PEDOFILIA
Il capo della Chiesa tedesca indagato
per complicità in abusi su minori
L’arcivescovo di Friburgo avrebbe coperto un caso avvenuto negli anni Sessanta. Secca smentita della diocesi: "Accuse infondate"
dal corrispondente ANDREA TARQUINI *
L’arcivescovo di Friburgo Zollitsch
BERLINO - Si aggrava in modo pesantissimo la crisi scatenata nella Chiesa cattolica dallo scandalo mondiale degli abusi sessuali e delle violenze sui minori. Proprio in Germania, il Paese natale di papa Benedetto XVI, il presidente della Conferenza episcopale, monsignor Robert Zoellitsch, è indagato dalla magistratura con l’accusa di complicità in un caso di abuso sessuale su un bambino. Lo hanno indicato fonti ufficiali delle autorità giudiziarie a Friburgo, la città di cui Zoellitsch è vescovo.
Il fatto risale agli anni Sessanta. Secondo le accuse, su cui la magistratura indaga, monsignor Zoellitsch avrebbe saputo della violenza sessuale compiuta su un bimbo, probabilmente in un istituto scolastico religioso, da un prete del monastero di Birnau.
La diocesi di Friburgo ha immediatamente respinto come "infondate" le accuse nei riguardi del presidente della Conferenza episcopale, precisando che solo nel 2006 si è venuti a conoscenza di un caso di abuso sessuale commesso da un sacerdote a Birnau.
E’ dall’inizio dell’anno che la Chiesa cattolica, in Germania come in altri Paesi, è sotto accusa ed esposta a una gravissima crisi di credibilità (e a un drammatico esodo dei fedeli) a causa delle rivelazioni che emergono a catena sui casi di abusi sessuali e violenze su minori in scuole appartenenti a ordini religiosi o in conventi e monasteri. Lo scandalo degli abusi al collegio Canisius di Berlino, la scuola superiore dei gesuiti che è tra le più prestigiose della capitale, aveva innescato una serie di denunce. Aiutate dai media, da ’Wir sind Kirche’ (l’organizzazione di base dei fedeli) e poi anche da inchieste della Chiesa stessa, centinaia e centinaia di vittime si sono decise a superare la vergogna e a rompere il silenzio.
Il caso di Zoellitsch è gravissimo per l’immagine della Chiesa, tanto più che il presidente della Conferenza episcopale, dopo essere stato ricevuto dal Pontefice in Vaticano con i vescovi tedeschi nei mesi scorsi, aveva ricevuto chiarissime direttive da Benedetto XVI: tolleranza zero e chiarezza senza limiti su ogni caso. Finora aveva promesso la piena collaborazione, denunciando gli scandali come vergognosi. L’esodo dei fedeli (125mila persone hanno abbandonato la Chiesa) indica la serietà della situazione, ed espone il cattolicesimo tedesco anche a un’emorragia finanziaria, visto che chi lascia la Chiesa non versa più il contributo fiscale.
* la Repubblica, 02 giugno 2010