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12 dicembre 1969, Milano. La strage che cambiò la nostra storia. Quella sera in piazza Fontana finirono la breve pace sociale e l’unione nata con la Resistenza ...

PIAZZA FONTANA: UNA "VORAGINE" DI STATO, ANCORA APERTA, QUARANT’ANNI DOPO. Articoli di Eros Monti, Nello Scavo, Giorgio Bocca, Guido Crainz - a cura di Federico La Sala

A quarant’anni di distanza, la sfida dev’essere di nuovo raccolta. E’ questa la ragione per cui facciamo memoria di una delle stragi più drammatiche - e tuttora impunite della storia del nostro Paese. Non soltanto per volgere lo sguardo al passato, ma per guardare con occhi rinnovati attorno a noi, per scorgere nel nostro tempo quei segni che annunciano risposte vere alle “strategie della tensione” di ieri e di oggi.
sabato 12 dicembre 2009 di Federico La Sala
[...] Anche senza entrare nella banca devastata dalla bomba, non ci voleva molto a capire che quella sera qualcosa era cambiato nella nostra vita, Pietra mi aspettava nel suo ufficio. «Secondo te - mi chiese - chi le ha messe queste bombe?» A bruciapelo risposi: «I servizi segreti impegnati nella guerra fredda, non la polizia dei poveracci che vanno a farsi pestare in piazza dagli scioperanti». «Tu dici?», fece Pietra che conosceva l’arte dell’understatement, e aggiunse: «Mi ha telefonato (...)

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> PIAZZA FONTANA: UNA "VORAGINE" DI STATO, ANCORA APERTA, QUARANT’ANNI DOPO. --- Continuare a cercare la verità. E’ l’invito che il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha rivolto ai familiari delle vittime. A Milano due cortei.

sabato 12 dicembre 2009

Commemorazione della strage nel giorno del 40esimo anniversario Contestati il sindaco Moratti, il presidente della Provincia Podestà e Formigoni

-  Piazza Fontana, a Milano due cortei
-  Napolitano: "Continuare a cercare verità"

MILANO - Continuare a cercare la verità. E’ l’invito che il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha rivolto ai familiari delle vittime di Piazza Fontana in occasione del 40esimo anniversario della strage. E durante i due cortei a Milano non sono mancate le tensioni. Contestati con fischi e urla il sindaco di Milano Letizia Moratti, il presidente della Provincia Guido Podestà e il presidente della Regione Roberto Formigoni. I manifestanti dei centri sociali hanno cercato di sfondare i cordoni di polizia per entrare in piazza Fontana; lanci di petardi e fumogeni, abbattute alcune transenne.

Il monito di Napolitano. Una ricerca della verità costante, che possa condurre a dei risultati. Questo il senso dell’intervento del capo dello Stato, un minito a "continuare a cercare perché si possa recuperare qualsiasi frammento di verità rimasto nascosto. Spero che questa vostra ricerca, a cui debbono collaborare tutte le istituzioni, possa condurre a dei risultati. E’ essenziale che quello che avete vissuto, quello che è accaduto nel nostro Paese - ha detto Napolitano - diventi parte di una consapevolezza storica, soprattutto per le nuove generazioni".

Fischiata la Moratti. In occasione del quarantennale della strage, a Milano sono stati organizzati due cortei. Il primo è stato aperto da una delegazione dei familiari delle vittime e dai gonfaloni di numerose città, primo tra tutti quello di Milano dietro il quale ha sfilato anche il sindaco Moratti, che durante l’intervento è stata oggetto di una pesante contestazione: dal pubblico sono arrivati fischi e parecchi "Vergogna!". Il sindaco ha risposto dicendo che "bisogna passare dalle contestazioni alla condivisione, questo può essere utile per cercare la verità. Capisco chi protesta - ha aggiunto - perché non è stata mai accertata la verità dei fatti ed è stata una tragedia che ha ferito la città e il Paese. Capisco le vittime delle stragi del terrorismo ma i fischi - ha concluso il sindaco - non aiutano a trovare la verità".

Ricordato anche Pinelli. A cercare di riportare la calma, Paolo Silva, uno dei familiari delle vittime che ha chiesto "silenzio" e "rispetto". Mentre il vicepresidente dell’associazione, Carlo Arnoldi, accanto ai nomi delle 17 vittime della strage di piazza Fontana, ha ricordato anche quella di Giuseppe Pinelli: "Il 9 maggio scorso - ha detto Arnoldi - il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha fatto un gesto importante, a differenza di quelli che lo avevano preceduto: ha dato dignità a Pinelli, innocente, come 18ma vittima di Piazza Fontana, restituendo l’onore che gli era stato negato. E’ stato un gesto, questo, che ci ha fatto onore".

Il corteo delle sinistre. Il secondo corteo è stato organizzato da Prc, Comunisti italiani e altre organizzazioni della sinistra e anarchiche. A distanza ravvicinata la conclusione delle due manifestazioni: quella ufficiale - la prima - in piazza Fontana, mentre quello delle sinistre in piazza Santo Stefano, nei pressi dell’Università Statale e a poche decine di metri dal luogo della strage del 1969. Impedito il tentativo del corteo delle sinistre di sfondare i cordoni di polizia per arrivare in piazza Fontana: "La chiusura di piazza Fontana per impedire al corteo indetto dai movimenti e dalle forze di sinistra di entrare nella piazza e’ stato un atto vergognoso e immotivato", ha commentato Vittorio Agnoletto, della Federazione della Sinistra.

* la Repubblica, 12 dicembre 2009


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