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PER LA CRITICA DELLA RAGIONE ATEA E DEVOTA. Tracce per una svolta antropologica e teologico-politica ....

PER LA NUOVA ALLEANZA, UN ALTRO SOGGETTO: LA LUCE DI IRIGARAY SUL "MISTERO DI MARIA" (E DI GIUSEPPE!?). Alcune pagine sul "silenzio di Maria", con alcune note - a cura di Federico La Sala

Il silenzio di Maria è spesso interpretato in modo negativo, in particolare dalle donne. Un simile giudizio è determinato da valori occiden­tali in prevalenza maschili. Il silenzio di Maria può essere inteso in un altro modo.
domenica 24 ottobre 2010
[...] Giungere le labbra - come giungere le mani, ma anche le palpebre - è una via di adunare le due parti di sé per racco­gliersi, e dimorare o tornare in sé. Provare un simile raccoglimento di sé con sé, attraverso le due parti di sé che si toccano l’un l’altra è necessario affinché sia possibile vi­vere un affetto nella relazione con l’altro senza perdervi se stessa. E’ essenziale partire da, e tor­nare a, l’unione fra le due parti di sé prima di es­sere capace di vivere la relazione in (...)

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> PER LA NUOVA ALLEANZA, UN ALTRO SOGGETTO - LUCE IRIGARAY A CESENA, OSPITE DELLA RASSEGNA "CIO’ CHE CI RENDE UMANI" (di Teatro Valdoca - Comunicato Stampa)

mercoledì 24 ottobre 2012

COMUNICATO STAMPA

-  Teatro Valdoca

-  Comune di Cesena

-  CIÒ CHE CI RENDE UMANI
-  poesia filosofia arti

-  18 ottobre - 11 novembre 2012
-  Cesena

Domenica 28 ottobre 2012 alle ore 18 presso la Sala Conferenze del Palazzo del Ridotto di Cesena continua con un’ospite internazionale la rassegna CIÒ CHE CI RENDE UMANI, organizzata dal Teatro Valdoca insieme al Comune di Cesena, con il contributo di UniCredit.

Lo spazio, allestito teatralmente da Cesare Ronconi come cavea per l’ascolto, accoglierà Luce Irigaray, direttrice di ricerca in filosofia presso il Centre national de la recherche scientifique di Parigi, filosofa francese tra le più note esponenti del pensiero della differenza di genere, in cui nella costruzione di una cultura a due soggetti, il maschile e il femminile sono portatori di valori differenti ma di equivalente importanza per l’elaborazione di legami e di civiltà.

Linguista e psicoanalista, legata al movimento femminista degli anni Settanta, nella sua formazione multidisciplinare ha avuto un ruolo fondamentale negli ultimi trent’anni la pratica dello yoga.

L’incontro sarà introdotto da una breve lettura in versi di Mariangela Gualtieri e presentato da Lorella Barlaam, giornalista e intellettuale vicina al Valdoca.

È nella pratica dell’ incrociare una cultura del respiro con una cultura dell’amore che Luce Irigaray vede una possibile via per un’evoluzione positiva dell’umanità.

Così afferma: “La nostra cultura troppo spesso ha fatto dell’amore un imperativo morale o religioso e non il mezzo e il luogo più determinanti perché l’umanità possa sbocciare. È accaduto perché non ci siamo abbastanza preoccupati di coltivare la vita, anzitutto la nostra vita umana, a cominciare dalla linfa che l’alimenta, che le permette di crescere e di fiorire. Questa linfa risulta da un’energia al contempo naturale e spirituale che si acquista proprio mediante la coltivazione consapevole del respiro... La pratica dello yoga mi ha rivelato un modo di amare che la tradizione occidentale non mi aveva insegnato”.

L’ingresso all’incontro è libero e gratuito. In caso di pubblico eccedente verrà allestita una proiezione in diretta all’interno dell’Aula Magna di Vicolo Carbonari 2.

All’interno della Galleria Comunale d’Arte, nella sala sottostante del Palazzo del Ridotto, sarà possibile visitare la mostra De Visu dell’artista cesenate Erich Turroni, anch’essa inserita all’interno del programma di Ciò che ci rende umani, curata da Marisa Zattini e organizzata da IL VICOLO - Sezione Arte.

La rassegna continuerà domenica 4 novembre con Massimo Cacciari in De Anima e durante la settimana, il 30 e 31 ottobre e l’1 novembre con il laboratorio Scuola temporanea sul corpo sottile - How to grow a lotus, condotto da Francesca Proia.


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