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LA COSTITUZIONE, LE REGOLE DEL GIOCO, E IL MENTITORE ISTITUZIONALIZZATO (1994-2010). IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA E IL SUO SOSIA GRIDANO ALL’UNISONO: FORZA ITALIA!!! LA DOMANDA E’: CHI E’ IL "PULCINELLA"?!, E CHI E’ IL "LUPO"?! E CHI IL VERO PRESIDENTE DELL*ITALIA*?!! IL ’GIOCO’ NON E’ ANCORA FINITO ...

CONTRO NAPOLITANO E CONTRO L’ITALIA, "L’ULTIMO REFERENDUM". O "CON ME" O "CONTRO DI ME": UNA "SCELTA DI CAMPO", IN NOME DI "FORZA ITALIA" E DEL "POPOLO DELLA LIBERTA’"!!! Una nota (dopo il decreto salva-liste e sulle elezioni regionali) di Luigi La Spina - a cura di Federico La Sala

CHE LE ISTITUZIONI DEL NOSTRO PAESE ABBIANO PERMESSO UN PARTITO CON IL NOME DI "FORZA ITALIA" PRIMA, E CON IL "POPOLO DELLA LIBERTA’" POI, SIGNIFICA CHE LA LEGGE E’ MORTA E SEPOLTA, DA TEMPO (1994-2010)!!!
mercoledì 10 marzo 2010 di Federico La Sala
[...] Berlusconi, con l’indubbia capacità di saper condurre le campagne elettorali sui temi che preferisce, ha colto immediatamente l’occasione e, ieri, intervenendo a sostegno del suo candidato in Campania, ha rilanciato lo slogan della «scelta di campo», sul fronte del collaudato motto «o con me o contro di me». Una massima che, da sempre, costringe gli alleati a rinunciare alle ambizioni di una certa autonomia e gli avversari ad unirsi nell’antiberlusconismo più scontato. Tra tre (...)

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> CONTRO NAPOLITANO E CONTRO L’ITALIA, "L’ULTIMO REFERENDUM". ---- Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione della festa dell’8 marzo: "Le donne rappresentano una ragione di speranza e di fiducia per il nostro Paese".

lunedì 8 marzo 2010

"Le donne rappresentano una ragione di speranza e di fiducia per il nostro Paese"*

"Ho voluto dedicare la cerimonia dell’8 marzo alle ’donne di domani’ perché rappresentano una ragione di speranza e di fiducia per il nostro Paese. E di speranza e fiducia in questo momento abbiamo bisogno". Così il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, è intervenuto al Quirinale nel corso della celebrazione della Giornata Internazionale della donna. "Ma potremo contare sulle donne di domani - ha aggiunto il Presidente Napolitano - solo se saremo capaci di dare loro quanto meritano, anche quello che le donne di oggi e ancor più quelle di ieri non hanno - ingiustamente - avuto".

Il Capo dello Stato ha sottolineato che "che al di là di ogni differenza di modi di pensare e di posizioni politiche, profonda è tra le italiane e gli italiani la condivisione di quel patrimonio di valori e principi che si racchiude nella Costituzione repubblicana, a coronamento di una lunga e travagliata esperienza storica. Il prossimo 150esimo anniversario dell’Unità di Italia è una grande occasione per abbracciare in tale condivisione le nuove generazioni, portandole a riflettere su quel che ha fatto grande e unificato la Nazione italiana, sul ritardo storico del nostro Stato e della nostra società nel rapporto con le donne, sull’impegno necessario per superarlo pienamente nell’interesse comune".

Il Presidente ha invitato "i poteri pubblici e i rappresentanti delle parti sociali a non dimenticare il futuro delle donne di domani nel nostro Paese. Le opportunità delle giovani generazioni e di quelle a venire di realizzarsi professionalmente dipendono molto sia da un’istruzione efficiente, sia dalla possibilità di utilizzarla in aziende, in strutture di ricerca, in amministrazioni di alto livello capaci di valorizzare le competenze. Senza un’adeguata trasformazione di queste strutture non solo negheremo opportunità ai nostri giovani, in particolare alle nostre ragazze, ma decreteremo un destino di sostanziale decadenza per il nostro Paese. Ma c’è un’altra - forse ancora più importante - opportunità che va data ai giovani, quella di realizzarsi moralmente".

"Auguro - ha concluso Napolitano - a tutti noi un’Italia determinata ad offrire alle donne e, lasciatemi aggiungere, anche agli uomini di domani un contesto che favorisca la loro realizzazione sia morale che professionale. Ma lasciatemi rivolgere infine un invito particolare a voi ragazze che state entrando nella vita adulta: preparatevi ad esigere, da chiunque e in qualsiasi circostanza - nel lavoro, nella famiglia, nell’attività politica - il rispetto della vostra dignità di donne. E’ la premessa, è la condizione per ogni vostra autentica affermazione e conquista".

* Fonte: Sito della Presidenza della Repubblica (08.03.2010)


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