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IL MONOTEISMO DELLA LEGGE MOSAICA ED EVANGELICA E LA MILLENARIA ’CATTOLICA’ (’UNIVERSALE’) CONFUSIONE TRA "DIO E MAMMONA", PER UN MONOPOLIO LAICO E DEVOTO ...

"ASCOLTA, ISRAELE": IL DIO "UNO" FONTE DELLA LIBERTA’, LA LEGGE DEL "PADRE NOSTRO", E IL DIALOGO. Una nota di Enzo Bianchi - con appunti di commento di Federico La Sala

Lodevole iniziativa quella assunta dalle edizioni il Mulino: far riflettere su «I comandamenti» (...)
sabato 15 maggio 2010 di Federico La Sala
[...] i comandamenti iniziano con una parola che comando non è, ma è
svelamento di chi i comandamenti li offre in dono come pegno di un patto di libertà. Anzi, e qui
siamo chiamati a risalire ancora più a monte, il racconto biblico del dono della Legge al Sinai non
inizia nemmeno con il Nome, ma con l’invito «Ascolta, Israele!»: solo la disposizione al dialogo, il
faccia a faccia tra un Io e un tu, dischiude le porte a una legge di vita per ogni «tu» che viene
all’esistenza [...]
SIGMUND (...)

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> "ASCOLTA, ISRAELE": IL DIO "UNO" FONTE DELLA LIBERTA’, LA LEGGE DEL "PADRE NOSTRO", E IL DIALOGO. ----La religione del futuro per Hans Küng (di Filippo Gentiloni).

domenica 16 maggio 2010

La religione del futuro per Hans Küng

di Filippo Gentiloni (il manifesto, 16 maggio 2010)

In questi giorni anche da noi Hans Küng ha dominato il dibattito religioso: del suo ultimo libro «Ciò che credo» (Rizzoli) si è parlato un po’ dappertutto. Un fatto che già la dice lunga sulla situazione del cattolicesimo nel nostro paese.

Una situazione di forte presenza, ma anche di vivace discussione. Küng è un credente convinto che però fra i teologi cattolici è uno dei più critici (gli può fare compagnia, fra gli altri, Raimon Panikkar). I suoi attacchi alle posizioni vaticane non riguardano soltanto alcune questioni particolarmente discusse, come quelle che toccano il sesso, la salute, il sacerdozio.

La critica di Küng va più a fondo e riguarda soprattutto il rapporto fra il cattolicesimo e le altre posizioni religiose. È in crisi soprattutto la pretesa cattolica di essere l’unica verità assoluta, relegando tutte le altre posizioni in una sorta di serie B. «Sono e resto - afferma Küng - membro leale della mia Chiesa. Credo in Dio e nel suo Cristo, non credo tuttavia ’nella’ Chiesa. Al suo interno rifiuto ogni tentativo di mettersi sullo stesso piano di Dio, ogni trionfalismo arrogante e ogni trionfalismo egoistico, resto aperto alla comunità della fede cristiana nella sua totalità, a tutte le Chiese».

Una posizione ecumenica, oggi largamente condivisa anche in campo cattolico. E ancora: «Io non spero in una unità delle religioni o in un sincretismo di qualche tipo. Spero in una pace ecumenica fra le religioni mondiali. (...) Io non rinuncio alla speranza. Questa è la mia visione: non c’è pace fra le nazioni senza la pace religiosa, non c’è pace religiosa senza dialogo fra le religioni».

E sul futuro: «Ha un futuro solo una religione che mostra il suo volto umano e benevolo, un volto invitante e non un viso dai tratti stravolti, che inducono disgusto». È questo il volto dell’odierno cattolicesimo? Il libro di Küng ci spinge a chiedercelo.


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