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COSMOLOGIA E ANTROPOLOGIA. AL DI LA’ DI NEWTON, CON KANT - E ARTHUR S. EDDINGTON ...

ALBERT EINSTEIN, LA MENTE ACCOGLIENTE. L’universo a cavallo di un raggio di luce (non di un manico di scopa!). Una nota - di Federico La Sala

Interrogato da Sir Karl Raimund Popper che lo ha fermato un momento e gli ha chiesto: ma, scusa, che stai facendo, mi sembri Einstein-Parmenide; egli, sempre un po’ con la testa tra le nuvole, sorrise (...)
mercoledì 11 novembre 2015
Sono riportate qui di seguito due citazioni
dal capitolo terzo (Le "regole del gioco" dell’Occidente e il divenire accogliente della mente) e dal capitolo quinto (Un brillante new tono. "Note" per una epistemologia accogliente) del libro: La mente accogliente. Tracce per una svolta antropologica, Roma 1991.
di Federico La Sala
[...] Per l’Occidente tutto e non solo, il tempo - concepito come una linea che proiettata all’infinito
s’incurva e diventa cerchio - avvolge, tenendolo fermo, lo (...)

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> ALBERT EINSTEIN, LA MENTE ACCOGLIENTE. --- UN SISTEMA DI TRE STELLE. Un laboratorio unico per la fisica e un banco di prova per testare la teoria della relatività generale

lunedì 6 gennaio 2014

Tris di stelle per provare Einstein

Un «terzetto stellare» d’eccezione, composto da due nane bianche e da una stella di neutroni molto densa, potrà costituire un laboratorio unico per la fisica e un banco di prova per testare la teoria della relatività generale di Albert Einstein (foto ).

Descritto sulla rivista Nature, il trio di stelle è stato scoperto dal gruppo coordinato da Scott Ransom dell’Osservatorio nazionale di radioastronomia degli Stati Uniti, a Charlottesville. Le tre stelle, situate a circa 4.200 anni luce dalla Terra, si trovano in uno spazio più piccolo dell’orbita terrestre intorno al Sole.

La stella di neutroni è una pulsar che ruota velocemente su se stessa ed emette fasci di onde radio a intervalli regolari. Tali astri sono usati come strumenti di precisione per lo studio di molti fenomeni, comprese le sfuggenti onde gravitazionali, distorsioni nello spazio-tempo causate da eventi violenti come esplosioni di gigantesche stelle.

La pulsar gira su se stessa 366 volte al secondo e ruota molto vicina a una nana bianca e a una seconda un po’ più distante. «Le perturbazioni gravitazionali inflitte a ogni membro di questo sistema da parte degli altri sono incredibilmente forti» ha detto Ransom. «La pulsar è uno strumento per misurare tali perturbazioni».

Studiando il sistema con telescopi spaziali e radiotelescopi basati a Terra, è stato possibile registrare l’orario di arrivo degli impulsi radio della pulsar. Queste misure hanno permesso di calcolare la geometria del sistema e le masse delle stelle con una precisione senza precedenti. È stato scoperto che le orbite degli oggetti sono complanari, ossia quasi sullo stesso piano, e quasi circolari. Indicando così un passato evolutivo complesso.

* Corriere della Sera, 06.01.2014


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