Su questo immane tesoro di informazioni comuni a tutta l’umanità (Sapere) non potrebbe fondarsi forse la civiltà del futuro ? Una civiltà spaventosa, descritta da Aldous Huxley, nella quale grandi masse di uomini saranno costrette da una ferrea organizzazione a chinare il capo a una divisione del lavoro coatta e rigida fino ai minimi particolari.
Il singolo individuo non avrà accesso che a un’infima parte di questo sapere complessivo, come è stato descritto dall’articolo di Antonello Orlando, per buone ragioni. L’individuo, tuttavia, sarà felice e soddisfatto, perchè sarà condizionato fin dalla culla da un indottrinamento coatto ben sperimentato, e la contentezza gli sarà messa a portata di mano dagli psicofarmaci.