Berlusconi: porterò 5 milioni in piazza. Prodi: «Per i suoi interessi» *
Eccolo là. Sono giorni che Sandro Bondi minaccia una sommossa di piazza contro il governo Prodi e ora arriva Silvio Berlusconi a minacciare addirittura di portare cinque milioni di persone in piazza. Contro cosa? Qual è il suo punto dolens, la sua priorità? Le televisioni, naturalmente. Cioè la riforma delle televisioni contenuta nel ddl Gentiloni, definito un «piano criminale» e una «aggressione» contro Mediaset fatto «in odio al leader dell’opposizione». Tanto da giustificare secondo il suo patron una manifestazione in cui promette di «portare in piazza 5 milioni di persone». È alla cena per la consegna dei Telegatti che Berlusconi si sbottona con i giornalisti televisivi e non. E minaccia
Tra un Telegatto e l’altro, dice: «Con un piano criminale di aggressione del genere - facendo riferimento alla riforma Gentiloni - è facile portare in piazza cinque milioni di persone». L’affondo va avanti. «Il collante» della sinistra «è il potere, ma secondo me hanno una gran voglia di liberarsi di Prodi. Penso che se ci fosse un incidente ci sarà modo di fare un governo tecnico». Silvio Berlusconi torna poi ad attaccare la Finanziaria dell’Unione che, a suo giudizio, è stata pensata in modo da dare «due tre miliardi a ogni ministro per le proprie clientele». Alla cena di gala il presidente di Fi ha aggiunto che l’Unione «ha trasformato il governo in un comitato d’affari». Parole durissime, alle quali replica il presidente del Consiglio Romano Prodi: «Berlusconi parla così per interessi personali, le manifestazioni popolari sono sinonimo di democrazia partecipata e vanno rispettate ma le mobilitazioni per il proprio tornaconto sono almeno opinabili».
* l’Unità, Pubblicato il: 26.01.07, Modificato il: 27.01.07 alle ore 12.10