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Costituzione, Politica e Cultura.. Uscire dalla "logica" del "paradosso del mentitore" istituzionalizzata

L’ITALIA "CONFUSA E AGITATA" E OFFESA!!! PRIMA DELLE ELEZIONI, RIMUOVERE LA TRAPPOLA DEL LOGO DEL PARTITO DI BERLUSCONI. Caro Presidente della Repubblica ... una domanda: ma può un Partito usare come Nome e Bandiera di "parte" il Nome e la Bandiera di TUTTO il Popolo Italiano?!? Una lettera aperta del 2004 di Federico La Sala.

LA PAROLA RUBATA. Un omaggio agli intellettuali: Sigmund Freud, Gregory Bateson, Paul Watzlawick, Jacques Lacan, Elvio Fachinelli.
martedì 5 febbraio 2008 di Emiliano Morrone
[...] La situazione politica ormai non è più riconducibile all’interno del ’gioco’ democratico e a un vivace e normale confronto fra i due poli, quello della maggioranza e quello della minoranza. Da tempo, purtroppo, siamo già fuori dall’orizzonte democratico! Il gioco è truccato! Cerchiamo di fermare il ’gioco’ e di ristabilire le regole della nostra Costituzione, della nostra Legge e della nostra Giustizia. Ristabiliamo e rifondiamo le regole della democrazia. E siccome la cosa non (...)

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> LA REPUBBLICA DELLA "PENISOLA DEI FAMOSI" E UN PARLAMENTO CHE CANTA: "FORZA ITALIA"!!! Caro Presidente della Repubblica ... una domanda: ma può un Partito usare come Nome e Bandiera di "parte" il Nome e la Bandiera di TUTTO il Popolo Italiano?!? ... L’ADNKRONOS ha chiesto a storici, scrittori, filosofi e sociologi come finirà. !!!

domenica 7 ottobre 2007

Tra ’Casta’ e ’V-Day’ politici sempre più nel mirino

Politica, Italia sotto elettroshock

L’ADNKRONOS ha chiesto a storici, scrittori, filosofi e sociologi come finirà. Villari: ’’Non vedo il pericolo di una svolta autoritaria’’. Ferrarotti: ’’Fase di transizione’’. Caccavale: ’’E’ un match di wrestling tra poteri che contano, ma l’uomo forte non arriverà. Siamo un paese di gomma’’. Maraini: ’’La politica va criticata ma per farla meglio’’. Bevilacqua: ’’Scricchioli di Europa in decadenza’’. ’’Dì la tua sul Forum

Roma, 7 ott. (Adnkronos) - La ’casta’ deve imparare a dare le risposte alle domande che provengono dalla società civile. La politica deve fare a meno dei privilegi e degli sprechi, rigenerando se stessa. Ma la società civile deve comprendere che la politica è il sale della democrazia. Senza politica si rischiano degenerazioni e derive avventuristiche. Queste le indicazioni che emergono da una serie di interviste ad alcuni noti intellettuali italiani condotte dall’ADNKRONOS. Le domande poste a scrittori, storici, filosofi e sociologi partono dalla constatazione che in questi ultimi mesi il corpo politico sta subendo un vero e proprio elettroshock. Chi potrebbero essere domani i nuovi protagonisti della vita politica italiana? Chi può avere interesse a infliggere una cura così drastica? E quale potrebbe esserne lo sbocco?

"Lo sbocco temuto in una tale situazione potrebbe essere quello di una svolta autoritaria, ma io non vedo questo pericolo", assicura il professor Lucio Villari, ordinario di Storia moderna e contemporanea all’università di Roma. "O la classe politica è capace di rigenerarsi, recuperando ideali e ruolo programmatico, oppure la ’casta’ - secondo Villari - rischierà di degradarsi sempre di più. Il rischio, a mio parere, è quello che la politica si riduca semplicemente a spettacolo, a pettegolezzo e critiche personali".

"Le classi politiche - afferma il professor Villari - devono sempre ricordare che sono controllate dagli elettori e accettare le critiche al loro operato. Ma le critiche non devono mai arrivare a un punto in cui si può fare a meno della politica, che è un elemento fondamentale per la vita democratica". Villari non vede protagonisti nuovi all’orizzonte immediato: ’’I politici maturano nel corso degli anni, non ci si improvvisa statisti. Per quanto riguarda il fenomeno Grillo, mi sembra che siamo di fronte ad un cittadino dotato soltanto di una buona forza espositiva".

