Desidero intervenire in merito al commento di Domenico Barberio pubblicato sul precedente numero del “Quindicinale”. Barberio critica le dichiarazioni di Barile di domenica 6 marzo, nella parte in cui invitava i cittadini a candidarsi "anche se non sanno parlare o non capiscono di politica”. Secondo Barberio “c’è bisogno di saper parlare, c’è bisogno di capire di politica”. Ritengo che queste siano qualità non indispensabili per tutti coloro che intendano fare (...)

Ho riletto l’articolo che ho scritto per il "Quindicinale" e la replica dell’"oddio, oddio mi hanno censurato" Pasquale Tiano. Mi sembra che le valutazioni di "arrivano i nostri e mo so cazzi per tutti" Pasquale Tiano siano del tutto sganciate da quello che ho cercato di far emergere nel mio breve articolo, ma evidentemente non sono stato bravo in quanto a chiarezza. In definitiva ho creduto di rimarcare i seguenti concetti ma "pugneremo fino alla morte" Pasquale Tiano non ha inteso bene: bisogna essere responsabili, bisogna votarsi all’impegno per la collettività, questo presuppone uno sforzo di tenacia studio approfondimento(intesi nella maniera più larga possibile e non in senso strettamente letterale); se si vuole essere protagonisti del cambiamento bisogna essere prima di tutto disposti a cambiare, e mettere in gioco, se stessi. Non so forse è troppo brodoso, malamente retorico, ma non volevo dire altro. saluti domenico barberio