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COME SE AUSCHWITZ NON FOSSE MAI AVVENUTO, PER LA CHIESA DI PAPA RATZINGER. Si continuano a "concedere a Hitler delle vittorie postume" (Emil L. Fackenheim: "Tiqqun. Riparare il mondo")!!!

PAPA RATZINGER, ANNO SACERDOTALE E PEDOFILIA. I PASTORI SI MANGIANO LE PECORE? E’ "UN FENOMENO RIDOTTO"!!! Il ’rassicurante’ bilancio di Monsignor Charles J. Scicluna, il «promotore di giustizia» del Vaticano. Un’intervista di Gianni Cardinale - a cura di Federico La Sala

"I casi di preti accusati di pedofilia vera e propria sono quindi circa trecento in nove anni. Si tratta sempre di troppi casi - per carità! - ma bisogna riconoscere che il fenomeno non è così esteso come si vorrebbe far credere".
martedì 16 marzo 2010 di Federico La Sala
[...] Può essere che in passato, forse anche per un malinteso senso di difesa del buon nome dell’istituzione, alcuni vescovi, nella prassi, siano stati troppo indulgenti verso questi tristissimi fenomeni. Nella prassi dico, perché sul piano dei principi la condanna per questa tipologia di delitti è stata sempre ferma e inequivocabile. Per rimanere al secolo scorso basta ricordare l’ormai celebre istruzione Crimen Sollicitationis del 1922... [...]
SULLA PEDOFILIA, L’ALLARME DELLA RIVISTA (...)

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>I PASTORI SI MANGIANO LE PECORE? ----CITTA’ DEL VATICANO. Benedetto XVI ha accarezzato questa mattina i due agnellini che forniranno la lana con la quale si tessono i pallii.

martedì 22 gennaio 2013


Papa: accarezza gli agnelli che daranno lana per arcivescovi

(AGI) - CdV, 21 gen. - Benedetto XVI ha accarezzato questa mattina i due agnellini che forniranno la lana con la quale si tessono i pallii, strisce di lana bianca con ricamate croci rosse o nere, che il Papa impone ai nuovi arcivescovi metropoliti il 29 giugno, giorno della festa dei Santi Pietro e Paolo patroni delle citta’ di Roma.

In precedenza, come ogni 21 gennaio i canonici agostiniani li avevano benedetti nell’antica chiesa di Sant’Agnese sulla Nomentana, in passato appartenente ad un monastero femminile.

La tradizione nasce dal fatto che due agnellini erano la tassa che il Monastero sulla Nomentana pagava alla Basilica di San Giovanni in Laterano dove risiedeva il Papa. Quando il monastero femminile di Sant’Agnese fu chiuso, gli agnelli vennero donati da altri monasteri, ma sempre, nel tragitto.

Dopo la tappa in Vaticano per la presentazione al Pontefice, gli agnellini sono stati portati a Trastevere dove sono accolti dal canto delle monache trappiste sottoposte all’Abbazia di Tre Fontane, che cureranno le bestiole fino alla tosatura e si occuperanno poi della cardatura e tessitura, fatta con un telaio del primo ottocento costruito appositamente per la tessitura dei pallii.

Il 24 giugno, festa di San Giovanni Battista, uno dei patroni di Roma, i pallii verranno portati in Vaticano e restano davanti alla tomba di San Pietro fino alla messa del 29, quando il Papa li porra’ personalmente sulle spalle dei nuovi arcivescovi metropoliti, eletti nell’anno.


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