Ma a Torino la base si mobilita
«Consultateci sul nuovo vescovo»
di Emanuele Buzzi (Corriere della Sera, 12 febbraio 2010)
In politica le chiamerebbero primarie. Per i fedeli, invece, sono più un ritorno alle origini. Di sicuro, si tratta di una piccola novità che apre nuovi scenari. A Torino, l’associazione cattolica «Chicco di Senape» ha chiesto di promuovere dei colloqui aperti per decidere il successore del cardinale Severino Poletto, vicino alla pensione. E lo ha fatto inviando una missiva, pubblicata anche sul sito internet del gruppo: «Chiediamo alla gerarchia e a chiunque possa aver voce sulla scelta del nuovo Vescovo che questa sia preparata - si legge - da una preghiera comune e da un’ampia consultazione dei parroci, degli altri preti e dei laici nelle parrocchie, nelle associazioni e negli istituti religiosi, per fornire il profilo del nuovo pastore atteso». Uno scritto che non lesina anche duri affondi al criterio decisionale ecclesiastico simile a quello «di stampo monarchico, oligarchico, autocratico».
Tommaso Giacobbe, membro del comitato di coordinamento, mette però le mani avanti: «Siamo solo un piccolo gruppo di credenti: pensiamo che nella Chiesa non ci debba essere necessariamente univocità di espressione. In fondo, si tratta di un ritorno a espressioni già in uso nell’antichità». E chiarisce: «Le modalità possono essere inventate, concordate. Vogliamo solo aprire il dialogo. Stiamo spedendo copia della lettera in giro. Anche al vescovo e al nunzio. Ma al momento non abbiamo ricevuto risposte». In realtà, la missiva ha numeri tutt’altro che esigui: «Un migliaio tra email e lettere a iscritti e simpatizzanti», precisa Giacobbe. L’associazione «Chicco di senape», nata nel 2007, vanta già 14 gruppi e molte adesioni tra personalità di spicco del mondo torinese, come quella di Ugo Perone, assessore alla Cultura della Provincia di Torino per il Pd, e Valentino Castellani.
Proprio l’ex sindaco interviene con una battuta sulla lectio magistralis di Tarcisio Bertone: «Sant’Ambrogio, che venne eletto vescovo per acclamazione, il cardinale Bertone non l’avrebbe scelto. E credo anche io, nei suoi panni». «Una Chiesa che riposi solamente sulle decisioni della maggioranza- aveva detto il segretario di Stato Vaticano- diventa una Chiesa puramente umana, ridotta al livello di ciò che è fattibile e plausibile», «dove l’opinione sostituisce la fede».
Insomma, l’antitesi della proposta lanciata da «Chicco di senape»: «Rappresentiamo solo noi stessi- afferma Castellani -. Ma vorremmo rompere questa dialettica decisionale tutta verticale, dove a volte possono prevalere logiche umane, anche di potere. Lo Spirito di Dio non passa dalla pura maggioranza ma neanche solo da scelte gerarchiche». Quella che per ora è una proposta, cela anche una speranza: «Il cammino dello Spirito apre le porte nel modo più impensato al soffio dell’innovazione», conclude Castellani.