Laici e cattolici insieme
di Marco Politi (il Fatto Quotidiano, 1 marzo 2011)
C’è un’Italia che ha voglia di risorgere dalla volgarità di Berlusconi, dalla sua demagogica inefficienza, dalla sua pulsione a scardinare il sistema costituzionale. È un’Italia già maggioritaria nei sondaggi, che coinvolge gran parte del mondo cattolico nonostante gli equilibrismi delle gerarchie ecclesiastiche.
È il Paese che si è manifestato a Piazza del Popolo il 13 febbraio, dove si sono mescolati con passione e in libertà credenti e non credenti, cattolici, valdesi, ebrei, buddisti, seguaci dell’islam e fautori dell’umanesimo. Suor Bonetti, così quotidiana nell’aspetto e diretta nel parlare, salita sul palco con donne e uomini di diversa estrazione, ha testimoniato la trasversalità di un sentimento popolare che chiede etica, valori e l’impegno della politica per il bene comune.
Sono molteplici oggi le radici dell’etica e questa molteplicità sta cominciando ad agire congiuntamente per affermare l’identico rispetto per la persona umana e la cura della vita concreta di uomini e donne. Ci si occupi anche della vita “durante”, ha scritto un lettore all’Avvenire: non solo del concepimento e della morte. Nel suo isterico agitarsi contro la scuola pubblica, contro le coppie gay, contro le adozioni dei single, contro il testamento biologico, nel permettere che si parli di obiezione dei farmacisti alla pillola del giorno dopo, nel non curarsi della condizione di chi lavora o non trova lavoro, Berlusconi - narciso del potere - rivela il suo disinteresse per la situazione reale della società.
Invece laici e cattolici possono agire insieme per sostenere le famiglie e combattere il precariato e al tempo stesso riconoscere quei nuclei di solidarietà rappresentati dalle coppie di fatto etero o gay. Possono lottare insieme per una sanità pubblica che aiuti i malati e insieme respingere il “sondino di stato” imposto brutalmente al malato terminale o in coma persistente, che accetta l’arrivo della morte o il ritorno alla “casa del Padre”. Si può fare moltissimo per l’Italia, ognuno con le sue radici, se uniti si fa saltare il tappo B. che impedisce la nostra rinascita.