Inviare un messaggio

In risposta a:
ANNO SACERDOTALE E AFFARI: "IN GOD WE TRUST"!!! NEI TEMPI DI CARESTIA, L’ "EU-CHARIS-STIA" BISOGNA VENDERLA A "CARO PREZZO” (Benedetto XVI, Deus caritas est, SCV 2006)!!!

FIRENZE: DON ALESSANDRO SANTORO, LE PIAGGE, E L’INTERVENTO DELL’ARCIVESCOVO BETORI. Notizie sul caso - a cura di Federico La Sala

La vicenda di don Alessandro Santoro, il parroco delle Piagge rimosso dal suo incarico da Monsignor Betori dopo aver celebrato il matrimonio in chiesa di Sandra Alvino, ex trans con il compagno di una vita, continua ...
mercoledì 11 novembre 2009 di Federico La Sala
[...] LA LETTERA DELL’ARCIVESCOVO - «Cari amici della comunità Le Piagge - scrive Betori - vi ringrazio per l’attenzione che state manifestando alla vita della comunità e alla persona di don Alessandro Santoro, avendo anche presente ciò che questa attenzione ha generato negli anni. Ma non posso trattare il caso che vi riguarda diversamente da come ho sempre impostato il mio impegno nelle nomine e trasferimenti dei presbiteri diocesani, anche quando esse hanno dovuto provocare sofferenze (...)

In risposta a:

> FIRENZE: DON ALESSANDRO SANTORO ... Si pente, si dice dispiaciuto e assicura di voler continuare ad essere «prete in comunione con tutta la comunità ecclesiale». Betori: Riconosco il pentimento del sacerdote.

domenica 25 aprile 2010

Piagge, don Santoro ritorna «Pentito, ho creato disagi»

La decisione è avvenuta dopo che don Santoro ha scritto una lettera all’arcivescovo nella quale «si rende conto di aver provocato disagio e turbamento». Ha fatto giuramento di fedeltà. Betori: Riconosco il pentimento del sacerdote *


Si pente, si dice dispiaciuto e assicura di voler continuare ad essere «prete in comunione con tutta la comunità ecclesiale». È il percorso di don Alessandro Santoro, il sacerdote della comunità delle Piagge sospeso dal servizio dopo la celebrazione, in chiesa (il 25 ottobre 2009), del matrimonio tra Sandra Alvino, la donna nata uomo, e Fortunato Talotta. Dopo cinque mesi di «riflessione e preghiera», a lui imposti dall’arcivescovo di Firenze monsignor Giuseppe Betori, il sacerdote ha chiesto quindi di poter tornare al «ministero attivo». Una richiesta che l’arcivescovo, riconosciuto il «pentimento» del sacerdote e il suo dispiacere per il turbamento recato alla comunità, espresso anche in una lettera personale a Betori, ha accettato reinserendolo, dal prossimo 25 aprile, nell’incarico di cappellano alle Piagge, «per un periodo adeguato - come scritto da Santoro al consiglio presbiterale - a finire il lavoro, cioè accompagnare la comunità a crescere nel cammino di fede e a maturare in autonomia e ecclesialità».

LA LETTERA - Don Santoro, conosciuto come uno dei sacerdoti «di frontiera», ha spiegato che qualora dovessero presentarsi «situazioni particolari e al limite», in nome della comunione con «il corpo ecclesiale», lui le sottoporrà «alla riflessione sua e degli organismi interessati». Monsignor Betori spiega che nell’incontro il sacerdote «ha sottoscritto la formula di fede e il giuramento previsto dalla normativa canonica, in segno di piena adesione alla dottrina della Chiesa e di obbedienza al vescovo», e auspica che questa soluzione «costituisca un nuovo inizio per il servizio pastorale di don Santoro e per la vita ecclesiale della gente delle Piagge».

IL PERDONO - L’arcivescovo Giuseppe Betori ha preso atto che don Alessandro Santoro, anche nella lettera, ha riconosciuto che la celebrazione di quel matrimonio, da lui compiuta, «ha provocato disagio e turbamento in buona parte della comunità ecclesiale e presbiteriale», provocando, «anche se senza volere, un’incrinatura in questa comunione». Un pentimento che il sacerdote ha ribadito nel giuramento di fedeltà sottoscritto oggi, assumendo nuovamente l’incarico di cappellano. Nella formula canonica, infatti, si aderisce «con religioso ossequio della volontà e dell’intelletto agli insegnamenti che il Romano Pontefice e il Collegio episcopale propongono quando esercitano il loro magistero». E, inoltre, si assicura che nel portare avanti il compito affidato, si respingerà «qualsiasi dottrina contraria» alla Fede della Chiesa curando «l’osservanza di tutte le leggi ecclesiastiche, in particolare di quelle contenute nel Codice di Diritto canonico».

IL CASO CHE SCATENO’ TUTTO - Il matrimonio tra Sandra Alvino e Fortunato Talotta venne celebrato alle Piagge nonostante il divieto imposto a don Santoro dal predecessore di Betori, il cardinale Ennio Antonelli, ribadito poi dal nuovo arcivescovo di Firenze, che nei mesi scorsi ha incontrato anche i due coniugi, sposati civilmente da oltre 26 anni, spiegando anche a loro i motivi di un «no» che deriva direttamente dal Diritto canonico. Al reinserimento di don Santoro, il vescovo spiega di essere arrivato «dopo un dialogo fraterno» con il sacerdote e anche per questo l’arcivescovo si augura che «l’intera Chiesa fiorentina si senta richiamata alla fedeltà verso la fede e gli ordinamenti ecclesiali - conclude Betori - e non meno all’accoglienza delle persone secondo i principi evangelici della verità e della misericordia».


*dal Corriere della Sera -Toscana
-  http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/2010/22-aprile-2010/don-santoro-torna-piagge-1602887903388.shtml


Questo forum è moderato a priori: il tuo contributo apparirà solo dopo essere stato approvato da un amministratore del sito.

Titolo:

Testo del messaggio:
(Per creare dei paragrafi separati, lascia semplicemente delle linee vuote)

Link ipertestuale (opzionale)
(Se il tuo messaggio si riferisce ad un articolo pubblicato sul Web o ad una pagina contenente maggiori informazioni, indica di seguito il titolo della pagina ed il suo indirizzo URL.)
Titolo:

URL:

Chi sei? (opzionale)
Nome (o pseudonimo):

Indirizzo email: