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Laboratorio giornalistico

di Mauro Diana - Meno ambiente, più rischi

Le attività antropiche sconvolgono il paesaggio, distruggono ecosistemi e generano rischio, specie idrogeologico
martedì 21 marzo 2006 di Emiliano Morrone
Meno ambiente, più rischi
Le attività antropiche sconvolgono il paesaggio, distruggono ecosistemi e generano rischio, specie idrogeologico
Recentemente ho avuto il dispiacere di leggere che nella zona del Parco del Pollino nei pressi di Rotonda o giù di lì, un sindaco ha deciso tramite ordinanza, di far tagliare alcuni alberi, molti dei quali secolari, presenti nella zona protetta.
Ognuno fa le sue scelte, per carità, ed ognuno ha le sue buone ragioni.
Ma ci sono alcune considerazioni (...)

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Ponte sullo stretto....di Papasidero!

domenica 16 aprile 2006

LAVORI DI "ADEGUAMENTO" DELLA SS SCALEA-MORMANNO.

Mi ha molto colpito il fatto che invece di pensare allo sviluppo sostenibile che in zona è indissolubilmente legato al turismo, al mare ed all’ambiente si vuole portare avanti un’opera di "adeguamento" della Scalea-Mormanno che non significa solo tagliare qualche curva o riasfaltare tratti come tutti vorremmo, ma nuovi tracciati che richiedono addirittura di tagliare centinaia di querce da sughero (http://diamanteonline.altervista.org/ambiente/apri06/millequerce.html le sugherete costituiscono elementi paesaggistici da inserire in zone di protezione di interesse comunitario DECRETO PRESIDENTE REPUBBLICA 8SETTEMBRE 1997, n. 357 (GU n. 248 Suppl.Ord. del 23/10/1997)) tra Scalea e S.Domenica Talao, allargare la strada come se fosse un’autostrada anche all’interno del Parco del Pollino, scavare tunnel (!!) e viadotti sui fiumi (dopo il ponte di Messina, il ponte di Papasidero, che è SIC "Valle del fiume Lao", ZPS, Parco del Pollino....) senza rispetto dei poderi da espropriare ai contadini, degli alberi che sono le case degli uccelli, devastando le tane degli animali selvatici che non parlano e non votano alle elezioni, dei fiumi cristallini che scorrono rassegnati sotto le lordure di progetti che non li valorizzano ma li umiliano e del paesaggio che, come anche noi prima o poi dovremmo metterci bene in testa, ha un valore, anche economico se pensiamo che ci può essere TURISMO DI QUALITA’ ed il turista fugge dai mostri. E’ chiaro che se non gira l’economia in queste zone si preferirà vendere anche la natura e l’anima della propria terra, aprendo la strada all’inquinamento, al degrado ed ai tumori fisici e consumistici che già imperversano altrove. Però prima come si viveva? AGRICOLTURA, ALLEVAMENTO, ARTIGIANATO...ora ci sarebbe l’AGRICOLTURA BIOLOGICA, AGRITURISMO, PAESI ALBERGO, TURISMO legato ad un MARE PULITO, alle TRADIZIONI, RAFTING sui fiumi, DIVING sulle coste, TREKKING nei boschi, BIRDWATCHING etc...Quanti e quali investimenti per queste cose dalle nostre parti? 0? Non credo serva a nulla andare più velocemente con una mega strada da una situazione di disoccupazione, emigrazione, infelicità montana ad un’altra corrispondente costiera, tra un’insoddisfazione all’altra....bisogna darsi da fare in loco, formare cooperative, puntare su potenzialità come quelle che ho elencato. Non tutti hanno le risorse che la nostra terra ha con fiumi puliti, antichi paesi ricchi di storia e folklore, boschi verdi a due passi da un mare tanto azzurro da non poterlo distinguere dal cielo ed una pianura fertilissima, tra i pochi luoghi al mondo dove da secoli si coltiva il Cedro. Se vi sta a cuore la natura del comprensorio del Pollino-Valle del Lao-Riviera dei Cedri, prendete anche voi informazioni sull’"ADEGUAMENTO" DELLA SS. "SCALEA-MORMANNO", sugli espropri non proprio milionari, dato che si tratta di terreni classificati come suolo agricolo,(Consulta l’elenco degli espropri http://www.provincia.cs.it/provincia/albo2006.nsf/24f1fa820d1df89fc1256b5d0030a62c/b07c2f61e609757bc125713a002f8e60/$FILE/AVVISO%20-%20ELENCO%20DITTE%20PUBBLICAZIONE.pdf) e ragioniamo tutti assieme in democrazia per cercare un compromesso tra sviluppo (che sia SOSTENIBILE!) e salvaguardia ambientale, ma per favore non facciamo abbattere SUGHERE e perpetrare altri scempi. Per chi conosce Papasidero: Il viadotto, secondo il progetto della Provincia di CS, dovrebbe congiungere le due sponde del fiume S. Nocaio dietro la chiesa di S. Rocco. Naturalmente come sapete la zona è ricca di boschi del Parco ed uliveti che potrebbero essere deturpati!!

Giovanni N. Roviello


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