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ELEZIONI REGIONALI. MOLISE ...

Lo schifo, i debiti, il futuro: in Molise si vota, o la rivoluzione o la regione va a morire

Diverse le analogie con la Calabria, i molisani possono battere il sistema di "Sua Sanità", il governatore Iorio
giovedì 20 ottobre 2011 di Emiliano Morrone
di Carmine Gazzanni
Il 16 e 17 ottobre il Molise vota per la Regione. L’elettorato dovrà scegliere se tenersi il presidente Michele Iorio o voltare pagina: se sprofondare ancora o risalire a fatica; se, per familismo od astensionismo, riconsegnare l’amministrazione pubblica al responsabile dello sfascio oppure levargli quel potere per cui Iorio ha aumentato il deficit sanitario, lambito il dissesto finanziario, addebitato ai cittadini i costi della propria incapacità di gestione.
I molisani (...)

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> Lo schifo, i debiti, il futuro: in Molise ..... --- "Non possiamo tacere". Giancarlo Bregantini, ex vescovo di Locri-Gerace e attuale vescovo di Campobasso, non tace.

martedì 11 ottobre 2011

Bregantini non tace

A Torino il libro del vescovo anti-clan sarà al centro il 27 ottobre di un dibattito pubblico con don Ciotti e Giancarlo Caselli

di Giacomo Galeazzi *

E’ in uscita un libro che costituisce un’occasione di dibattito e intervento, data l’imminenza del viaggio in Calabria del Papa. Piemme sta per pubblicare il libro di Giancarlo Bregantini, ex vescovo di Locri-Gerace e attuale vescovo di Campobasso. Il suo impegno civile e apostolico contro l’ndranghreta è ben noto ed è diventato un simbolo della lotta alla mafia nella Chiesa e nel mondo laico. Questo in uscita con il titolo "Non possiamo tacere", in libreria dal 14 di ottobre, è il suo libro-testimonianza che restituisce la drammaticità e nello stesso tempo il coraggio di un uomo impegnato nel sociale e nella fede.

In generale, in molte parti del libro, monsignor Bregantini fa una coraggiosa autocritica sul ruolo, talvolta inadeguato, della Chiesa nella lotta contro la mafia, con cui spesso rischia di essere connivente. Mentre le gerarchie ecclesiastiche concedono ai boss di mafia gli onori pomposi di funerali religiosi, la stessa Chiesa nega diritto a personalità sofferenti e impegnate come Piergiorgio Welby, la consolazione di funerali cristiani. O ancora l’abbraccio letale della massoneria, a cui Brigantini sembra ascrivere un ruolo influente e decisivo nel suo trasferimento da Locri a Campobasso, negli stessi giorni in cui De Magistris veniva sollevato dal suo incarico.

Punti e temi che possono offrire argomento di dibattito e di riflessione piuttosto inconsueto all’interno del mondo ecclesiastico, e provenienti da una fonte autorevole. Soprattutto i riferimenti alla connivenza mafiose e alle infiltrazioni massoniche all’interno della chiesa hanno una forte portata di denuncia e di provocazione: sono realtà che monsignor Bregantini individua come bersagli da combattere e sconfiggere. A Torino il libro sarà oggetto (precisamente il 27 di ottobre) di un dibattito in un incontro pubblico con Don Ciotti e con Giancarlo Caselli.

* La Stampa, 7/10/2011


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