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COME SE AUSCHWITZ NON FOSSE MAI AVVENUTO, PER LA CHIESA DI PAPA RATZINGER. Si continuano a "concedere a Hitler delle vittorie postume" (Emil L. Fackenheim: "Tiqqun. Riparare il mondo")!!!

PAPA RATZINGER, ANNO SACERDOTALE E PEDOFILIA. I PASTORI SI MANGIANO LE PECORE? E’ "UN FENOMENO RIDOTTO"!!! Il ’rassicurante’ bilancio di Monsignor Charles J. Scicluna, il «promotore di giustizia» del Vaticano. Un’intervista di Gianni Cardinale - a cura di Federico La Sala

"I casi di preti accusati di pedofilia vera e propria sono quindi circa trecento in nove anni. Si tratta sempre di troppi casi - per carità! - ma bisogna riconoscere che il fenomeno non è così esteso come si vorrebbe far credere".
martedì 16 marzo 2010 di Federico La Sala
[...] Può essere che in passato, forse anche per un malinteso senso di difesa del buon nome dell’istituzione, alcuni vescovi, nella prassi, siano stati troppo indulgenti verso questi tristissimi fenomeni. Nella prassi dico, perché sul piano dei principi la condanna per questa tipologia di delitti è stata sempre ferma e inequivocabile. Per rimanere al secolo scorso basta ricordare l’ormai celebre istruzione Crimen Sollicitationis del 1922... [...]
SULLA PEDOFILIA, L’ALLARME DELLA RIVISTA (...)

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> Monsignor Charles J. Scicluna, il «promotore di giustizia» ---- CHI NON MUORE SI RIVEDE: SCICLUNA TORNA ALLA RIBALTA NELLA LOTTA AGLI ABUSI SESSUALI.

lunedì 14 aprile 2014

CHI NON MUORE SI RIVEDE: SCICLUNA TORNA ALLA RIBALTA NELLA LOTTA AGLI ABUSI SESSUALI *

37613. EDIMBURGO-ADISTA. Una visita apostolica in piena regola verrà effettuata nella diocesi scozzese di Edimburgo, il cui ex arcivescovo, il card. Patrick O’Brien, si era dimesso, lo scorso anno, appena prima che iniziasse il Conclave (al quale avrebbe dovuto partecipare, v. Adista Notizie n. 20/13), in seguito alla diffusione di accuse di abusi sessuali rivolte contro di lui da quattro uomini - tre preti e un sacerdote laicizzato - protagonisti, ora, di un appello perché venga fatta giustizia (v. Adista Notizie n. 13/14). E per questo compito delicato, con una mossa a sorpresa, papa Francesco ha scelto di far tornare alla ribalta il campione della tolleranza zero nei confronti degli abusi, mons. Charles Scicluna, 55, anni, “allontanato” forse per troppo zelo nel 2012, quando fu investito da Ratzinger - lo stesso che inizialmente lo aveva scelto - di altro incarico, quello di vescovo ausiliare di Malta (v. Adista Notizie n. 37/12).

Tolleranza (meno di) zero

Dal 2002 “promotore di giustizia” della Congregazione per la Dottrina della Fede (una sorta di procuratore generale dell’ex Santo Uffizio), per anni Scicluna aveva svolto il delicatissimo compito - avocato alla CdF con un motu proprio del 2001 - di indagare sui cosiddetti delicta graviora, i delitti che la Chiesa cattolica considera i più gravi in assoluto (e cioè quelli contro l’eucarestia, contro la santità del sacramento della penitenza e il delitto contro il sesto comandamento di un chierico con un minore di diciotto anni).
-  Dietro la sua rimozione del 2012, si erano potute individuare alcune ragioni: anzitutto le sue insistenze, vissute con fastidio da alcuni settori della gerarchia, nei confronti delle Chiese locali affinché collaborassero pienamente e senza reticenze con la giustizia civile; poi gli inviti fatti alle vittime affinché denunciassero gli abusi e la fermezza con cui aveva intimato a vescovi e preti colpevoli di farsi da parte o dimettersi; inoltre, la pretesa che ogni Conferenza episcopale si dotasse di linee guida severe e rigorose nel contrasto ai preti pedofili. Infine, l’aver criticato quelle Conferenze episcopali, compresa quella italiana, ritenute inadempienti o lacunose nel dare seguito alle indicazioni del Vaticano. Scicluna, poi aveva svolto un ruolo chiave anche nella vicenda che portò alle dimissioni del conclamato pedofilo p. Marcial Maciel Degollado dalla Congregazione da lui fondata, quella dei Legionari di Cristo (v. Adista nn. 23 e 32/10).

È vero che degli anni di Scicluna restano anche aspetti contradditori: se nel solo 2011 (quando lo scandalo mondiale degli abusi stava emergendo in tutta la sua gravità in Paesi come Stati Uniti, Irlanda, Germania, Belgio, gettando discredito anche sul Vaticano) ha aperto più di 400 procedimenti disciplinari per abusi sessuali, negli anni precedenti era stato molto meno attivo; nondimeno, è sempre stato estremamente netto e chiaro nelle sue affermazioni. Come nel febbraio 2012, quando in occasione di un convegno alla Pontificia Università Gregoriana - e non è da escludere che proprio queste parole siano state all’origine della sua rimozione - parlò di “omertà”, riferendosi alla «cultura mortale del silenzio» sugli abusi. «Ulteriori nemici della verità - aggiunse - sono la negazione volontaria di fatti noti e l’erronea preoccupazione secondo la quale al buon nome dell’istituzione debba in qualche modo essere garantita la massima priorità a scapito della legittima denuncia di un crimine» (v. Adista Notizie n. 7/12).

Di nuovo alla ribalta

E così ora, con la nomina a visitatore apostolico a Edimburgo, mons. Scicluna torna a occuparsi di abusi, e lo farà da subito, dal momento che si trova già sul posto. Lo ha reso noto il 4 aprile un comunicato dell’Ufficio stampa cattolico scozzese, specificando che la nomina, «come proprio inviato speciale per ascoltare e riportare sulle recenti grave accuse di cattiva condotta» proviene dalla Congregazione per i Vescovi, che ha dato seguito a una richiesta esplicita di papa Francesco.

Soddisfazione è stata espressa dall’attuale arcivescovo di Edimburgo, mons. Leo Cushley, che ha espresso gratitudine al papa e alla Congregazione per il provvedimento, «indicativo della serietà con cui la questione è affrontata». «Credo che si tratti di un passo positivo nella direzione della verità - ha aggiunto - e della riconciliazione finale; forse non sarà facile, ma è la cosa giusta da fare». Scicluna incontrerà i preti della diocesi, che sono stati invitati dal vescovo, in due lettere del 1° aprile, a riferire qualsiasi cosa sappiano in riferimento a casi di abuso sessuale. Nessun riferimento esplicito al card. O’Brien, ma il fatto che la visita apostolica sia stata commissionata dalla Congregazione per i Vescovi e non da quella per la Dottrina della Fede, normalmente incaricata nei casi di abusi, indicherebbe un suo coinvolgimento diretto. (ludovica eugenio)

*

Adista Notizie n. 15 del 19/04/2014


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