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ECONOMIA, E POLITICA ...

Tragedia greca sui mercati mondiali. Grecia e deficit Usa: le Borse vanno a picco. Una nota di Sara Bennewitz - a cura di Federico La Sala

domenica 9 maggio 2010 di Federico La Sala
Mercati
Grecia e deficit Usa
le Borse vanno a picco
Alle incertezze sul piano di aiuti si è aggiunto il ribasso di Wall Street e il downgrading del Portogallo da parte di Standard & Poor’s. Crolli dal 5 al 6% per Atene e Lisbona, oltre il 3 Parigi e Milano, poco meno le altre europee
di SARA BENNEWITZ *
MILANO - Tragedia greca sui mercati mondiali. Il quadro delle Borse europee è precipitato a metà pomeriggio sui timori per la situazione di Atene e dopo le parole del ministro delle finanze (...)

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> Tragedia greca sui mercati mondiali. --- Seduta nera per le Borse europee. In Grecia nuova ondata di scioperi.Il ministro delle Finanze sfida l’Ue: "Poca chiarezza, così non aiutano".

martedì 27 aprile 2010


-  LA CRISI

"I titoli di Atene sono spazzatura" E’ il verdetto delle agenzie di rating

-  In Grecia nuova ondata di scioperi
-  Il ministro delle Finanze sfida l’Ue
-  "Poca chiarezza, così non aiutano"
-  Seduta nera per le Borse europee

ATENE La Grecia ha bisogno al più presto degli aiuti dell’Ue e dell’Fmi, non potendo più rivolgersi ai mercati nel mezzo di una situazione in cui l’Europa «non ci aiuta». Il grido d’allarme è stato lanciato dal ministro delle Finanze greco, George Papacostantinou, nel giorno in cui ha raggiunto un nuovo record lo spread con i bond. L’agenzia internazionale Standard And Poor’s annuncia di aver declassato il rating sovrano della Grecia, portandolo a livello ’junk’ (spazzatura). Il rating è stato tagliato di tre note a ’BB+’. L’outlook resta negativo, il che significa che il rating potrebbe essere ulteriormente declassato.

«La data cruciale è il 19 maggio, quando scadranno i bond del governo greco per nove miliardi di euro», ha avvertito Papaconstantinou, esprimendo l’auspicio che i colloqui avviati mercoledì scorso ad Atene con la Commissione europea, la Bce ed il Fondo monetario internazionale si concludano la prossima settimana. «Data la nostra incapacità di rivolgersi ai mercati, entro il 19 maggio la procedura dovrà essere completata, concordata e firmata e dovrà iniziare l’erogazione dei fondi» da parte dell’Ue e dell’Fmi, ha detto ancora il responsabile delle Finanze di Atene, denunciando la «mancanza di chiarezza» da parte dei 27.

«La situazione politica in Europa non ci sta aiutando, ci sono frequentemente voci diverse», ha denunciato ancora Papaconstantinou, ribadendo ancora che Atene resta «sotto pressione» da parte dei mercati, che «scommettono contro di noi». Il governo rilancia anche la retorica sulla conduzione dell’economia, tra promesse di svolte radicali - «cambieremo tutto», ha affermato il premier George Papandreou, per rimettere l’economia su un percorso sostenibile - e di nuove dure misure di risanamento dei conti pubblici, mentre aspetta il verdetto di Unione europea e Fondo monetario internazionale sugli aiuti che ha richiesto.

Il conto alla rovescia è iniziato, sul 19 maggio incombe la scadenza di 9 miliardi di euro in titoli di Stato. Sui mercati permangono forti tensioni, restano a livelli critici i rendimenti sui titoli a 10 anni - che si muovono nella direzione opposta al prezzo e riflettono le percezioni di rischio sulla solvibilità di un paese - oggi oltre il 9,5 per cento, a nuovi primati negativi. Nel pomeriggio la Borsa di Atene è arrivata a perdere circa il 7%. Dalla Commissione europea giungono messaggi tranquillizzanti: il parere preliminare sugli aiuti sarà pronto in tempi rapidi, al più tardi la prossima settimana. Poi sarà ai singoli paesi, ognuno con la sua procedura, stanziare effettivamente i fondi: 30 miliardi dall’area dell’euro più altri 15 miliardi dall’Fmi. Meno rassicurante su questo fronte è stata finora la linea intransigente seguita dalla Germania, a cui si aggiunge la più piccola Austria, sebbene ieri Berlino abbia mostrato un qualche ammorbidimento.