Il professor Francesco Perfetti, ordinario di storia contemporanea alla Luiss di Roma e direttore della rivista ’Nuova storia contemporanea’, ricorda come il fenomeno dell’antipolitica non è nuovo in Italia, anzi, affonda le sue radici nella fase post-unitaria, arrivando fino ai primi decenni del XX secolo con Giuseppe Prezzolini e poi fino al qualunquismo di Guglielmo Giannini. "Quindi c’è una lunga tradizione di antipolitica - sottolinea Perfetti - che nell’attuale momento ha finito per esplodere in modo automatico. E questo perchè il sistema politico è in una fase di crisi sostanziale: la frattura tra il Paese reale e il Paese legale, cioè tra classe politica e società civile, è andata sempre più rafforzandosi".

La classe politica, di destra e di sinistra che sia, spiega Perfetti, "viene percepita oggi come una ’casta’, per usare un’espressione di moda. Non c’è quindi da meravigliarsi che nascano fenomeni come quello di Beppe Grillo". Il problema, ricorda il direttore del periodico ’Nuova storia contemporanea’, è di come riuscire a canalizzare l’antipolitica verso soluzioni di tipo politico. "Uno dei possibili esiti della fase attuale - azzarda Perfetti - potrebbe essere la grande astensione elettorale. La situazione oggi è tale che il partito dell’astensione potrebbe avere una visibilità piena". Ma Perfetti non esclude la possibilità che i politici facciano tesoro della protesta di questi mesi e "cerchino di nuovo e davvero un contatto con la società civile, accogliendone istanze e richieste".

Quanto ai nuovi leader, per lo storico "paradossalmente si staglia all’orizzonte solo Silvio Berlusconi, il quale è sceso in campo all’insegna dall’antipolitica proprio per dare vita ad una forma nuova di politica".

Per il professor Franco Ferrarotti, docente emerito di sociologia all’Università di Roma ’La Sapienza’, non deve stupire il rigurgito attuale di antipolitica: "Siamo in una fase di transizione nella quale, necessariamente e naturalmente, emergono i disagi e le aspettative. Quello che non si deve apprezzare è il turpiloquio e l’insulto, che niente hanno a che fare con la politica e nemmeno con la piu’ elementare convivenza civile". Uno sbocco a questa situazione, osserva il noto sociologo, ’’ovviamente ci sarà, perché storicamente nessun problema resta mai in sospeso per lungo tempo. Lo sbocco ci sarà con le elezioni, non so se anticipate o regolari. Le elezioni saranno una catarsi, un rinnovamento, una purificazione delle scorie e dei disagi". Riguardo ai nuovi protagonisti, Franco Ferrarotti ammette di non vederne. Sul fronte del centrodestra "certamente continuerà ad avere un ruolo Berlusconi", mentre nello schieramento di centrosinistra "emergerà il Partito democratico probabilmente con la guida di Walter Veltroni". E proprio nella nascita del Partito democratico, Ferrarotti vede una nota positiva, perché "di fatto contribuirà alla riduzione della segmentazione della vita politica italiana".

Più pessimistico lo sguardo del filosofo Tullio Gregory, autore di uno dei più diffusi manuali di storia della filosofia per i licei e direttore dell’Istituto per il lessico Intelletturale Europeo. "La verifica è essenziale in una democrazia. Eppure oggi in Italia - avverte Gregory - si assiste non tanto al trionfo dell’antipolitica quanto alla carenza nei partiti di idee politiche e programmi, salvo rarissime eccezioni. La sensazione è che il Paese non sia governato, che l’Italia non abbia una prospettiva. Per accorgersene - afferma il filosofo - basta vedere il disastro delle nostre università e dei nostri istituti di ricerca. Di fronte a questa situazione emergono reazioni qualunquistiche che non sono però uno sbocco positivo. E se il dibattito politico è solo quello che si registra negli studi televisivi, allora si capiscono anche certe reazioni dell’opinione pubblica".

Dall’osservatorio del professor Tullio Gregory il panorama è disarmante: "La politica è sempre più intesa come un piccolo cabotaggio, dove si vive giorno per giorno e senza grandi prospettive. Un vuoto quindi che giustifica la nascita di movimenti di protesta. Ciò che mi preoccupa non è l’apparizione di personaggi come Grillo, ma la mancanza di idee dei nostri politici".


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