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L’ITALIA HA PERSO LA TESTA!!! IN ITALIA L’UNICO LEGITTIMO PRESIDENTE DEGNO DI GRIDARE "FORZA ITALIA" E’ IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA. Chi lo ha fatto e continua a farlo "ISTITUZIONALMENTE" è solo un mentitore e un golpista!!!

IN ITALIA, PASSATO OGNI LIMITE! UN GRIDO DI ALLARME: "QUI E’ A RISCHIO LA NOSTRA LIBERTA’ E IL NOSTRO FUTURO". Un editoriale di Giovanni Sarubbi, direttore di "Il Dialogo" - a c. di Federico La Sala

Invitiamo tutti a mettere alle proprie finestre le bandiere della pace o lenzuoli bianchi, in segno di lutto e di pericolo per la democrazia del nostro paese (...) Che la mobilitazione sia massima. Non è più tempo di scherzare o di buttare la cosa in satira.
mercoledì 9 febbraio 2011 di Federico La Sala
[...] PM (pubblico ministero), colui che accusa i delinquenti e li manda sotto processo, è diventato sinonimo di delinquente e nemico pubblico da combattere mentre il Tribunale dei Ministri è diventato un luogo dove i reati non sono più tali. Questo è, in estrema sintesi, il contenuto della campagna mediatica che viene ripetuta ossessivamente da tutti i mass-media [...]
Per di più ci troviamo di fronte ad un partito, quello del PDL che non nasconde affatto la sua vocazione dittatoriale e (...)

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> IN ITALIA, PASSATO OGNI LIMITE! --- MOBILITAZIONE. Voltare pagina e fermare il degrado delle istituzioni. "Il 5 e il 13 in piazza per difendere la dignità" Nuovi appelli, anche dalla comunità scientifica.

giovedì 3 febbraio 2011


-  LA MOBILITAZIONE

-  "Il 5 e il 13 in piazza per difendere la dignità"
-  Nuovi appelli, anche dalla comunità scientifica *

Tantissime iniziative per chiedere di voltare pagina e fermare il degrado delle istituzioni. Mentre si moltiplicano le adesioni all’appuntamento di sabato di Libertà e Giustizia. Appelli per la giornata delle donne

Riunioni continue, incontri preparatori, gruppi e comitati che nascono di ora in ora. Micro-iniziative in tante parti del Paese. La mobilitazione contro Silvio Berlusconi prende forma. Il calendario della protesta diventa sempre più fitto. E la partecipazione coinvolge tanti settori della società civile. Spezzoni di dissenso. Cittadini uniti dalla semplicità del messaggio che porteranno in piazza: "Adesso basta". Le donne, la comunità scientifica, gli attivisti sul web, gli italiani all’estero. L’altra Italia. Per fermare il degrado causato dal premier alle istituzioni della Repubblica. E che si mette in gioco per cambiare pagina.

3 febbraio. Un presidio autoconvocato. Per mostrare, in piazza Montecitorio a Roma, l’indignazione degli italiani. L’appuntamento è nel primo pomeriggio. E coincide con la discussione, alla Camera, della richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti del presidente del Consiglio. Il gruppo promotore, gli Indignati, ha scritto una lettera da inviare ai parlamentari. Oggetto: "vi chiediamo di non essere complici". Vi si legge: "Onorevole, la sollecito a non rendersi complice dei reati di concussione e prostituzione a carico del premier. E Le chiedo quindi di votare a favore dell’autorizzazione a procedere".

4 febbraio. A Roma, presso la libreria Bibli, iniziativa delle donne dell’associazione Filomena. Si tratta di un incontro preparatorio in vista della manifestazione del 13 febbraio. Tema: il desiderio. Per Nicoletta Dentico, presidente dell’associazione, "il desiderio è punto di partenza irrinunciabile per costruire un’Italia capace di risposta per i giovani, gli uomini e le donne. Con l’indignazione, il desiderio è la molla della mobilitazione del 13 febbraio". Ne parleranno Elisa Manna del Censis, la giornalista Alessandra di Pietro e Katia Ippaso. A Napoli, raduno dei cattolici all’esterno del Duomo.

5 febbraio. E’ uno dei giorni centrali per tutta la mobilitazione. Ci si sposta a Milano, al Palasharp, dalle 15 e 30. Libertà e Giustizia darà vita a "Dimettiti. Per un Italia libera e giusta". Un incontro per dare forza ulteriore alle 100mila firme che LeG ha raccolto con l’appello "Dimissioni". Parole d’ordine: libertà, giustizia, democrazia, repubblica, uguaglianza, lavoro, Costituzione. Tante le presenze e gli interventi previsti. Da Roberto Saviano a Umberto Eco, da Gustavo Zagrebelsky a Paul Ginsborg. E nelle ultime ore è arrivata anche l’adesione del Presidente emerito della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro. Diretta su Repubblica.it e su Repubblica Tv.

6 febbraio. Tutti nella tana del Sultano. Ad Arcore. Per una manifestazione che parte dal basso, organizzata attraverso la rete. In cantiere una marcia del Popolo Viola, pacifica, per "pretendere le sue dimissioni". Sotto accusa l’immobilità del governo, l’assenza di politiche economiche e socili proprio nel bel mezzo della crisi. Non mancheranno provocazioni simboliche. Come il lancio di mutandine ideato dal gruppo Valigia Blu.

12 febbraio. Sarà la giornata più rumorosa. In decine di città italiani piccoli sit-in sotto prefetture e luoghi simbolo. Per partecipare basta essere muniti di qualsiasi cosa in grado di produrre un frastuono infernale. Fischietti, percussioni, pentole. C’è che sta mettendo in piedi concerti improvvisati e chiassosi. Situazionismo allo stato puro. Dietro la macchina organizzativa c’è la rete dei gruppi locali che fanno capo al Popolo Viola. Anche a Zurigo e in Svezia.

13 febbraio. E’ la giornata delle donne. Manifestazioni e cortei. Il più atteso è quello di Roma. Si parte dalla Terrazza del Pincio alle ore 14.00 per arrivare, intorno alle ore 15.00, a Piazza del Popolo dove ci sarà il palco. Interventi di Cristina Comencini, Francesca Izzo, Lunetta Savino. Tra le ultime adesioni: Dacia Maraini, Elena Gianini Belotti, Lia Levi. Lo slogan, che ha fatto il giro dei media e della rete, è "Se non ora quando". Una protesta a trazione femminile che, naturalmente, non lascia indifferenti gli uomini. In campo anche i partiti. Pd e Italia dei valori hanno invitato i propri militanti a partecipare. Intanto Santoro, Travaglio e Barbara Spinelli 1 hanno lanciato l’appello a far confluire la manifestazione di Milano all’esterno del Tribunale in quella promossa dalle donne.

E tra i tanti appelli, da segnalare quello lanciato da tanti esponenti della comunità scientifica italiana, "un grido di dolore e di vergogna che è nato spontaneo in molte persone che hanno a cuore la dignità personale e del nostro Paese". Ecco il testo dell’appello e le firme 2, tra le quali quella di Margherita Hack.

* la Repubblica, 02 febbraio 2011


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