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COSMOLOGIA E ANTROPOLOGIA. AL DI LA’ DI NEWTON, CON KANT - E ARTHUR S. EDDINGTON ...

ALBERT EINSTEIN, LA MENTE ACCOGLIENTE. L’universo a cavallo di un raggio di luce (non di un manico di scopa!). Una nota - di Federico La Sala

Interrogato da Sir Karl Raimund Popper che lo ha fermato un momento e gli ha chiesto: ma, scusa, che stai facendo, mi sembri Einstein-Parmenide; egli, sempre un po’ con la testa tra le nuvole, sorrise (...)
mercoledì 11 novembre 2015
Sono riportate qui di seguito due citazioni
dal capitolo terzo (Le "regole del gioco" dell’Occidente e il divenire accogliente della mente) e dal capitolo quinto (Un brillante new tono. "Note" per una epistemologia accogliente) del libro: La mente accogliente. Tracce per una svolta antropologica, Roma 1991.
di Federico La Sala
[...] Per l’Occidente tutto e non solo, il tempo - concepito come una linea che proiettata all’infinito
s’incurva e diventa cerchio - avvolge, tenendolo fermo, lo (...)

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> ALBERT EINSTEIN --- COSMOLOGIA, FILOSOFIA E FILOLOGIA. L’ Universo: ecco perché non ha un “centro” - e nemmeno una "perifieria".

martedì 18 luglio 2023

ANTROPOLOGIA, ANDROCENTRISMO, COSMOLOGIA, FILOSOFIA E FILOLOGIA *


Universo: ecco perché non ha un “centro”

Quello che sappiamo è che l’universo si espande. Ma dentro cosa si espande? Ed esiste un centro di questa espansione? Ce lo spiega il professor Amedeo Balbi dell’Università di Tor Vergata di Roma.

di Valerio Novara ("Passione Astronomia", Aprile 23, 2022

Una delle cose che sappiamo con certezza è che l’universo si espande. Lo abbiamo capito quasi un secolo fa grazie alle osservazioni dell’astronomo americano Edwin Hubble. Egli scoprì che le galassie si allontanavano dalla nostra con velocità proporzionale alla loro distanza dalla Via Lattea. Questo non significa che ci sia qualcosa di speciale nella nostra posizione nell’universo: la distanza fra due galassie qualunque cresce con il passare del tempo. Il perché ce lo dice la relatività di Einstein, che presuppone che lo spazio non sia statico, ma che possa deformarsi, dilatarsi e curvarsi. Una delle domande che ci fate più spesso nei commenti è: dentro cosa si espande l’universo? Ed esiste un centro di questa espansione? Cerchiamo di capirlo insieme al professor Amedeo Balbi dell’Università di Tor Vergata di Roma.

      • Il centro dell’espansione

Partiamo dal presupposto che l’universo non si espande dentro qualcosa, perché l’universo stesso è tutto quello che c’è. Non esiste uno spazio esterno in cui avviene l’espansione. La ragione per cui molti si pongono questa domanda è che visualizzano l’espansione in maniera sbagliata, come se le galassie fossero state scagliate via dall’esplosione del Big Bang. In realtà le cose non stanno così, perché è lo spazio che si dilata, le galassie sono ferme nello spazio ma vengono trascinate via dall’espansione. Questo avviene nello stesso modo in tutto lo spazio. Immaginate la pasta di un panettone che lievita e gli acini di uva passa che stanno all’interno della pasta che si allontanano l’uno dall’altro con il passare del tempo. Stanno fermi, è la pasta che lievita e che li fa allontanare.

Bene, se visualizzate le cose in questo modo non solo capite che non dobbiamo immaginare qualcosa all’interno di cui avviene l’espansione, ma che non c’è neanche un centro dell’espansione. Ogni punto dell’universo è equivalente a tutti gli altri. Se osservassimo le cose da un’altra galassia, vedremo le altre galassie allontanarsi da noi esattamente come avviene dal nostro punto di vista. Quindi non ci sono posizioni privilegiate nell’universo e non c’è un centro dell’espansione. L’espansione avviene esattamente nello stesso modo in tutto lo spazio.


*

      • Nota:

"DIALOGO SOPRA I DUE MASSIMI SISTEMI DEL MONDO, TOLEMAICO E COPERNICANO" (GALILEO GALILEI, 1632): iN PRINCIPIO ERA IL LOGOS...

      • «È nella sua inaggirabile erranza che la metafisica costituisce il fondamento dei saperi dell’Occidente, e a garantire l’obiettività dello scienziato è soltanto l’illusione del metafisico. Finché questo nesso segreto che unisce metafisica e scienza non sarà chiarito, la relazione fra la filosofia e le scienze continuerà a essere problematica. E di questa aporetica situazione la filosofia non potrà venire a capo che a condizione di rinunciare al suo primato per farsi ultima» (Giorgio Agamben, "Filosofia prima filosofia ultima. Il sapere dell’Occidente fra metafisica e scienze", Einaudi, Torino 2023, p. 101).

L’Universo non solo non ha un "centro", ma non ha nemmeno una "periferia"! La questione è mal posta (e trascina nella dinamica della "dialettica trascendentale" e nella logica antinomica del Mentitore: se non si sa col-legare "la filosofia seconda" (fisica matematica) con la "filosofia prima" (teologia-antropologia), non si riesce a capire nulla né di Dio ("Ecce Homo": "Homo Homini Deus est"), né del Cosmo, né dell’Uomo ("Anthropos", dell’uomo e della donna) e si resta nella "cosmoteandria" tragica della tradizione platonica e della "caduta" biblica.

Federico La Sala


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