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LA COSTITUZIONE, L’ART.18 DELLO STATUTO DEI LAVORATORI, E LO SLOGAN "IL LAVORO RENDE LIBERI" ("Arbeit macht frei") DELLA NOTTE TRAGICA DELL’EUROPA....

CRONACHE DI UN MASSACRO, UN "CONTAGIO DI SUICIDI", E L’ART. 18. La Spoon River della crisi. Una nota di Adriano Sofri - a c. di Federico La Sala

Lo sciopero del 13 aprile è un intervento di protezione civile, una scelta fra la dignità solidale e la commiserazione. Le persone che si arrendono, fino al gesto estremo, sentono d’essere abbandonate, "da tutti".
domenica 1 aprile 2012 di Federico La Sala
[...] Imprenditori si impiccano, e curano di farlo nei loro capannoni, nel giorno festivo o fuori dall’orario di lavoro. La classe dirigente, le persone di cui ieri si pubblicano i "maxistipendi", le maxipersone di cui si pubblicano gli stipendi - saranno magari altrettanto commosse dell’umanità minuta per questo stillicidio di immolazioni disperate. Il fatto è che ai nostri giorni i poveri e gli impoveriti e soli che si danno fuoco hanno fatto tremare i potenti del mondo più di un esercito (...)

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> CRONACHE DI UN MASSACRO, UN "CONTAGIO DI SUICIDI", E L’ART. 18. ---- TANTO NON LO CAPISCONO. Siamo alle torce umane. Lavoratori licenziati o piccoli artigiani falliti e pieni di debiti decidono di farla finita (di Giovanni Sarubbi)

sabato 31 marzo 2012

Tanto non lo capiscono

di Giovanni Sarubbi

Uno degli striscioni della manifestazione tenutasi a Milano questa mattina Occupy Piazza Affari. *

Siamo alle torce umane. Lavoratori licenziati o piccoli artigiani falliti e pieni di debiti decidono di farla finita e lo fanno nel modo più spettacolare possibile, bruciandosi davanti agli uffici delle imposte o nelle pubbliche piazze. C’è ben poco da dire su queste tragedie. Più che dire parole inutili, come le tante che ho letto nei giorni scorsi, occorrerebbe fare azioni concrete contro la disoccupazione dilagante e la continua e oramai cronica riduzione del potere di acquisto dei salari che va avanti da trent’anni.

Invece si discute di art. 18, cioè di come dare la possibilità al grande padronato di licenziare più velocemente e a poco prezzo i lavoratori, e di nuovi aumenti, del gas, dell’elettricità, dei carburanti, del cibo, delle tasse regionali e comunali, dei servizi sanitari (diventati oramai proibitivi), dell’IMU, mentre gli evasori sono stati quantificati in 10milioni di persone. E poi si aggiunge la beffa che i padroni fanno dichiarazioni dei redditi minori di quelle dei loro dipendenti. E poi ci sono i dati sull’ammontare dell’economia sommersa stimata in 500miliardi di euro, prodotta da lavoratori che sarebbe più giusto chiamare schiavi visto i salari che percepiscono. E ci dicono pure che per vivere decorosamente una famiglia di 4 persone dovrebbe percepire almeno 2500euro al mese.

E non lo diciamo noi, lo dicono i giornali di questi giorni e di questi mesi, riportando i dati diffusi dall’EURISPES o da varie agenzie di ricerca internazionali. Fonti non sospettabili di essere dirette da pericolosi comunisti nemici della proprietà privata e del neoliberismo globale che domina attualmente il mondo.

Dalle mie parti si dice che “il sazio non crede a chi è digiuno”. Come dire “se non hanno pane mangiassero le brioche”, famosa frase attribuita alla regina di Francia ai tempi della Rivoluzione Francese. Tutti, credo, conoscono il bagno di sangue che ci fu in quel periodo storico e quale tipo di regime venne poi fuori da quella Rivoluzione, quello di Napoleone Bonaparte, piena di guerre e lutti immensi.

