Sulla stampa la replica del governatore Giuseppe Scopelliti Il cosiddetto ‘caso Reggio’ si acutizza nel dibattimento del Processo Meta
Reggio Calabria - ‘Si è consumata una cosa molto grave, poiché un uomo delle Istituzioni, per la seconda volta, ha reso una testimonianza non veritiera(...) Un’offesa alla mia persona ed all’intera Arma dei Carabinieri’, risponde così sconcertato il governatore Giuseppe Scopelliti sulle colonne di Calabria Ora e Quotidiano della Calabria alle dichiarazioni rese dal colonnello Valerio Giardina, ex comandante del Ros dei Carabinieri, nell’ambito del processo Meta in svolgimento a Reggio Calabria, con Giuseppe Lombardo in qualità di pubblico ministero.
Scandagliando le intercettazioni tra gli imprenditori Franco Labate e Domenico Barbieri, l’uomo dell’Arma parla anche di Giuseppe Scopelliti, oggi presidente della Giunta Regionale e all’epoca sindaco di Reggio Calabria, inquadrandolo in una lobby affaristico criminale di cui farebbero parte i vertici della ndrine reggine e compiacenti esponenti politici di primo piano, in cui sarebbe coinvolto anche il fratello Consolato, conosciuto da tutti come Tino. Un dibattimento quello in corso in cui si è alla ricerca di nomi, volti e verità su quella zona grigia che opprimerebbe la città di Reggio condizionandone la vita amministrativa ed economica. Il colonnello Giardina parla di gestione di bandi pubblici altamente inquinata nel comune di Reggio e di una lobby incentrata sull’accumulo di soldi e di potere di cui avrebbero fatto parte i fratelli Scopelliti.
Tra le accuse più gravi rivolte in aula e riprese dalla stampa locale quella di Franco Labate, invitato dallo stesso colonnello Guardina a chiarire le sue affermazione laddove, parla di Giuseppe Scopelliti appoggiato dalla cosca De Stefano per conto della quale sarebbe stato monitorato dal Nino Fiume, prima che spontaneamente decidesse di collaborare con la Giustizia e di raccontare ciò che sapeva. Scelta maturata nel 2002 quando ancora, puntualizza della sua replica il governatore, Scopelliti non era stato ancora eletto sindaco, cosa che sarebbe avvenuta alcuni mesi dopo.
Altro episodio inquietante per gli inquirenti la partecipazione dell’allora sindaco Scopelliti al cinquantesimo anniversario dei Barbieri a Gallico nell’ottobre del 2006. Ricevimento cui presero parte esponenti dei clan Alvaro ed anche altri esponenti politici. La replica di Scopelliti altrettanto dura parla di evidente faziosità delle dichiarazioni rese in aula dal colonnello Giardina, dal momento che nessuna indagine lo ha mai riguardato su questi fatti.
Anna Foti