state quelle di cancro alla tiroide (28) e ai testicoli (28), di linfoma di Hodgkin (21), di linfoma non Hodgkin (20), di melanoma (16).

"La legge numero 27 del 2001 - si legge nella relazione - prevede una campagna di monitoraggio delle condizioni di salute dei cittadini italiani, militari e civili, che abbiano partecipato a missioni di pace nei territori della Bosnia-Erzegovina e del Kosovo a partire dal 1 agosto 1994″: tre anni dopo e’ stato varato un "progetto di sorveglianza epidemiologica dei tumori della popolazione militare" che ha come obiettivo principale l’istituzione di un registro tumori per la popolazione militare simile a quelli gia’ esistenti per la popolazione civile e, successivamente, la definizione di uno studio retrospettivo sull’incidenza di neoplasie tra i militari italiani che hanno partecipato alle missioni in quell’area.

Nell’ambito del progetto, e’ stato realizzato un database contenente 64.788 record individuali, con 159 casi di tumore per 157 soggetti diversi (a due di loro sono state diagnosticate due diverse forme di tumore): 111 appartenevano all’Esercito, 21 ai Carabinieri, 21 all’Aviazione e 4 alla Marina. I relativi decessi sono stati complessivamente 29: 1 nel ’98, 1 nel ’99, 7 nel 2000, 2 nel 2001, 2 nel 2002, 6 nel 2003, 8 nel 2004 e 2 nel 2005.(AGI)

* Il dialogo, Giovedì, 02 agosto 2007


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