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EVANGELO, COSTITUZIONE .... E ABUSO DELLA PAROLA "CRISTIANI" E DELLA PAROLA "ITALIA".

L’ATTACCO A TETTAMANZI. LA CHIESA DI RATZINGER, "SPOSATASI" COL CAVALIERE, ORA SUBISCE LE "AVANCES" DELLA LEGA. Una nota di Massimo Franco - a cura di Federico La Sala.

La novità nell’attacco al cardinale Dionigi Tettamanzi, è che stavolta la Lega giustifica le accuse all’arcivescovo di Milano tentando di farsi scudo con il Papa.
giovedì 10 dicembre 2009 di Federico La Sala
[...] Per il modo in cui avviene, fa sospettare che sia una
delle conseguenze non volute degli incontri del settembre scorso fra i vertici leghisti ed il presidente
della Cei, Angelo Bagnasco, e il segretario di Stato, Tarcisio Bertone. La Padania sta martellando
da settimane sull’identità cristiana del partito. Difende i temi cari alla Santa Sede a livello
parlamentare, come il testamento biologico. Si schiera con la Svizzera che ha votato contro i
minareti [...]
DON PAOLO FARINELLA, (...)

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> L’ATTACCO A TETTAMANZI. ---- occorrono «risposte vere alle ’strategie della tensione’ non solo di ieri ma anche di oggi». La Curia di Milano sceglie il giorno esatto dell’anniversario della prima strage di Stato italiana per rilanciare un monito (di Paolo Foschini - «A Milano nuove forme di strategia della tensione»).

sabato 12 dicembre 2009

«A Milano nuove forme di strategia della tensione»

di Paolo Foschini (Corriere della Sera, 12 dicembre 2009)

«A quarant’anni di distanza da Piazza Fontana la sfida deve essere di nuovo raccolta», perché «volgere lo sguardo al passato» è necessario ma non basta: occorrono «risposte vere alle ’strategie della tensione’ non solo di ieri ma anche di oggi». La Curia di Milano sceglie il giorno esatto dell’anniversario della prima strage di Stato italiana per rilanciare un monito più preoccupato che mai.

«Se la carica distruttrice del terrorismo di quarant’anni fa può dirsi sconfitta - si legge infatti in un editoriale pubblicato ieri sera sul sito della Diocesi ambrosiana - occorre vigilare su altre forme certo più sottili ma non meno pervicaci di violenza: da quella verbale e intimidatoria sino al dilagare dell’indifferenza che opprime ed esclude, del giudizio privo di qualsiasi senso della misura, dell’utilizzo strumentale del pensiero e dell’agire altrui per far sì che non si tenda invece alla reciproca comprensione, alla collaborazione, all’edificazione di una città a misura di uomo e della sua dignità irrinunciabile».

L’articolo cade a una settimana precisa «dal discorso alla città» pronunciato dal cardinale Dionigi Tettamanzi (foto sopra) alla vigilia di Sant’Ambrogio e che aveva innescato - stante il suo contenuto all’insegna dell’«apertura», della necessità di «maggiore attenzione al sociale» e di un forte rilancio della «questione morale» anche in politica - non solo una reazione a dir poco gelida dell’amministrazione Moratti ma soprattutto quella almeno verbalmente violentissima della Lega.

L’editoriale della Curia - firmato dal vicario episcopale Eros Monti - non richiama espressamente quelle reazioni ma il discorso del cardinale lo riprende più volte. E formulando un parallelismo tra due epoche pur distanti quasi mezzo secolo parla tuttavia di «segni» molto simili. Occorre che «Milano - così si legge - come seppe reagire allora alla logica del terrorismo con la compostezza del suo tessuto sociale», sappia «guardare anche il nostro tempo con occhi rinnovati» per «cogliere la vera volontà di dialogo, di gratuità, disinteresse» che pure esistono: e questo «nonostante la creazione di sempre nuove barricate prosegua di gran carriera» mentre «individualismo e ricerca del proprio tornaconto personale non cessino di stringere tra loro alleanze inedite».


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