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ANNO SACERDOTALE E AFFARI: "IN GOD WE TRUST"!!! NEI TEMPI DI CARESTIA, L’ "EU-CHARIS-STIA" BISOGNA VENDERLA A "CARO PREZZO” (Benedetto XVI, Deus caritas est, SCV 2006)!!!

FIRENZE: DON ALESSANDRO SANTORO, LE PIAGGE, E L’INTERVENTO DELL’ARCIVESCOVO BETORI. Notizie sul caso - a cura di Federico La Sala

La vicenda di don Alessandro Santoro, il parroco delle Piagge rimosso dal suo incarico da Monsignor Betori dopo aver celebrato il matrimonio in chiesa di Sandra Alvino, ex trans con il compagno di una vita, continua ...
mercoledì 11 novembre 2009 di Federico La Sala
[...] LA LETTERA DELL’ARCIVESCOVO - «Cari amici della comunità Le Piagge - scrive Betori - vi ringrazio per l’attenzione che state manifestando alla vita della comunità e alla persona di don Alessandro Santoro, avendo anche presente ciò che questa attenzione ha generato negli anni. Ma non posso trattare il caso che vi riguarda diversamente da come ho sempre impostato il mio impegno nelle nomine e trasferimenti dei presbiteri diocesani, anche quando esse hanno dovuto provocare sofferenze (...)

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> FIRENZE --- La Chiesa non tema la fede autentica e libera (di Enzo Mazzi)

venerdì 6 novembre 2009

La Chiesa non tema la fede autentica e libera

di Enzo Mazzi (La Nazione, 28 ottobre 2009)

Mai avrei pensato di rivivere dopo quarant’anni una vicenda di repressione intraecclesiale simile a quella che negli anni Sessanta colpì la comunità dell’Isolotto e la mia persona. Ritenevo che la gravità di quei provvedimenti, cioè il tentativo di annullare un’esperienza comunitaria ecclesiale molto vitale attraverso la mia rimozione dalla parrocchia, fosse dovuta al timore che incuteva nei centri del potere civile e religioso la rivoluzione del ‘68. Mi sbagliavo.

La paura sembra rivelarsi congenita negli animi inquieti delle gerarchie ecclesiastiche. Il provvedimento con cui l’arcivescovo di Firenze ha imposto l’allontanamento di don Alessandro Santoro dalla comunità delle Piagge è di una gravità che adombra una tale paura.

Paura di che? Ce lo domandiamo smarriti. I gesti di don Santoro “contraddicono il ministero di pastore di una comunità, per la quale il sacerdote deve rappresentare la voce autentica dell’insegnamento dottrinale e della prassi sacramentale della Chiesa cattolica” è scritto nella nota con cui l’archivescovo comunica il provvedimento.

Siamo sinceri, non è credibile che la benedizione di due persone credenti le quali ritengono che tale benedizione abbia valore di consacrazione matrimoniale possa indurre ad allontanare il pastore dalla propria comunità. C’è forse il timore che la ricchezza di fede autentica ma libera della comunità delle Piagge possa essere contagiosa?

Una gerarchia resa insicura dal procedere inarrestabile della secolarizzazione e della libertà di coscienza nell’insieme della società e all’interno della Chiesa stessa, aggredita dalla paura che si sgretoli dalle fondamenta, come le mura di Gerico, l’imponente potere accumulato nei secoli, tenta disperatamente di salvarsi aggrappandosi alle angosce esistenziali, etiche, materiali, di una società altrettanto insicura.

Il cristianesimo è nato da un grande movimento popolare di liberazione dalla paura ed ora il dominio della paura rischia di portarlo alla rovina. “Non abbiate paura, il crocifisso è risorto”, dice l’apparizione di un messaggero celeste alle donne davanti al sepolcro vuoto. Il “crocifisso” è, nel Vangelo, il simbolo di una società nuova che risorge dalla paura ed è destinata a soppiantare il vecchio mondo il quale per esorcizzare la paura della fine si allea ma inutilmente con la morte. Così nacque il cristianesimo. Così si sviluppò nei primi secoli quando i cristiani affrontarono impavidi le persecuzioni.

Ci vorrebbe anche oggi un “angelo” che gridasse ai vertici ecclesiastici e in fondo a tutti noi: “Non abbiate paura”. Non potrebbero assolvere questo compito di annunciatori della liberazione dalla paura quei cristiani, laici e preti, che in buon numero si riunirono a Firenze qualche tempo fa per socializzare ed esprimere il loro “disagio” di fronte a una gerarchia ecclesiastica arrocata nella difesa del “sabato”, leggi, dogmi, ordinamenti, contro l’uomo?


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