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ELEZIONI REGIONALI. MOLISE ...

Lo schifo, i debiti, il futuro: in Molise si vota, o la rivoluzione o la regione va a morire

Diverse le analogie con la Calabria, i molisani possono battere il sistema di "Sua Sanità", il governatore Iorio
giovedì 20 ottobre 2011 di Emiliano Morrone
di Carmine Gazzanni
Il 16 e 17 ottobre il Molise vota per la Regione. L’elettorato dovrà scegliere se tenersi il presidente Michele Iorio o voltare pagina: se sprofondare ancora o risalire a fatica; se, per familismo od astensionismo, riconsegnare l’amministrazione pubblica al responsabile dello sfascio oppure levargli quel potere per cui Iorio ha aumentato il deficit sanitario, lambito il dissesto finanziario, addebitato ai cittadini i costi della propria incapacità di gestione.
I molisani (...)

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> Lo schifo, i debiti, il futuro: in Molise si vota --- per eleggere il nuovo governatore e la nuova compagine che guiderà la regione.

venerdì 14 ottobre 2011

ELEZIONI REGIONALI

-  Molise, Iorio ci prova senza Berlusconi contro il moderato del centrosinistra

Appena 320 mila elettori nella consultazione di domenica e lunedì prossimi, ma l’importanza del voto, dato il momento, è politicamente evidente. Il governatore uscente (centrodestra) ha scelto un simbolo senza il nome del Cavaliere che, pure, qui è stato eletto. Lo sfida Paolo Di Laura Frattura, con qualche probabilità in più rispetto al passato

di GIUSEPPE CAPORALE

CAMPOBASSO - Domenica e lunedì si torna a votare in Molise. Per due giorni, si apriranno le urne per eleggere il nuovo governatore e la nuova compagine che guiderà la regione. Il Molise da undici anni è saldamente nelle mani del centrodestra e questa sfida elettorale avrà il valore del test nazionale, per verificare l’attendibilità dei sondaggi.

Andranno al voto appena 320mila abitanti, e questo è l’unico appuntamento elettorale dell’autunno. E un primo dato nazionale, emerso dalle vicende molisane, ha già fatto molto discutere: il governatore uscente del Pdl, Michele Iorio (plurindagato) ha tolto dal simbolo del partito che si presenta alle elezioni il nome di Silvio Berlusconi, sostituendolo con il suo. E proprio Berlusconi - che come parlamentare risulta eletto in Molise - questa volta non ha messo piede in regione per le elezioni. Non ha fatto campagna elettorale. Anche senza Berlusconi però, lo stile è rimasto lo stesso. Iorio (che nel 2006, passò trionfalmente al primo turno col 54,14%) ha prodotto una campagna elettorale a colpi di annunci. Come la promessa di una pioggia di finanziamenti (divulgati su manifesti pubblicitari), un miliardo e trecento cinquanta milioni per l’esattezza, che il Cipe avrebbe stanziato per lo sviluppo, anche se proprio ieri, il ministro per i rapporti con le Regioni e per la Coesione territoriale, Raffaele Fitto, ha precisato che la disponibilità effettiva di cassa per il Molise è di appena 55 milioni di euro, e peraltro già ipotecati, in quanto anticipati per coprire in minima parte la voragine che si è aperta nella sanità (un debito accumulato pari a 680 milioni di euro, oltre 2000 euro per abitante).

Per non parlare poi della vicenda dell’aeroporto del Molise. Già perché uno degli ultimi atti della giunta regionale è stata una delibera molto contes tata: la delibera n.804 del 12 settembre 2011. Con la legislatura regionale terminata ad agosto e con la giunta in carica soltanto per l’ordinaria amministrazione, si è trattato di un atto tanto forte da provocare la dura reazione degli Ecologisti Democratici. Secondo gli Ecodem "la Giunta Regionale del Molise calpestando le regole elementari del diritto amministrativo in una fase pre-elettorale e con la legislatura scaduta ha deciso che bisognava autorizzare la realizzazione di un aeroporto in Molise. Una vera e propria assurdità se si pensa alla crisi in cui versano tutti i piccoli aeroporti italiani per via delle difficoltà di pareggiare i costi di gestione con lo scarso numero di passeggeri in transito".

Dicono gli Ecodem che "il Molise non riesce nemmeno a fare la manutenzione delle strade interpoderali, taglia i collegamenti con i piccoli comuni, riduce l’assistenza agli anziani e non è in grado assicurare un minimo di funzionalità al sistema sanitario. Eppure la Giunta Regionale pretende di costruire uno scalo aeroportuale in una regione di 320 mila abitanti che ha aree come quelle di Venafro e Termoli che distano a meno di un’ora dagli aeroporti di Napoli, Pescara e Foggia".?"Qualcuno dovrebbe avvertire il governatore Pdl del Molise, Angelo Michele Iorio - concludono gli Ecologisti Democratici del Molise - che l’Italia è in un baratro, non ci sono più soldi e si rischia di fare la fine della Grecia". Ma la campagna elettorale prosegue.

Il candidato del centrodestra è sostenuto da sette liste (Popolo della Libertà, Unione di Centro, Alleanza di Centro, Molise Civile, Grande Sud, Udeur, Progetto Molise), così come anche lo sfidante del centrosinistra, Paolo Di Laura Frattura, scelto con le primarie e supportato da un’ampia coalizione di centrosinistra (Partito Democratico, Sinistra Ecologia e Libertà, Italia dei Valori, Federazione Comunisti italiani , Socialisti italiani, Costruire Democrazia - Partecipazione Democratica, Alternativa). Anche su Frattura non sono mancate polemiche, in quanto considerato fino a pochi mesi fa in quota centrodestra, ma fortemente voluto dal segretario regionale del Pd Danilo Leva che vede in Frattura il moderato che può sconfiggere Iorio. Dopo otto anni alla presidenza di Unioncamere Molise e della Camera di Commercio di Campobasso, Frattura ha lasciato l’incarico a poche settimane dal voto, non per incompatibilità ma, come tiene a sottolineare lui stesso, "perché l’idea che ci possano essere interferenze con la politica, in una gestione mai a braccetto con il politico di turno, va assolutamente allontanata e, soprattutto, per rispetto dell’istituzione".

Iorio dal canto suo ha accuratamente evitato i confronti televisivi con il principale avversario. Frattura non gli ha risparmiato critiche: "Iorio in campagna elettorale inaugura scuole senza collaudo statico e sale operatorie senza equipe". A fare da outsider in queste elezioni ci sono anche Antonio Federico del Movimento 5 Stelle di ispirazione grillina e Giovancarmine Mancini de La Destra.

* la Repubblica, 14 ottobre 2011


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