Preg.mo Federico La Sala, ho apprezzato molte volte il tuo commento, spesso appassionato, su fatti e questioni rilevanti che coinvolgono il nostro Paese. Proprio per questo mi ha molto sorpreso l’atteggiamento che hai assunto nei confronti del mio intervento a favore del candidato a sindaco del comune di San Giovanni in Fiore.
Senza entrare nel merito della questione (Barile sì, Barile no) estremamente delicata e complessa, mi fa piacere metterti al corrente di alcune mie riflessioni che hanno a che fare con il mondo della comunicazione, cui tu appartieni.
Chiunque sia dotato di un po’ di buon senso ha potuto osservare quanto un clima di chiacchiericcio e di pettegolezzo si sia sostituito ad un confronto leale e democratico - fenomeno spiccatamente italiano, specialmente negli ultimi decenni-.
Sembra ormai che gli esponenti dei partiti politici, ben lungi dal renderci partecipi delle questioni serie e complesse, dalle quali deriva la qualità della vita di ciascuno di noi, preferiscono far bella mostra di sé in evoluzioni degne delle più scalcinate soap-opera.
Questo fatto finisce per catalizzare l’attenzione della gente verso fatti e argomenti che nulla hanno a che vedere con la partecipazione democratica alla soluzione dei problemi, spesso drammatici, nei quali sempre più spesso ci affanniamo.
Un atteggiamento ormai diffuso e consolidato che viene abilmente alimentato dai mass-media, consapevoli che il "prurito" indotto nei confronti dei cittadini-consumatori "tira" più dell’invito alla riflessione e all’azione responsabile.
Questo atteggiamento è stato meravigliosamente stigmatizzato da Antonio Albanese nell’ormai famoso slogan: "CHIÙ PILU PI TUTTI”!!!.
È bene che si sappia che il personaggio di “Cetto la qualunque”, a noi calabresi suscita un sorriso davvero amaro, perché, quantunque oggi sia assurto a figura simbolica e surreale, noi l’abbiamo visto rappresentato, tale e quale, nei politici e negli amministratori che, indipendentemente dal loro colore politico, ci hanno portato a rimanere l’ultima regione d’Europa.
Ora, in questo teatrino di false questioni che dominano la scena della politica italiana, che tanto aiutano a generare confusione e che contribuiscono inesorabilmente alla “scomparsa dei fatti”, veramente prezioso è il contributo di chi si esprime sapendo quello di cui si parla.
Senza dubbio il mio intervento, per chi non conosce i fatti, essendo decontestualizzato dall’ambito locale, può apparire “insolito”. Infatti ritengo la situazione di San Giovanni in Fiore davvero particolare e da valutare con estrema attenzione: spesso la realtà è molto più interessante e complessa delle nostre opinioni, che preferiscono appiattirsi sulla conferma rassicurante del “già noto”.
Ti sarebbe utile, prima di esprimerti così pesantemente su persone e cose, informarti e riflettere sul clima di desolazione nel quale versa la nostra città, dopo quarant’anni di politica cosiddetta “di sinistra”, dalla quale molti compagni come me non si sentono più rappresentati. Credo troppo nella buona politica per poter accettare questo risultato come “inevitabile”!
Caro Federico La Sala, non so perché il mio intervento ha tanto destato la tua attenzione da indurti ulteriormente e forzatamente a “smembrarlo” e piegarlo alle tue facili proiezioni anti-berlusconiane. Se solo tu avessi espresso la curiosità di conoscermi, avresti trovato uno lontano mille miglia dal berlusconismo imperante (sia esso di destra che di sinistra).
Hai mai osservato l’alba? Dal buio alla luce ci sono infinite gradazioni, e una persona di cultura sperimenta questo ogni giorno. Ti invito a guardarti intorno e a farti una passeggiata: non mi farebbe piacere saperti uno che, a furia di confrontarsi solo con lo schermo elettronico del suo PC, ha perso la voglia di osservare il mondo.