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E’ MORTO LUCIO DALLA. A Montreux il suo ultimo concerto ...

LUCIO DALLA. E’ morto Lucio Dalla. Lo ha stroncato un infarto durante il tour in Svizzera

Choc nel mondo della musica e dello spettacolo. Era nato a Bologna, come aveva scritto in una delle sue canzoni più belle, il 4 marzo 1943.
sabato 3 marzo 2012 di Federico La Sala
E’ morto Lucio Dalla, addio a un poeta
A Montreux il suo ultimo concerto
Lo ha stroncato un infarto
durante il tour in Svizzera
"Ieri sera era felice e in forma"
La sua casa era sull’Etna *
Choc nel mondo della musica e dello spettacolo. E’ morto Lucio Dalla. Era nato a Bologna, come aveva scritto in una delle sue canzoni più belle, il 4 marzo 1943.
Lo ha stroncato un attacco cardiaco a Montreaux, in Svizzera, dove si trovava per una serie di concerti. Il 4 marzo avrebbe compiuto 69 (...)

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> LUCIO DALLA. --- 4 MARZO 2012: Oggi i funerali. Ieri fino a notte fonda in migliaia in Piazza Maggiore per portare l’ultimo saluto al "Lupo".

domenica 4 marzo 2012


-  Oggi i funerali di Lucio Dalla In migliaia per l’ultimo saluto

-  Ieri folla alla camera ardente.
-  Alle 14,30 ci saranno le esequie *

BOLOGNA Fino a notte fonda hanno continuato la processione in Piazza Maggiore per portare l’ultimo saluto al "Lupo". Alle sette di ieri erano in trentamila e per i funerali di oggi ne sono attesi altrettanti. E chi non è riuscito a passare prima della chiusura, si è ripresentato questa mattina alle 7 nel cortile d’onore di Palazzo D’Accursio. Bastano questi numeri per capire "l’affetto straordinario" dei bolognesi per Lucio Dalla, stroncato giovedì scorso da un infarto durante il tour in Svizzera. Oggi i funerali alle 14,30. Lo hanno incoronato Re, lo hanno paragonato a una delle Due Torri, per l’ultimo saluto gli hanno aperto il cortile d’onore del palazzo comunale e la basilica di San Petronio. C’è chi lo considera l’ambasciatore della musica italiana all’estero e chi, per un giorno, lo promuove a capitano della squadra di basket e di calcio. Per tutti i bolognesi l’infarto di giovedì scorso non ha colpito soltanto Lucio Dalla, ma un pezzo di cuore di tutta la città. Il feretro di Lucio Dalla è stato portato in corteo dal compagno Marco Alemanno, da Ron e dai suoi collaboratori. Nel cortile di Palazzo D’Accursio è stato collocato su un piccolo palchetto, con un fondale nero sul quale è stato appeso un quadro dell’Ultima Cena, un’opera del giovane fotografo Stefano Cantaroni; sulla bara una sigaretta (una "paglia" come avrebbe detto lui), un cornetto rosso portafortuna e una rosa.

A fine giornata si contavano decine di mazzi di fiori, bigliettini, la maglia ufficiale della Virtus con dedica "Grazie Lucio per averci regalato la tua musica e la tua passione". Per tutta la giornata si sono ripetute dieci delle sue più famose canzoni, da "Cara" a "Caruso". E’ una "manifestazione d’affetto impressionante" secondo Romano Prodi che ha visitato la camera ardente ieri in mattinata assieme alla moglie Flavia. Per il ministro al Turismo, il bolognese Piero Gnudi, Dalla è stato un "uomo straordinario" e "con lui se ne va un pezzo di Bologna". Pierferdinando Casini "essere qui senza di lui è come essere qui senza la Torre degli Asinelli o la Garisenda". Gianni Morandi, che lo ha visto sul palco dell’Ariston qualche settimana fa, è così colpito dal dolore che non riesce nemmeno a pensare quale tipo di tributo si possa organizzare nei prossimi mesi: "Questa volta ci ha fatto proprio un brutto scherzo". Quello che ha lasciato in eredità, secondo Ron, è la sua leggerezza nel prendere la vita ma anche la morte: "Non si è mai arrabbiato per qualcosa, ha vissuto la vita in maniera leggera e se ne è andato in leggerezza". Per Marco Masini, invece, "è stato un Re e lo è ancora". Caterina Caselli ricorda gli inizi "quando cantavamo insieme" e "il suo ultimo messaggio" qualche giorno fa a Sanremo: "Sei sveglia?". Andrea Mingardi non si toglie dalla testa la stessa scena vista "per 50 anni" tutte le domeniche: "Lui che passa con la pelliccia di pelo di cane e dice ’Oggi vinciamo o perdiamo? forse pareggiamo’".

In Comune, tra la gente, sono arrivati anche Luca Cordero di Montezemolo, Corrado Augias, Fabio Roversi Monaco, Samuele Bersani, Isabella Ferrari, Bobo Craxi, la vedova Pavarotti Nicoletta Mantovani, il produttore Bibi Ballandi, i giornalisti Travaglio e Gabbanelli. Anche la Curia ha ceduto alla popolarità del Lupo: i funerali saranno nella Basilica di San Petronio, che fu aperta soltanto per le esequie di don Dossetti: canterà il coro di San Domenico, il compagno di Lucio leggerà alla fine della messa le parole della canzone "Le rondini"; non sarà presente il cardinale Caffarra, ma un suo sostituto. La camera ardente ha riaperto questa mattina. Ieri ha superato la fila soltanto Ines, la fan più anziana e fedele di tutti, che aveva sempre il primo biglietto in prima fila a tutti i concerti: "Ho portato una foto con la neve sui tetti. Una volta a pranzo gli ho detto ’Ti ruberò un verso di una tua canzone per il mio funerale; tu accosterai l’orecchi alla mia bara e mi sentirai cantare’. Purtroppo non è andata così".

* La Stampa, 04/03/2012


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