Ma intanto la tensione sul paese e le paure di «effetti contagio» tornano a farsi sentire anche sulle altre Borse europee, che oggi erano già orientate in negativo anche a causa di segnali su politiche restrittive in Cina, paese che finora ha in buona parte guidato la ripresa globale. Un nuovo sondaggio oggi su Die Welt ha ribadito che la maggioranza dei tedeschi, il 57 per cento, resta contraria a dare soldi alla Grecia. Ieri la cancelliera Angela Merkel ha assicurato che Berlino farà la sua parte, la più consistente dell’area euro, solo se Atene presenterà di contropartita un piano credibile sul risanamento. Ma si è anche detta fiduciosa sul fatto che così sarà. Il ministro delle Finanze tedesco ha inviato i suoi concittadini a essere «più amichevoli» con i loro partner, soprattutto visto che in ballo c’è la stabilità della moneta comune a tutti, l’euro. Ma sempre oggi da un altro sondaggio, pubblicato dalla tv greca Mega è emerso che anche la maggioranza dell’opinione pubblica ellenica è contraria a questi aiuti, specialmente quelli dell’Fmi che evidentemente viene vista come l’istituzione più severa sulle contropartite in termini di austerità di bilancio.

A rimarcare la drammaticità della situazione, oggi il ministro delle Finanze George Papaconstantinou ha avvertito che ormai la Grecia «non può più» prendere a prestito fondi sul mercato per rifinanziare il suo debito, e che entro il 19 maggio avrà bisogno degli aiuti. In questa situazione la Grecia «non è aiutata dall’Europa», ha aggiunto «dove manca chiarezza» sugli aiuti che sono stati richiesti. Mentre il deficit di bilancio del 2009 potrebbe essersi avvicinato al 14 per cento del Pil, ha riconosciuto Papaconstantinou dopo che nei giorni scorsi il dato è stato rivisto in peggio da Eurostat, al 13,6 per cento del Pil. «È giunta l’ora della verità», ha affermato oggi il premier Papandreou, incontrando i parlamentari socialisti, che hanno la maggioranza di governo: in Grecia bisogna «cambiare tutto, economia, Stato, mentalità, abitudini, comportamenti, per fondare un sistema sostenibile». Ma servono «tempo e serenità per poter riformare profondamente», laddove «da sei mesi non si fa altro che pensare agli spread», il divario di rendimento che i titoli di Stato greci accusano rispetto agli equivalenti della Germania, e che ora ha superato i sei punti percentuali.

Il sondaggio sui greci - va segnalato condotto prima che il governo chiedesse effettivamente gli aiuti, venerdì scorso, e su un campione di 1.400 cittadini - potrebbe riflettere un mutamento sugli orientamenti dell’opinione pubblica, che finora aveva appoggiato le dure manovre di risanamento ell’esecutivo Papandreou, nonostante l’opposizione di diversi tra i principali sindacati. Ma il governo tira dritto, il premier ha comunque ribadito il suo «ottimismo», così come la volontà di non arretrare sul risanamento. «Speriamo di poterci occupare finalmente di grandi cambiamenti e il meccanismo (di aiuti Ue-Fmi) ci garantirà l’indispensabile tranquillità e la disciplina per realizzare questi cambiamenti». La Banca centrale greca avverte che si rischia una recessione economia più accentuata del previsto quest’anno, e il governatore ha chiesto al governo unno sforzo supplementare sul risanamento del bilancio, con cui sorprendere i mercati: è l’unico modo per invertire la spirale di tensioni sui titoli di Stato ellenici. «Per ottenere una definitiva inversione delle tendenze negative, dobbiamo superare noi stessi e soprendere favorevolmente i mercati - ha affermato George Provopoulos - centrando miglioramenti anche superiori a quelli previsti». Ci vuole «una rottura con il passato», ha proseguito. «L’economia della Grecia si trova in mezzo a una profonda crisi su più versanti. L’uscita dalla crisi - ha concluso - richiederà per questo uno sforzo sistematico su più anni».

L’effetto Grecia colpisce anche le borse europee. Nella seduta odierna sono andati in fumo circa 160 miliardi di euro di capitalizzazione dell’indice paneuropeo Stoxx 600 che ha ceduto il 3,13%, con un ribasso accentuato negli ultimi minuti dopo il taglio di S&P al rating greco.

* La Stampa. 27/4/2010 (18:30)


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