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L’EUROPA, IL MESSAGGIO EVANGELICO (CON LA SUA "CHARITAS" E IL SUO "RISUS PASCHALIS"), E IL CATTOLICISMO ROMANO (CON LA SUA "SFINGE" E LA SUA "PESTE"). LA ’CROCE’ (= X) DI CRISTO NON HA NIENTE A CHE FARE CON IL CROCIFISSO DELLA TRADIZIONE COSTANTINIANA...

IL CORTILE DEI GENTILI, A PARIGI, SULLE ORME DI LACAN. Una nota di Armando Torno e un’intervista a Julia Kristeva, con alcuni appunti - a cura di Federico La Sala

la grande semiologa «bulgara d’origine, francese di nazionalità, europea di cittadinanza e americana d’adozione» ripercorrerà i grandi momenti dell’umanesimo secondo questa traiettoria: Erasmo, Diderot, Sade, Freud.
giovedì 31 marzo 2011
[...] «Mi interessa l’umanesimo, la differenza tra l’umanesimo cristiano e quello dei Lumi, e come quest’ultimo può rispondere alle questioni della nostra epoca, dalla libertà sessuale al ruolo della donna, alle crisi dei giovani e del multiculturalismo. Non si tratta di distruggere la religione, come hanno tentato di fare i totalitarismi, ma neanche di accettarla: serve un lavoro di rivalutazione della memoria» [...]
A FREUD, GLORIA ETERNA!!! IN DIFESA DELLA PSICOANALISI.
PSICOANALISI: (...)

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> IL CORTILE DEI GENTILI. ---- “Benedetto roi d’Italie. Chronique d’un pays à l’ombre du Vatican”,Martine Nouaille: “Il Vaticano porta avanti una strategia di riconquista europea” (di Amanda Breuer Rivera).

giovedì 31 marzo 2011

“Il Vaticano porta avanti una strategia di riconquista europea”

-  intervista a Martine Nouaille, a cura di Amanda Breuer Rivera

-  in “www.lemondedesreligions.fr” dell’11 marzo 2011
-  (traduzione: www.finesettimana.org)

Secondo il suo libro “Benedetto roi d’Italie. Chronique d’un pays à l’ombre du Vatican”, il papa domina la politica italiana...

Sì, per una ragione molto semplice, Silvio Berlusconi ha bisogno del Vaticano per conquistare una parte dell’elettorato e non gli rifiuta niente. Per questo, la Chiesa influenza la vita politica italiana negli ambiti che le interessano prioritariamente, cioè sui temi della morale e della bioetica, in nome dei valori superiori del cristianesimo. Per il Vaticano, la vita politica deve ispirarsi ai suoi valori. Ad esempio, il parlamento italiano delibera attualmente una legge mirante a proibire alle persone malate in fin di vita di ricorrere all’eutanasia passiva. Questa legge fa riferimento al caso Eluana del 2008. In stato vegetativo da anni, suo padre voleva lasciarla morire tranquillamente. Ma la Chiesa cattolica vi si è fermamente opposta.

C’è un’influenza crescente della Chiesa cattolica sulla politica italiana?

È difficile dirlo, perché il suo potere è molto legato alla personalità del presidente del Consiglio. Pur essendo in maggioranza cattolica e legittimista con il papa, la società italiana ha un comportamento laico e molto secolarizzato. Niente dovrebbe impedire ai politici di prendere le distanze dall’influenza del Vaticano sulle istituzioni e sui partiti. Eppure, fino ad ora, Silvio Berlusconi ha avuto bisogno del sostegno del Vaticano e ha potuto riceverne un appoggio. Ma questo sostegno comincia a sbriciolarsi a causa della sua vita personale molto contestata.

In Francia esiste una relazione simile tra il potere e il Vaticano?

