Tutto Albert nella rete
di Jürgen Renn e Roberto Lalli (Il Sole-24 oRE, Domenica, 04.01.2015)
«Sono curioso di sapere cosa durerà più a lungo, se la guerra o la nostra procedura di divorzio. ... Delle due, la nostra faccenda privata rimane ancora di gran lunga la più piacevole». Scritte alla prima moglie, Milena Maric’, nell’aprile del 1918, queste parole mostrano l’ironia con cui Albert Einstein cercava di far fronte ai momenti difficili della sua vita.
Certo Einstein è ricordato soprattutto per le sue teorie, ma come uomo pubblico prese posizioni forti anche rispetto ad avvenimenti che segnarono il Novecento: dalla precoce opposizione al nazionalismo allo sforzo di creare un movimento internazionale per limitare la corsa al nucleare nel secondo dopoguerra.
La sua ricca corrispondenza è la preziosa testimonianza del viaggio intellettuale di un uomo diviso tra la passione per la fisica e le profonde preoccupazioni per un mondo turbolento. La serie Collected Papers of Albert Einstein, della Princeton University Press, raccoglie buona parte di questa corrispondenza personale e tutti i suoi scritti scientifici. Si tratta di uno dei più ambiziosi progetti editoriali negli studi di storia della scienza, che consisterà di trenta volumi con oltre 14mila documenti.
I primi 13 volumi della serie sono da pochi giorni online con un’edizione digitale tecnologicamente molto accurata: i primi 44 anni della vita e dell’opera di Einstein sono disponibili a tutti. La decisione di rendere liberamente accessibile un lavoro scientifico ed editoriale durato oltre trent’anni è una conquista per il movimento culturale che promuove il libero accesso alla conoscenza scientifica, un movimento che vede nella «dichiarazione di Berlino all’accesso aperto alla letteratura scientifica» del 2003 uno dei suoi momenti fondanti.
Grazie alla lungimiranza e intraprendenza degli editori dei Collected Papers, dei gestori dell’archivio di Einstein presso l’Hebrew University a Gerusalemme, dei direttori della casa editrice, si è reso un servizio importante alla cultura scientifica e storica internazionale e alla conoscenza dello scienziato più rappresentativo di tutta un’epoca.
*
Jürgen Renn è direttore del "Max Planck Institute per la Storia della scienza" di Berlino (Max Planck Institute for the History of Science)
Roberto Lalli è ricercatore (Research Scholar) presso la stessa istituzione
Edizione online degli scritti di Einstein, http://einsteinpapers.press.princeton.edu