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COSTITUZIONE E PARI OPPORTUNITA’. Educazione alle differenze affettive e sessuali ...

LIBERAZIONE DALL’OMOFOBIA: BATTIPAGLIA (SALERNO) INSEGNA. Da oggi al 24 giugno, una campagna di sensibilizzazione contro l’omofobia. Al via “Liberi tutti 2011”, rassegna di letteratura gay, lesbica e trans - di redazione "P40".

“Liberi tutti 2011 - dichiara Pasquale Quaranta, curatore della rassegna letteraria - propone una riflessione sui diritti delle persone omosessuali e transessuali affinché la democrazia sia di casa anche a Battipaglia”.
martedì 17 maggio 2011 di Federico La Sala
[...] “Il nostro obiettivo - dichiara Marika Calenda, presidente della Commissione Pari Opportunità del Comune di Battipaglia - è facilitare la partecipazione di tutti gli abitanti alla vita politica, economica, culturale e sociale, in un contesto di libertà, giustizia e solidarietà” [...]
EU-ROPA: ITALIA. RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO SULL’OMOFOBIA
COSTITUZIONE ITALIANA E SESSUALITA’. Per tutti e per tutte (papi o papesse, re o regine), cittadini e cittadine, una (...)

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> LIBERAZIONE DALL’OMOFOBIA: BATTIPAGLIA (SALERNO) INSEGNA. ---- Vescovo Ragusa: Stato dica si’unioni gay. Ad altri spettera’ la valutazione morale

venerdì 13 gennaio 2012


-  Vescovo Ragusa: Stato dica si’unioni gay
-  Ad altri spettera’ la valutazione morale

(ANSA)-RAGUSA, 12 GEN- Lo Stato riconosca le unioni omosessuali.

Lo afferma il vescovo di Ragusa, Paolo Urso, in un’intervista alla testata on-line ’’Quotidiano.net’’ pubblicata anche sul sito di informazione della curia Insieme. ’’Quando due persone decidono, anche se sono dello stesso sesso, di vivere insieme - afferma - e’ importante che lo Stato riconosca questo stato di fatto. Uno Stato laico come il nostro -aggiunge- non puo’ ignorare il fenomeno delle convivenze. Poi la valutazione morale spettera’ ad altri’’.


Il vescovo di Ragusa: “Lo Stato riconosca le unioni gay”

Lo afferma in un’intervista mons Urso: “Alla Chiesa spetta solo la valutazione morale, ma non chiamiamoli matrimoni”

di REDAZIONE *

ROMA Lo Stato riconosca le unioni omosessuali. La Chiesa si riservi invece il giudizio morale. È l’auspicio espresso dal vescovo di Ragusa, Paolo Urso, in una lunga intervista alla testata on-line «Quotidiano.net» che compare anche nel sito di informazione della curia «Insieme».

«Quando due persone decidono, anche se sono dello stesso sesso, di vivere insieme - afferma - è importante che lo Stato riconosca questo stato di fatto. Che va chiamato - precisa - con un nome diverso dal matrimonio, altrimenti non ci intendiamo».

Monsignor Urso parla di una chiesa dalle «porte aperte» e affronta temi cruciali come l’immigrazione, il pacifismo, le convivenze, la fecondazione assistita. Ma è soprattutto sulle unioni tra gay che monsignor Urso esprime il giudizio più impegnativo. C’è - viene chiesto al vescovo - un ritardo su questi temi? «Uno Stato laico come il nostro - è la risposta - non può ignorare il fenomeno delle convivenze, deve muoversi e definire diritti e doveri per i partner. Poi la valutazione morale spetterà ad altri».

Nel 2005, in occasione del referendum sulla fecondazione assistita, mons. Urso dichiarò al Corriere della Sera che sarebbe andato a votare, lasciando libertà di coscienza ai fedeli. Si pose quindi in contrasto con l’allora presidente della Cei, cardinale Camillo Ruini, che aveva invece richiamato la Chiesa all’astensione. Rifarebbe quella scelta? «Senza dubbio la rifarei» risponde. «Sono stato educato - aggiunge - alla laicità dello Stato e al rispetto delle leggi civili. Quando il cittadino è chiamato a compiere delle scelte concrete, il compito della Chiesa è quello di offrire ai fedeli strumenti per decidere in autonomia e consapevolezza. Per questo ho detto alla mia gente: “Informatevi, documentatevi, vedete se questo tipo di soluzioni sono giuste e giudicate voi».

Quella di Ruini fu, secondo il prelato, «un’azione di strategia politica». «Ma io credo - conclude - che i vescovi con la politica e le sue logiche non debbano avere nulla a che fare».

* La Stampa, 12.01.2012


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