No, la Francia è un paese laico. Certo, il presidente Nicolas Sarkozy ha affermato che i valori cristiani fanno parte della nostra eredità e ha aggiunto che i preti sono superiore ai maestri. Nonostante tutto, tanto le istituzioni che le mentalità non sono affatto disposte a subire uno stretto rapporto con il Vaticano. L’Italia è un caso particolare per ragioni storiche. Per molto tempo i papi hanno avuto un potere temporale su Roma e si sono opposti fino all’ultimo all’unificazione italiana per conservare questo potere. Dato che l’unificazione è recente, il Vaticano conserva una forte influenza sul paese, ma in Francia non è così. Il Vaticano non ha qui una grande rete e non può imporre la sua legge. Tuttavia i poteri politici possono fargli delle concessioni, come ad esempio sulle leggi di bioetica.

Nel suo libro, lei sviluppa la tesi di una strumentalizzazione della religione da parte di certi regimi democratici. Può chiarire meglio?

Le nostre società liberali, come le conosciamo noi, attualmente non hanno più punti di riferimento culturali ed ideologici. Quindi certi politici, come Silvio Berlusconi o Nicolas Sarkozy, cercano di riempire questo vuoto con riferimenti al religioso. Ma in Francia il religioso non è più un patrimonio comune a tutti. Nicolas Sarkozy ha una concezione della laicità diversa da quella della Chiesa. Se la “sana laicità” del papa è una laicità che riconosce i valori cristiani come valori che devono guidare la società, la “laicità positiva” del presidente assegna alla religione un ruolo di legame sociale e di gendarme ideologico. Tuttavia, quando valorizza le “radici cristiane della Francia”, non si rende conto che questa rivendicazione indebolisce i legami sociali che erano basati sulla “laicità francese”, quella in cui le religioni sono un fatto privato e non devono intervenire nelle scelte politiche in quanto tali.

Quali sono le conseguenze?

Penso che con il dibattito attuale sulla laicità, promosso dall’UMP e da Nicolas Sarkozy, si finisce per offuscare dei riferimenti importanti della vita in società. Non si sa più esattamente che cosa sia la laicità, la separazione tra Chiesa e Stato o la differenza tra ambito privato e ambito pubblico. C’è un certo indebolimento della laicità che è la base della nostra Repubblica.

L’indebolimento della laicità in Francia può essere una porta aperta al Vaticano?

In ogni caso, è l’obiettivo del papa. Sotto la sua influenza, il Vaticano è partito nel tentativo di riconquista spirituale dell’Europa. Non perde la speranza di rimettere in discussione questa laicità alla francese per far avanzare una “sana laicità”. Su scala europea, non ha rinunciato a rimettere in discussione certe leggi adottate attualmente da tutti i paesi democratici sulla morale, sull’unione omosessuale, sul diritto all’aborto, sul diritto di scegliere la propria vita nella dimensione più intima... Quindi anche se il Vaticano ha perso molte anime, continua a voler controllare i corpi.

Con quali mezzi pensa di riconquistare spiritualmente l’Europa?

Secondo l’iniziativa di Benedetto XVI, la riconquista spirituale dell’Europa si farà in parte attraverso il “Cortile dei gentili”. Questo nome si riferisce ad un passo del Vangelo in cui Gesù evoca il cortile del Tempio, luogo di discussione tra gli ebrei e i non ebrei. Il Vaticano vuole dialogare con i non-credenti, ma non con tutti. Secondo loro, non si pone neanche la possibilità di discutere con Michel Onfray, ad esempio. Ma sono pronti a discutere con un certo tipo di non-credenti ad esempio quelli che si interrogano sul vuoto lasciato dalla perdita del religioso. L’iniziativa del “Cortile dei gentili” si svolgerà in Francia alla fine del mese di marzo in tre luoghi emblematici: la Sorbona, l’Unesco, l’Académie Française, il Collège des Bernardins e il sagrato di Notre-Dame. Esiste quindi una strategia di riconquista cattolica. Ma si scontra con una secolarizzazione sempre più importante delle società. Quindi i giochi sono ancora tutti aperti!

(traduzione: www.finesettimana.org)

-  Martine Nouaille, Benedetto roi d’Italie. Chroniques d’un pays à l’ombre du Vatican (Stock, 2011)


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