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COME SE AUSCHWITZ NON FOSSE MAI AVVENUTO, PER LA CHIESA DI PAPA RATZINGER. Si continuano a "concedere a Hitler delle vittorie postume" (Emil L. Fackenheim: "Tiqqun. Riparare il mondo")!!!

PAPA RATZINGER, ANNO SACERDOTALE E PEDOFILIA. I PASTORI SI MANGIANO LE PECORE? E’ "UN FENOMENO RIDOTTO"!!! Il ’rassicurante’ bilancio di Monsignor Charles J. Scicluna, il «promotore di giustizia» del Vaticano. Un’intervista di Gianni Cardinale - a cura di Federico La Sala

"I casi di preti accusati di pedofilia vera e propria sono quindi circa trecento in nove anni. Si tratta sempre di troppi casi - per carità! - ma bisogna riconoscere che il fenomeno non è così esteso come si vorrebbe far credere".
martedì 16 marzo 2010 di Federico La Sala
[...] Può essere che in passato, forse anche per un malinteso senso di difesa del buon nome dell’istituzione, alcuni vescovi, nella prassi, siano stati troppo indulgenti verso questi tristissimi fenomeni. Nella prassi dico, perché sul piano dei principi la condanna per questa tipologia di delitti è stata sempre ferma e inequivocabile. Per rimanere al secolo scorso basta ricordare l’ormai celebre istruzione Crimen Sollicitationis del 1922... [...]
SULLA PEDOFILIA, L’ALLARME DELLA RIVISTA (...)

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> PAPA RATZINGER, ANNO SACERDOTALE E PEDOFILIA. I PASTORI SI MANGIANO LE PECORE? E’ "UN FENOMENO RIDOTTO"!!! --- Ratzinger reciti il mea culpa sulla pedofilia (di Hans Kung).

giovedì 25 marzo 2010

CONTINUERANNO SEMPRE AD ABUSARE DEI PICCOLI TRA 6 E 12 ANNI, PER I PRETI E’ UN RITO SACRIFICALE, SACRIFICIO DEGLI INNOCENTI.NON AVRETE MAI COLLABORAZIONE DA PEDOFILI MILLENARI. Sentite come si giustificava nel 2007, in maniera imbarazzata ed imbarazzante per chiunque abbia i neuroni a posto, il cardinal Bagnasco, presidente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI):

“Le Norme di cui stiamo parlando si trovano all’interno di un ordinamento giuridico proprio, che ha un’autonomia garantita, e non solo nei Paesi concordatari. Non escludo che in particolari casi ci possa essere una forma di collaborazione, qualche scambio di informazioni, tra autorità ecclesiastiche e magistratura. Ma, a mio parere, non ha fondamento la pretesa che un vescovo, ad esempio, sia obbligato a rivolgersi alla magistratura civile per denunciare il sacerdote che gli ha confidato di aver commesso il delitto di pedofilia. Naturalmente la società civile ha l’obbligo di difendere i propri cittadini. Ma deve rispettare anche il “segreto professionale” dei sacerdoti, come si rispetta il segreto professionale di ogni categoria, rispetto che non può essere ridotto al sigillo confessionale, che è inviolabile” .

A parte che la quasi totalità delle migliaia di casi di pedofilia clericale è venuta alla luce, grazie a denunce da parte di civili cittadini, liberi da pastoie fideistiche settarie o grazie agli stessi abusati (come vedremo più avanti) e non nell’ambito del segreto confessionale, ma con quale rigore religioso si possono sostenere discorsi del genere, che sarebbero più opportuni in bocca a dirigenti delle multinazionali del terrore e non ad uno che si professa seguace di Cristo e che in quanto tale dovrebbe difendere i bambini e non offenderli ancora una volta in nome della propria incolumità professionale! Nella prossima dichiarazione dei redditi, ricordatevi a chi dare l’Ottopermille, se ai violentatori o alle vittime! Oltre nove miliardi di euro intasca il Vaticano dai cittadini italiani, affinché i monsignori che abitano in una città di mezzo chilometro quadrato paghino, tra l’altro, gli avvocati per difendersi nei dibattimenti contro le accuse di pedofilia. Ah, dimenticavo: nel frattempo che si risolva questa millenaria questione, tenete lontani i vostri bambini dalle chiese, dagli oratori e dai preti, finché l’ultimo dei loro delinquenti non marcisca nelle carceri di massima sicurezza! da: LA RELIGIONE CHE UCCIDE COME LA CHIESA DEVIA IL DESTINO DELL’UMANITÀ

http://alessiodibenedetto.jimdo.com/novita-2010/ www.macroedizioni.it/libri/la-religione-che-uccide.php www.macroedizioni.it/libri/la-religione-che-uccide.php


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