Argentina, morta Mercedes Sosa
La leggenda del folk, costretta all’esilio negli anni della dittatura, aveva 74 anni
Ansa, 04 ottobre, 15:52
ROMA - E’ morta all’età di 74 anni la cantante argentina Mercedes Sosa, leggendaria voce del folclore e della coscienza dei popoli latinoamericani, il cui impegno politico contro l’ingiustizia sociale l’ha costretta all’esilio negli anni della dittatura militare argentina (1976-93).
Malata da qualche anno e costretta a rimanere fuori dalla scena, è morta in una clinica di Buenos Aires. Nata nel 1935 nella provincia di Tucuman, nel nord, città dove nel 1816 venne firmata l’indipendenza dell’Argentina, in un poverissimo sobborgo da una famiglia india, per il colore scuro della pelle e dei capelli venne soprannominata "La Negra". Mercedes Sosa era dotata di una voce bassa e potente e di un carisma universalmente riconosciuto. La sua carriera musicale attraversa cinque decenni, è punteggiata di quaranta dischi e l’ha vista più di recente duettare con artisti internazionali noti per il loro impegno politico, come Joan Baez e Sting e lo scorso anno, nell’ultimo album, il doppio "Cantora", con il cantautore brasiliano Caetano Veloso e la popstar colombiana Shakira.
Pur non definendosi mai apertamente attivista politica, ricorda in un articolo il Washington Post, partecipò lungo gli anni ’60 e ’70 al movimento della "Nueva cancion" che con una vaga ispirazione marxista univa al folklore tradizionale dei popoli latinoamericani una carica politica nel dare voce ai poveri, agli sfruttati, agli oppressi. Fra le sue canzoni di protesta più celebri, la scarna "Cantiamo ancora", in cui, accompagnata solo da un tradizionale tamburo andino (bombo), cantava in faccia al regime militare argentino "Sono stata uccisa mille volte/ sono scomparsa mille volte/ ed eccomi qui, risorta dai morti...eccomi ancora qui, sorta dalle rovine della dittatura lasciate dietro/ Cantiamo ancora".
YOUTUBE: Mercedes Sosa - Gracias a la vida