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EVANGELO, COSTITUZIONE, E "PARRHESIA". CONTRO L’ITALIA ATEO-DEVOTA DEI "SANDOKAN", L’IMITAZIONE DI CRISTO (DON PEPPINO DIANA) ...

A SAVIANO "MAXIMO", GIA’ AL DI LA’ DELLA MORTE, NELLA TERRA DEGLI "IMMORTALI" E DELLE "IMMORTALI", UNA DEDICA. Benedetta Tobagi, invece, è convinta che "quella foto shock non aiuta Saviano ". Una sua nota - a cura di Federico La Sala

La figura evoca il Cristo morto del Mantegna e il celebre scatto sul Che Guevara ucciso
venerdì 25 giugno 2010 di Federico La Sala
[...] Un titolo a caratteri cubitali recita: "Hanno ammazzato Saviano". Una piccola didascalia spiega: "Lo vorrebbero così senza vita, ridotto al silenzio. Ha molti nemici: i camorristi, Berlusconi, Fede, Borriello, Daniele Sepe... Ma la sua vita è già una condanna... La sua libertà e la nostra sono le sue parole" [...]
IL POTERE DELLA PAROLA
EVANGELO E COSTITUZIONE. "Per amore del mio popolo non tacerò" (Profeta ISAIA).
PER L’ITALIA E PER LA CHIESA: LA MEMORIA DA RITROVARE. L’"URLO" DI DON (...)

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> A SAVIANO "MAXIMO", GIA’ AL DI LA’ DELLA MORTE, NELLA TERRA DEGLI "IMMORTALI" ---- C’è qualcosa di ignobile e di pornografico in questa operazione della rivista Max (di cesare martinetti - Pornografia da photoshop).

mercoledì 23 giugno 2010

Pornografia da photoshop

di CESARE MARTINETTI (La Stampa, 23/6/2010)

Sembra il Che Guevara nella morgue boliviana. Un eroe. Giovane, perché gli eroi sono giovani. Ma anche morto perché in questo nostro paese gli eroi prima si fabbricano e poi si uccidono. A fin di bene, naturalmente. Per poterli piangere in un limbo inattingibile perché non appaia troppo sproporzionato il loro essere «eroi» e il nostro essere «normali».

C’è qualcosa di ignobile e di pornografico in questa operazione della rivista Max, in genere più avvezza ai modelli di Dolce&Gabbana che agli eroi dell’Italia civile: l’ipocrisia sbattuta in prima pagina. Uccidere Saviano per denunciare chi lo minaccia? Ma va là: le immagini, come le parole, sono pallottole, il pallore cadaverico applicato con il trucco del photoshop sul volto dolente di quel ragazzo rappresentante dell’Italia perbene è una volgare messinscena finalizzata in fin dei conti non a discutere, ma a vendere copie. Pubblicità, sulla pelle di una persona che la pelle se la gioca davvero.

Ma Roberto Saviano è anche vittima di un paese che non sa fare i conti con la misura. Non è un santo, non è un profeta. È un ragazzo che ha appena 30 anni e ha scritto un libro che disvela la malattia italiana, a cominciare dall’idolatria per chi l’ha scritto. Ma non è il papa straniero che deve salvare l’Italia da Berlusconi. Forse non è neanche di sinistra, può apparire anche ambiguo e per questo infastidire, ma è vero. E soprattutto vivo.


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