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COME SE AUSCHWITZ NON FOSSE MAI AVVENUTO, PER LA CHIESA DI PAPA RATZINGER. Si continuano a "concedere a Hitler delle vittorie postume" (Emil L. Fackenheim: "Tiqqun. Riparare il mondo")!!!

PAPA RATZINGER, ANNO SACERDOTALE E PEDOFILIA. I PASTORI SI MANGIANO LE PECORE? E’ "UN FENOMENO RIDOTTO"!!! Il ’rassicurante’ bilancio di Monsignor Charles J. Scicluna, il «promotore di giustizia» del Vaticano. Un’intervista di Gianni Cardinale - a cura di Federico La Sala

"I casi di preti accusati di pedofilia vera e propria sono quindi circa trecento in nove anni. Si tratta sempre di troppi casi - per carità! - ma bisogna riconoscere che il fenomeno non è così esteso come si vorrebbe far credere".
martedì 16 marzo 2010 di Federico La Sala
[...] Può essere che in passato, forse anche per un malinteso senso di difesa del buon nome dell’istituzione, alcuni vescovi, nella prassi, siano stati troppo indulgenti verso questi tristissimi fenomeni. Nella prassi dico, perché sul piano dei principi la condanna per questa tipologia di delitti è stata sempre ferma e inequivocabile. Per rimanere al secolo scorso basta ricordare l’ormai celebre istruzione Crimen Sollicitationis del 1922... [...]
SULLA PEDOFILIA, L’ALLARME DELLA RIVISTA (...)

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> I PASTORI SI MANGIANO LE PECORE? E’ "UN FENOMENO RIDOTTO"!!! Il ’rassicurante’ bilancio di Monsignor Charles J. Scicluna --- L’Onu torchia la Santa Sede. “Basta opacità sui preti pedofili”. Il Papa: “Vergogna per la Chiesa”

venerdì 17 gennaio 2014

L’Onu torchia la Santa Sede. “Basta opacità sui preti pedofili”

di Andrea Valdambrini (il Fatto, 17.01.2014)

C’è sempre una prima volta. Anche per la più segreta e misteriosa delle istituzioni, la Santa Sede, che amministra la giustizia nel chiuso delle sue mura senza riferirsi ai tribunali ordinari - e lo fa nei molti casi di abusi sessuali da parte del clero sui minori che hanno attraversato la storia recente.

Per la prima volta una delegazione vaticana ha pubblicamente riferito di fronte alla giuria delle Nazioni Unite a Ginevra. Delegazione certamente di alto profilo, guidata dall’osservatore permanente presso l’Onu, il vicentino arcivescovo Silvano Tomasi e composta, tra gli altri, da monsignor Charles Scicluna, ora vescovo di Malta, che ha a lungo ricoperto il ruolo di promotore di giustizia - ovvero procuratore generale - sui casi di pedofilia presso la Congregazione per la Dottrina della Fede.

Nell’audizione a Ginevra, Scicluna ha riconosciuto come in passato ci sia stata troppa lentezza nel contrasto agli abusi sui minori, ma ora il Vaticano è determinato a fare chiarezza, aggiungendo poi che la magistratura dei Paesi in cui ci sono inchieste aperte deve agire contro chiunque tenti di coprire crimini o depistare le indagini, sacerdoti e vescovi per primi, se è il caso. Da parte sua, Tomasi ha fatto riferimento alla fermezza con cui viene trattato monsignor Wesolowski, già nunzio in Repubblica Dominicana, accusato di abusi, richiamato in Vaticano dove verrà sottoposto a un doppio processo.

I componenti della commissione Onu per i diritti dell’infanzia, però, non hanno risparmiato domande e critiche sulla gestione dei tanti casi di pedofilia emersi, dall’Irlanda agli Usa passando per il Messico - dove il fondatore della potente congregazione dei Legionari di Cristo padre Maciel è reso responsabile di abusi a lungo coperti dalle autorità ecclesiastiche.

SARA OVIEDO - che ha l’incarico di investigatrice sui diritti umani - ha incalzato Scicluna sul perché i religiosi sospettati di molestie sono spesso stati trasferiti di sede piuttosto che denunciati alla polizia. La presidente della commissione Onu ha aggiunto: “Il modo migliore per prevenire nuovi abusi è quello di fare chiarezza su quelli passati. Il vostro modo di agire, però, non sembra essere troppo trasparente”.

