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POLITICA E RETORICA ITALIANA, NELL’EPOCA DEL BERLUSCONISMO GALOPPANTE (1994-2011). Quando non c’è serietà le bugie dilagano, le immagini s’adeguano ...

FARE PAURA. TOGLIERE A LAMPEDUSA E ALL’ITALIA LE LORO VIRTU’: DIGNITA’, CALMA, RESISTENZA, SERIETA’. Lampedusa e la sovranità del panico. Un’analisi di Barbara Spinelli - a c. di Federico La Sala

Giustamente il cardinale Martini mette in guardia contro l’uso dello spauracchio apocalittico: non ha detto, Gesù, che "fatti terrificanti" verranno ma "nemmeno un capello del vostro capo perirà"? (...)
giovedì 7 aprile 2011 di Federico La Sala
[...] la menzogna decisiva riguarda quel che l’Italia pensa di sé. Alla radice della cecità, c’è l’illusione di essere una nazione che ancora può scegliere tra essere multietnica o no. Che non deve nemmeno chiedersi se stia divenendo xenofoba.
In realtà sono 30 anni che siamo un paese d’immigrazione, con punte massime negli ultimi dieci, e quando Berlusconi nel 2009 disse che "non saremo un paese multietnico", mentiva per evitare il ruolo di pedagogo delle crisi. Per negare che la (...)

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> FARE PAURA. ---- Risposte povere e prive di immaginazione che non aiuteranno affatto a risolvere il problema (di Dacia Maraini - Perché non parliamo con i ragazzi tunisini?)

martedì 5 aprile 2011

Perché non parliamo con i ragazzi tunisini?

di Dacia Maraini (Corriere della Sera, 5 aprile 2011)

Perché, ci si chiede da varie parti, proprio i tunisini che hanno appena liberato il loro Paese da un governo autoritario, personalistico e si stanno dando delle nuove regole democratiche, scappano in massa per approdare disordinatamente sulle nostre coste? Le risposte sono vaghe e distratte. Nessuno va a vedere. Nessuno chiede ai diretti interessati cosa li spinga alla fuga precipitosa. Si dà per scontato che, nel marasma della ricostruzione, siano venuti meno i freni all’emigrazione. Sono giovani, spesso hanno studiato, non trovano lavoro e quindi emigrano. Punto e basta.

Singolare questa assoluta mancanza di curiosità. Eppure si dovrebbe sapere che prima di prendere qualsiasi decisione logistica e politica è importante conoscere a fondo la questione. Qualcosa ha fatto Giuliana Sgrena andando sul posto e qualcosa ho sentito nelle parole della Bonino. Ma ascoltate da chi?

Eppure basterebbe poco: semplicemente parlare con i diretti interessati, stabilire, con rispetto, attenzione e fiducia, un dialogo per capire le loro ragioni. Sono sicura che verrebbero fuori verità diverse dai luoghi comuni finora ripetuti. La Tunisia non è un Paese povero, fino a ieri sembrava vivere in un certo agio. Perché i ragazzi scappano? E le ragazze? Rimangono a casa ad aspettare il richiamo dall’estero? Cosa succederà dopo questo massiccio esodo di maschi giovani e fertili? Dove andranno ad accasarsi? Pensano di tornare appena possibile? O danno per scontato che cambieranno patria e lingua e abitudini? Tutte cose che non sappiamo e forse non vogliamo neanche sapere.

Eppure nelle risposte a queste domande sta il segreto di una inaspettata e massiccia emigrazione che ha stupito tutti e lasciato i governi senza parole e senza idee sul cosa fare. Tutti i segnali dicono che siamo di fronte a qualcosa di assolutamente nuovo nella storia del mondo arabo: i punti di riferimento non sono più il Corano e l’esplosivo, ma Internet e i permessi di soggiorno. Il fondamentalismo con i suoi sacrifici umani, il suo odio, la sua intolleranza, sembra essere rimasto indietro in questo rapido processo di mutazione collettiva.

Le nuove parole d’ordine sono: libertà, lavoro, dignità. Ma come acquisirle? Come organizzare la nuova società? Quale rapporto stabilire con la religione tradizionale, col denaro, con le istituzioni, non è chiaro. Per il momento vince l’insofferenza di fronte a ogni forma di autoritarismo, la fame di vita, di movimento, di libertà, di autonomia.

Questi giovani non sembrano essere animati da risentimenti verso i Paesi occidentali, ma presi da una specie di furente amore imitativo. Solo che, come tutti gli amori giovanili, risulta esplosivo e impaziente. L’amata la si vuole possedere subito, senza aspettare. La si vuole divorare, farla propria senza pensarci su un minuto.

Le risposte da parte nostra sono: paura, paralisi, confusione e rapida apertura di campi di concentramento. Risposte povere e prive di immaginazione che non aiuteranno affatto a risolvere il problema.


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