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ITALIA: CALABRIA. LA SOCIETA’ SPARENTE .....

ROSARNO, DOPO REGGIO CALABRIA. Angela Napoli: «Un depistaggio dopo la bomba contro i pm». Un’intervista di Susanna Turco - a cura di Federico La Sala

ANGELA NAPOLI. Da cinque legislature, seduta in commissione Antimafia, fa la guerra alla ’ndrangheta e alla mafia in genere. Denunce e appelli che le hanno portato in dote due macchine di scorta che la seguono da sette anni.
lunedì 11 gennaio 2010 di Federico La Sala
A San Giovanni in Fiore catena umana per l’Abbazia e la Legalità
Per ordine di "Mammona" ("Deus caritas est") - e di Mammasantissima!!!
CALABRIA. LOCRI: IL SEGRETO DEL VATICANO E DI PULCINELLA. Ormai il trasferimento di mons. Bregantini e’ certo.
Scaricabile gratis "La società sparente", libro su De Magistris e l’oscura Catanzaro, la corruzione in Calabria, ’ndrangheta, politica e massoneria deviata.

Angela Napoli: «Un depistaggio dopo la bomba (...)

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> ROSARNO, DOPO REGGIO CALABRIA. --- Calabria, adesso è il momento del coraggio (di Giuseppe A. Veltri).

lunedì 11 gennaio 2010

Calabria, adesso è il momento del coraggio

di Giuseppe A. Veltri (l’Unità, 11.01.2010)

Gli eventi di Rosarno possono sconvolgere un lettore che non sia al corrente dell’attuale situazione della Calabria, ma non sorprendono chi conosce la realtà di una regione caduta in una profonda crisi sociale ed economica. Il parastato rappresentato dalla criminalità organizzata ha mostrato il modo in cui intende regolare il fenomeno immigrazione, con sfruttamento e intimidazione, senza l’ostacolo della vasta maggioranza dei cittadini calabresi.

Questi cittadini vivono una grossa contraddizione: se da un lato chiedono l’intervento dello stato contro il sottosviluppo economico e il crimine organizzato, dall’altro hanno chiuso gli occhi verso la politica locale che non si è quasi mai fatta carico dei problemi reali della Calabria. Una politica completamente prosciugata da ogni spinta ideale e ridotta a mera amministrazione e spartizione delle risorse pubbliche.

Casi come quello della senatrice Napoli sono sempre più rari, la politica nazionale e locale ha rinunciato a tentare di migliorare la società calabrese. Appare incredibile come le cosiddette forze progressiste non aiutino o interagiscano con i pochi movimenti anti criminalità organizzata, come «Libera» o «Ammazzateci Tutti», non intervengano sulla corruzione e infiltrazione mafiosa nella cosa pubblica.

I cittadini calabresi sono da anni stretti in una morsa feroce tra ’ndragheta e politica corrotta, eppure nessun fallimento clamoroso, vedi casi nella sanità calabrese o la gestione del territorio tra frane e discariche tossiche abusive, ha dato loro la forza di reagire. Un pericoloso miscuglio di paura e negazione dell’evidente non permette di capire che il disastro è dietro l’angolo, l’emigrazione è tornata ai livelli degli anni ’50 o che le responsabilità delle amministrazioni locali ormai quasi bilanciano quelle dello stato centrale. Quale amministrazione comunale, provinciale e regionale calabrese può seriamente dire di non essere a conoscenza dei problemi del territorio? Quante iniziative forti hanno mai intrapreso? Quale battaglia di civiltà hanno posto come fulcro della loro azione politica?

Tra poco, il 17 Gennaio, si terranno le primarie del Pd. I candidati non avranno una migliore occasione per dire quali saranno le loro iniziative concrete contro la criminalità organizzata. Il timore è quello che anche questo esercizio di democrazia sia svuotato da una politica senza coraggio che ha rinunciato a trasformare la realtà calabrese e si è resa complice del suo abbrutimento.


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