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COME SE AUSCHWITZ NON FOSSE MAI AVVENUTO, PER LA CHIESA DI PAPA RATZINGER. Si continuano a "concedere a Hitler delle vittorie postume" (Emil L. Fackenheim: "Tiqqun. Riparare il mondo")!!!

PAPA RATZINGER, ANNO SACERDOTALE E PEDOFILIA. I PASTORI SI MANGIANO LE PECORE? E’ "UN FENOMENO RIDOTTO"!!! Il ’rassicurante’ bilancio di Monsignor Charles J. Scicluna, il «promotore di giustizia» del Vaticano. Un’intervista di Gianni Cardinale - a cura di Federico La Sala

"I casi di preti accusati di pedofilia vera e propria sono quindi circa trecento in nove anni. Si tratta sempre di troppi casi - per carità! - ma bisogna riconoscere che il fenomeno non è così esteso come si vorrebbe far credere".
martedì 16 marzo 2010 di Federico La Sala
[...] Può essere che in passato, forse anche per un malinteso senso di difesa del buon nome dell’istituzione, alcuni vescovi, nella prassi, siano stati troppo indulgenti verso questi tristissimi fenomeni. Nella prassi dico, perché sul piano dei principi la condanna per questa tipologia di delitti è stata sempre ferma e inequivocabile. Per rimanere al secolo scorso basta ricordare l’ormai celebre istruzione Crimen Sollicitationis del 1922... [...]
SULLA PEDOFILIA, L’ALLARME DELLA RIVISTA (...)

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> I PASTORI SI MANGIANO LE PECORE? E’ "UN FENOMENO RIDOTTO"!!! --- E’ SOLO IL DUE PER CENTO!!! Armi spuntate contro il clero pedofilo. La commissione pontifica voluta da papa Francesco è ancora in fase di rodaggio e si riunirà solo in ottobre

martedì 15 luglio 2014

Armi spuntate contro il clero pedofilo

La commissione pontifica voluta dal papa è ancora in fase di rodaggio e si riunirà solo in ottobre

di Alessio Schiesari (il Fatto, 15.07.2014)

Si chiama Pontificia commissione per la tutela dei minori il bastone (il copyright è più di Eugenio Scalfari che di Bergoglio) che Papa Francesco proverà a brandire a contro il clero pedofilo. Istituita lo scorso marzo, per guidarla il papa venuto dalla fine del mondo ha scelto - con uno dei suoi coup de théâtre - l’arcivescovo di Boston Sean O’ Malley, il rappresentante del clero statunitense che più di ogni altro si è schierato per la politica della tolleranza zero contro i pedofili. L’organo collegiale voluto da Bergoglio è composto da sei membri, tre uomini e tre donne. Tra queste c’è anche l’irlandese Marie Collins, abusata da un sacerdote all’età di tredici anni, che due anni fa denunciò il suo caso di fronte alle più alte autorità vaticane.

LA COMMISSIONE sarà pure un’arma, ma al momento è ancora piuttosto spuntata. Si è riunita due sole volte (ai primi di maggio e la prima domenica di luglio) e perfino la sua composizione è ancora sub judice. In molti infatti chiedono che venga ampliata e aperta anche a un maggior numero di membri extraeuropei, in modo da renderla pronta ad affrontare i casi e le segnalazioni provenienti da tutto il mondo.

Al momento non è ancora chiaro come agirà: per dirla con il responsabile della comunicazione vaticana, monsignor Federico Lombardi, la commissione sta ancora definendo “gli statuti, il suo status e le sue finalità il modo di essere”, oltreché la possibilità di disporre di “un ufficio operativo stabile”. In altre parole, ancora non è chiaro cosa farà, come agirà e che poteri avrà.

L’unico risultato ottenuto finora è stato l’incontro privato tra Bergoglio e sei vittime di abusi (equamente ripartiti tra Germania, Irlanda e Regno Unito), avvenuto lo scorso 7 luglio. Un segnale più chiaro della volontà di Bergoglio di fare pulizia senza reticenze è arrivata a fine giugno con la riduzione a stato laicale dell’ambasciatore della Santa sede a Santo Domingo, il nunzio apostolico polacco Josef Wesolowski (che ora rischia l’estradizione).

Tra gli altri spunti dell’intervista di Bergoglio a Repubblica che hanno avuto più eco a livello internazionale, c’è il dato sulla percentuale di preti pedofili all’interno della chiesa, che Bergoglio stima al due per cento. Tradotto in numeri assoluti, sarebbero quindi circa 8 mila i sacerdoti che si sono macchiati di abusi, su un totale di 414 mila.

Prima di Bergoglio, la facoltà di giustizia criminale del John Jay College di New York aveva stimato una percentuale doppia, il 4 per cento, per il periodo tra il 1950 e il 2002. Un dato che sembra altissimo, ma che in realtà è simile a quello di altre categorie abituate a lavorare con l’infanzia.


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