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CHI INSEGNA A CHI CHE COSA COME?! QUESTIONE PEDAGOGICA E FILOSOFICA, TEOLOGICA E POLITICA

INSEGNAMENTO E COSTITUZIONE: "CHI INSEGNA AI MAESTRI E ALLE MAESTRE A INSEGNARE?"! Una nota - di Federico La Sala

Una ’risposta’ e un omaggio a una ragazza napoletana frequentante la classe prima della scuola media, incontrata a Certaldo, in occasione del “Premio Nazionale di Filosofia” (VI Edizione, 20.05.2012), che ha posto la domanda
venerdì 14 settembre 2012
SONNAMBULISMO STATO DI MINORITA’ E FILOSOFIA COME RIMOZIONE DELLA FACOLTA’ DI GIUDIZIO. Una ’lezione’ di un Enrico Berti, che non ha ancora il coraggio di dire ai nostri giovani che sono cittadini sovrani. Una sua riflessione
KANT E SAN PAOLO. COME IL BUON GIUDIZIO ("SECUNDA PETRI") VIENE (E VENNE) RIDOTTO IN STATO DI MINORITA’ DAL GIUDIZIO FALSO E BUGIARDO ("SECUNDA PAULI").
FOTO ACCANTO AL TITOLO: GIOVANNI BOCCACCIO.
CERTALDO: PREMIO NAZIONALE DI FILOSOFIA (VI EDIZIONE - LE FIGURE DEL (...)

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> INSEGNAMENTO E COSTITUZIONE --- "NON E’ MAI TROPPO TARDI. Corso di istruzione popolare per il recupero dell’adulto analfabeta" (Alberto Manzi).

mercoledì 18 settembre 2019

L’attualità di Manzi, maestro di oggi

di Andrea Fagioli (Avvenire, mercoledì 18 settembre 2019)

Quando si parla di scuola e televisione, ai meno giovani viene automatico pensare al maestro Alberto Manzi e al suo Non è mai troppo tardi, il programma degli anni Sessanta che ha segnato la storia della tv. Il sottotitolo lo definiva "Corso di istruzione popolare per il recupero dell’adulto analfabeta". Ma era tutt’altro che un prodotto per vecchi. La capacità comunicativa del conduttore, l’uso dei disegni e persino della lavagna luminosa, oltre al fascino insito nel nuovo mezzo, rendevano Non è mai troppo tardi attraente e moderno.
-  E se in questi decenni le immagini sono invecchiate, non è invecchiato il messaggio del maestro e del programma, al punto che Rai Scuola (canale 146 del digitale terrestre, 806 di Sky, disponibile anche su Raiplay) ha pensato bene, in avvio di anno scolastico, di proporre da lunedì alle 19,30 un ciclo di sei puntate su Alberto Manzi. L’attualità di un maestro, realizzate nel Centro emiliano di documentazione e archivio intitolato a Manzi stesso, con la collaborazione del Ministero dell’istruzione, della Rai e del dipartimento di Scienze dell’educazione dell’Università di Bologna.
-  A condurre il programma è la responsabile del Centro, Alessandra Falconi, con il contributo dell’illustratore Alessandro Sanna e di esperti come la biologa Maria Arcà, che ha lavorato una quindicina d’anni con Manzi per il quale alfabetizzare significava emancipare.
-  L’obiettivo della serie è di riproporre alle scuole italiane quel tipo di approccio pedagogico e didattico. C’è ancora la lavagna luminosa e ci sono i fogli mobili come quelli che usava Manzi, ma adesso c’è anche il tablet. Gli argomenti spaziano dalle nuvole (di cui è possibile misurare il perimetro) alla biodiversità. Ai docenti della scuola primaria vengono dati suggerimenti operativi e teorici, proposte di discussione in classe con i propri alunni e idee per la progettazione didattica.
-  Ad arricchire il programma, le immagini di Alberto Manzi al lavoro tratte dal repertorio delle Teche Rai. La qualità televisiva del programma è quella che è, ma in questo caso più che il modo conta il cosa viene raccontato. E parlare del maestro Manzi significa parlare di una delle figure più autorevoli del Novecento in ambito educativo.


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