E come la Regina di Francia si stanno comportando i ministri del Governo dei Professori. Continuano nella loro marcia incuranti dei morti che la loro politica lascia lungo il suo avanzare. E se oggi i morti si materializzano nelle torce umane, i morti fra i lavoratori non sono mai stati virtuali, sia per i continui e quotidiani omicidi sul lavoro causati dallo sfruttamento selvaggio a cui i lavoratori sono soggetti, sia in tutte le fasi dello scontro sociale quando la classe più forte da un punto di vista economico, perché detentrice della proprietà dei mezzi di produzione e della maggioranza delle risorse finanziarie del mondo, ha voluto imporre i suoi diktat ed il suo predominio economico, sociale, politico.

Oggi si guarda, da parte di qualche opinionista, con stupore o preoccupazione alle torce umane. Sono costretti a parlarne, non ne possono fare a meno perché i casi sono molti ed eclatanti. Si preoccupano per ciò che è successo, per esempio, nei paesi arabi dove i movimenti che hanno abbattuto regimi quarantennali come quello egiziano o tunisino sono iniziati proprio con persone che si sono date alle fiamme.

Ma quanti giornali pubblicano costantemente e con grande evidenza in prima pagina le notizi riguardanti i morti sul lavoro? Ma dov’erano gli opinionisti di oggi quando nel 1979, ai tempi dei primi ventimila licenziamenti del gruppo FIAT, furono centinaia i lavoratori che si suicidarono nel più assoluto silenzio e disinteresse dei mass media? Di cosa si occupano i mass-media quando le famiglie si sfasciano perché i genitori non hanno più lavoro, o ci si aggrappa, almeno qui al sud è così, alle pensioni degli anziani per sopravvivere. Quando un anziano pensionato muore in una famiglia, mi diceva ultimamente un quasi centenario ex sindaco di un paese dell’Alta Irpinia, oramai si dice che quella famiglia “ha perso una pensione”. E i giovani, qui al sud, sono legati alle pensioni dei padri o dei nonni.

E che dire della situazione di chi ha in famiglia persone con handicap più o meno gravi? Sono tantissime le persone che si sono viste revocare anche gli assegni di accompagnamento o che vedono con terrore di essere in procinto di trovarsi nella stessa situazione in cui si è venuto a trovare il parente o l’amico non più in grado di essere autosufficienti. “Per avere l’assegno di accompagnamento - mi diceva un amico che si trova in questa situazione - bisogna essere praticamente quasi morti”. Si è passati da un estremo all’altro estremo, sulla pelle dei poveri cristi.

Ma loro, i professori, non si curano di nulla. Vanno avanti con la cattiveria e la freddezza di chi ritiene di essere non solo nel giusto ma anche di avere una sorta di autorizzazione divina nel disporre della vita e della morte di milioni di persone che nulla possono e debbono fare per opporsi al loro “treno della morte”. E lo fanno con tono messianico, con un sorriso beffardo di chi è convinto di essere superiore, ma sono in realtà solo dei piazzisti della loro classe di appartenenza, quella dei grandi monopolisti e dei grandi banchieri multinazionali, quelli che hanno inventato l’economia finanziaria con tutte le diavolerie ad essa associata e che stanno affamando il mondo.

Parlano di “modello tedesco” ma ovviamente non dicono che anche li quel sistema si regge sullo sfruttamento selvaggio di alcuni milioni di persone pagate, come in Italia, a 400 euro al mese.

Dicono di avere il consenso del paese, che gli italiani sono dalla loro parte e comprendono e comprenderanno quello che essi stanno facendo. Confondono il “bene del paese”, che dovrebbe significare benessere per tutti, con il “loro bene”, con il loro arricchimento , con la tutela delle loro proprietà e dei loro patrimoni che non sono stati neppure sfiorati dalle tasse che sono invece toccate ai lavoratori e ai pensionati.

E poi ci sono i casi dell’ex tesoriere della Margherita accusato di aver rubato una ventina di milioni di euro, e quello di Emilio Fede, accusato di aver tentato di portare i Svizzera due milioni e mezzo di euro in contanti. Mentre si arrestano i poveri diavoli e li si sbatte in galera per pochi euro, questi sono liberi e impuniti e hanno anche la possibilità di essere assolti o mai processati.

Ed è inutile dire che anche le catene di acciaio hanno un limite di rottura, tanto i professori questo non lo capiscono. Credono di poter controllare tutto attraverso il silenzio stampa, il non parlare delle manifestazioni che si svolgono in giro per l’Italia come quella di oggi di Milano di cui abbiamo riportato una delle foto.

Giovanni Sarubbi

* Il Dialogo, Sabato 31 Marzo,2012


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