All’indomani della sua elezione, Papa Francesco ha chiesto alla Chiesa un’azione decisa contro gli abusi sessuali e più recentemente ha annunciato l’istituzione di una commissione d’inchiesta vaticana.


Abusi, l’Onu interroga il Vaticano. “Più impegno con i preti pedofili”

Sarà processato un prelato polacco. Il Papa: “Vergogna per la Chiesa”

di Marco Ansaldo (la Repubblica, 17.01.2014)

CITTÀ DEL VATICANO - Impegno a eliminare lo scandalo della pedofilia nella Chiesa. E annuncio di un processo in Vaticano per un diplomatico polacco accusato di abusi sessuali sui minori. Con questa doppia promessa formale la Santa Sede ieri ha risposto comparendo per la prima volta davanti a un organismo internazionale, l’Onu a Ginevra, per fornire spiegazioni sull’imbarazzante caso internazionale scoppiato nel 2011.

Accusato per anni di aver coperto lo scandalo per difendere la propria reputazione, e scosso dall’entità del fenomeno, il Vaticano ha poi ordinato a tutti i vescovi di denunciare alla giustizia ordinaria del proprio Paese i membri del clero accusati di pedofilia. E Papa Benedetto XVI prima, e Papa Francesco dopo, hanno promesso una nuova linea. A comparire per rispondere alle domande di un comitato delle Nazioni Unite sull’applicazione della Convenzione per i diritti del fanciullo era una delegazione di 6 persone guidata dall’osservatore permanente della Santa Sede a Ginevra, monsignor Silvano Tomasi, di cui faceva parte anche l’ex procuratore per i reati sessuali, monsignor Charles Scicluna, autore fino a pochi anni fa di denunce non sempre gradite in ambito ecclesiale, oggi vescovo a Malta.

Nell’interrogatorio Scicluna ha riconosciuto che la Santa Sede è stata lenta ad affrontare la crisi, ma ha aggiunto che è adesso impegnata a farlo e incoraggiato i procuratori a intraprendere azioni contro chiunque ostacoli la giustizia. Duro l’intervento dell’investigatrice del comitato per i diritti umani, Sara Oviedo, la quale ha incalzato la delegazione vaticana chiedendo le ragioni per cui spesso i sacerdoti accusati diabusi siano stati trasferiti invece che consegnati alle forze dell’ordine. Un membro del comitato è anche la psicologa e psicoterapeuta italiana Maria Rita Parsi.

Monsignor Tomasi ha quindi parlato del caso riguardante l’ex nunzio apostolico nella Repubblica domenicana, il polacco Josef Wesolowski, accusato di abusi sessuali su minori. Verrà giudicato - ha detto - con «la severità che merita». Tomasi si è poi diffuso sull’impegno della Chiesa per affrontare questo «crimine orrendo e abnorme» degli abusi,tanto a livello centrale quanto a livello di base. «Il risultato dell’azione combinata adottata - ha detto l’osservatore permanente vaticano - dalle Chiese locali e dalla Santa Sede presenta una cornice che, se correttamente applicata, contribuirà a eliminare gli abusi da parte del clero».

In un intervento alla Radio Vaticana, il portavoce papale, padre Federico Lombardi, ha detto che sul caso la Santa Sede ha dato risposte «ampie e efficaci». E lo stesso Papa, nella sua omelia mattutina a Santa Marta, ha parlato di «corruzione dei sacerdoti» che invece di dare «da mangiare ilpane della vita» danno un «pasto avvelenato». «Tanti scandali - ha detto - che io non voglio menzionare singolarmente, ma tutti ne sappiamo... Sappiamo dove sono! La vergogna della Chiesa!».

Sono state alcune organizzazioni e vittime statunitensi, europee e messicane, a far arrivare il dossier degli abusi sul tavolo del comitato Onu. L’organismo non ha poteri giuridici per punire i colpevoli. Ma un’eventuale sanzione sarebbe un brutto colpo per la Chiesa che sta cercando di darsi una nuova immagine.


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